Dopo i Consigli Comunali di Marsico Nuovo, Montemurro, Castelgrande, Avigliano, Filiano, Castelluccio Superiore, Vaglio Basilicata, Ruoti, Miglionico, Calvera, Abriola, anche il Consiglio Comunale di Tramutola ha deliberato un ordine del giorno in sostegno ai lavoratori TIS e RMI lucani.
Il deliberato a seguito della proposta inviata mesi fa a tutti i sindaci dei 131 comuni della Basilicata dagli stessi lavoratori Tis e Rmi recita:
“Considerato che i lavoratori TIS (tirocinanti di inserimento sociale) e RMI (reddito minimo di inserimento) della Basilicata impegnati da anni in progetti di pubblica utilità, collocati in tanti ambienti di lavoro della pubblica amministrazione, svolgono attività quasi gratuite, con il misero riconoscimento della somma di circa 550 euro al mese e senza un regolare contratto di lavoro;
Osservato che negli anni questi lavoratori hanno acquisito professionalità e competenze riconosciute da tutti, ma formalmente e nei fatti non rientrano in nessun contratto di lavoro, hanno solo doveri ma non diritti e non hanno diritto alla malattia, ai contributi pensionistici, ad un giusto riposo, alla maternità ecc…;
Visto che sono passati decenni dal primo inserimento in platee di pubblica utilità, i lavoratori adesso riconosciuti come TIS “tirocinanti di inserimento sociale” e RMI “reddito minimo di inserimento” hanno diritto ad una loro stabilizzazione;
Accertato che svolgono diverse attività in favore degli anziani, disabili e tante altre attività in favore della collettività;
Preso atto che i lavoratori in questione percepiscono con tale sussidio non riescono più a garantire e a pagare regolarmente le bollette, a mantenere le proprie famiglie, a garantire un’istruzione ai figli ecc…;
Stabilito che questo paese dovrebbe essere una repubblica fondata sul lavoro e non sul precariato finalizzato allo sfruttamento, il Consiglio Comunale sostiene le iniziative messe in campo dai lavoratori Tis e Rmi lucani, di essere da subito pronto a collaborare con la Regione affinché si metta fine a questa annosa questione, soddisfacendo le richieste degli stessi lavoratori.”
Da rilevare (con rammarico) che su 131 sindaci che utilizzano gratis il lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori ex Tis e ex Rmi, sono ancora pochi quelli che si sono espressi a favore di una regolare assunzione. L’auspicio è quello che queste amministrazioni sostengano questi lavoratori nella loro battaglia. In tutto ciò il governo regionale attuale (come hanno fatto i precedenti), resta indifferente di fronte alla palese ingiustizia sociale perpetrata nei confronti dei 1800 lavoratori ex Tis e ex Rmi. In attesa di una risposta della politica lucana, lavoratori continueranno il presidio in tenda (esistente già da oltre 200 giorni) presso il palazzo regionale in Via Vincenzo Verrastro.