La Caritas diocesana di Matera-Irsina compie 50 anni: questo il decreto storico di erezione a firma di Mons. Palombella.
A Matera, c’è una casa per donne sole con bambini e famiglie fragili.
Firmato da te racconta il progetto “Varcare la soglia” della Caritas diocesana che accoglie persone in difficoltà per attivare processi di inclusione sociale.
A Matera, nel quartiere Lanera, a pochi passi dall’Università di Basilicata, si trova il Villaggio del Fanciullo “S. Antonio” dei Padri Rogazionisti. All’interno di questo complesso della solidarietà è sorta “Casa Annacarla”, una struttura di accoglienza per donne sole oppure con bambini che può ospitare fino a 15 persone in quattro camere e include anche un mini-appartamento di circa 50 metri quadri con bagno e angolo cottura per una famiglia. L’iniziativa è parte del progetto “Varcare la soglia” della Caritas diocesana di Matera-Irsina che è stato realizzato grazie anche al contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.
“Costruire questa casa è stato un bellissimo sogno che si è tramutato in realtà – spiega Tiziana Serini, vicedirettrice della Caritas di Matera-Irsina, a Gianni Vukaj nella nuova puntata della serie Firmato da te in onda su Tv2000 -, qui facciamo un percorso di accompagnamento e di responsabilizzazione delle Istituzioni nei confronti di queste persone che, anche grazie al nostro aiuto, riescono ad avere di nuovo una speranza”.
La Casa nasce grazie alla collaborazione dei Padri Rogazionisti che hanno messo a disposizione un immobile in comodato d’uso gratuito e poi ristrutturato dalla famiglia Nicoletti in memoria della propria figlia scomparsa prematuramente. I fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica hanno permesso di proseguire nella gestione e anche di “allestire la struttura – evidenzia la vicedirettrice – con i mobili e tutto il necessario per renderla abitabile”. Una casa che offre un sistema integrato di supporto con accompagnamento e mediazione sociale finalizzati al reinserimento in società. Al piano terra della struttura, infatti, oltre a diversi servizi a disposizione degli ospiti come sala pranzo, soggiorno e tv, cucina e lavanderia, c’è anche il Centro di Ascolto, per l’ascolto, l’incontro e la presa in carico, azioni propedeutiche alla redazione del progetto personalizzato per le ospiti. Un’opera che muove dall’esigenza di non restare un’isola e quindi di aprirsi al coinvolgimento del resto della comunità.
A individuare la necessità di un avamposto di supporto per donne singole in difficoltà oppure con minori al seguito è stato il locale Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas in seguito a un’attenta analisi del territorio. Un aiuto che si estende anche al di fuori del circondario e diventa un punto di ripartenza per soggetti che affrontano situazioni drammatiche e imprevedibili come la guerra. Lo sa bene Olga, una donna ucraina che a Matera ha trovato un momento di riparo e conforto dalla tragedia del suo Paese assieme a parte della sua famiglia. “Abbiamo perso tutto – racconta -, prima avevamo una vita normale. Qui ci ha aiutato la Caritas che da un anno si prende cura di noi, ci sentiamo al sicuro e abbiamo tutto quello che serve”.
Storie che s’intrecciano e che raccontano il supporto che si fa reciprocità tra chi aiuta e chi viene aiutato. “Stare accanto a queste donne – dice Lina Parrulli, responsabile della Casa – mi ha cambiata, sono cresciuta nella fede e avverto la gioia che porto dentro e sento che è tanta la responsabilità nei confronti di queste donne”. La condivisione della sofferenza e l’aiuto di tutti resta uno dei riferimenti del progetto perché, come ricordano i Padri Rogazionisti sul sito villaggiomatera.it, “coloro che conoscono la sofferenza, hanno la capacità di evangelizzare noi tutti, poiché questa evangelizzazione ci porta alle periferie dove incontrare per primi, appunto i poveri, quali compagni di viaggio”.
Le testimonianze di Tiziana, Olga e delle volontarie del progetto sono al centro di un nuovo filmato della serie Firmato da te, che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Un racconto in prima persona, senza filtri, con un montaggio serrato e cinematografico, che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana.
Il programma, realizzato in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, che si prende cura dei più deboli. I video della serie tv mettono in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando possibilità e speranza, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività nel presente dell’Italia che arranca.
Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, migliaia di progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie.
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.
Sono tanti i progetti documentati nella serie in onda su Tv2000 e disponibili online sul canale YouTube 8xmille.
Esattamente 50 anni fa, il 5 ottobre del 1973, l’allora Arcivescovo di Matera Giacomo Palombella istituiva la Caritas diocesana.
Di seguito il testo della lettera che Monsignor PIno Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico, ha indirizzato per l’occasione a tutti gli operatori Caritas della Diocesi.
Agli Operatori della Caritas Diocesana
Agli Operatori delle Caritas Parrocchiali
Carissimi operatori della Caritas Diocesana e delle Caritas Parrocchiali, in questo giorno particolare sento di ringraziare Dio per voi, perché ci siete, per quello che siete, per quanto fate con amore, dedizione e professionalità, nella nostra Caritas Diocesana e in tutte quelle Parrocchiali.
Lavorate nel silenzio dilatando il vostro cuore senza far rumore e senza cercare il protagonismo, promuovendo e accompagnando la dignità di quanti nella vita hanno avuto di meno, vivono situazioni di solitudine, di emarginazione e di discriminazione, ascoltando storie e situazioni di sofferenze di ogni genere.
Più degli altri siete al corrente del disagio sociale, della povertà e dello sfruttamento dell’immigrazione da parte di chi agisce senza scrupoli. Quante volte Papa Francesco ci ha ricordato che “I poveri non siano occasione di guadagno”, ma devono essere serviti. Sarebbe assurdo, e lo diciamo con forza, pensare di arricchirsi servendosi di loro.
Da quando vi conosco, da subito, ho colto l’amore che vi anima nel lavorare insieme per amore di Cristo e della Chiesa, sfuggendo la tentazione dei battitori liberi, stando lontani da ogni forma di protagonismo e pubblicità.
Con il vostro apporto e professionalità, come Arcidiocesi di Matera-Irsina, abbiamo potuto promuovere corsi di formazione per opportunità lavorative rivolte alle nuove generazioni, confronti e tavole rotonde per capire meglio le emergenze immediate, progetti mirati alla promozione del bene comune.
E’ stato sempre cercato il confronto schietto e sincero con le autorità civili e militari per essere di supporto e di aiuto concreto e venire incontro ad ogni emergenza sul territorio, a livello nazionale e internazionale.
Mentre vi ringrazio, insieme ai Direttori che in questi 50 anni hanno servito la Caritas senza risparmiarsi in nulla, continuo a dirvi: siate sentinelle attente del mondo della povertà. Sfuggite ogni tentazione di autoesaltazione coltivando la vita spirituale in una crescente comunione con Dio, perché, guidati dallo Spirito Santo, continuiate ad essere, sull’esempio di Gesù Cristo, servi di tutti, e dire alla fine con S. Paolo: “Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Lc 17, 5-10).
Continuate ad avere quell’occhio particolare, non di assistenzialismo, nell’aiutare i tanti fratelli e sorelle che si trovano nel bisogno. Le case aperte in questi anni (cito in particolare: Casa Betania a Serramarina, degli appartamenti a Metaponto, della Casa per nuclei familiari e Casa della Pace a Terzo Cavone, della casa S. Marta a Bernalda, della Casa “Anna Carla” per donne in difficoltà e ragazze madri a Matera, della Mensa della Fraternità “D. Giovanni Mele”, oltre le case e la mensa sostenute dalla Caritas di S. Rocco a Matera), sono il segno di una presenza continua e capillare sull’intero territorio diocesano.
L’occasione di questa ricorrenza mi è propizia per ricordare i miei predecessori che hanno dato inizio 50 anni addietro alla Caritas diocesana (Mons. Giacomo Palombella, Michele Giordano, Ennio Appignanesi, Antonio Ciliberti, Salvatore Ligorio). Ognuno di loro ha aggiunto e arricchito l’opera preziosa della Caritas.
A nome della nostra Arcidiocesi di Matera-Irsina esprimo la stima, la riconoscenza e la gratitudine a tutti voi, vi assicuro il sostegno e vicinanza, vi incoraggio ad andare avanti con serenità e benedico voi e le vostre famiglie, affidandovi alla Madonna.
Un abbraccio a tutti.
✠Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo