Il convegno sul tema “1993-2023 Matera patrimonio mondiale dell’Umanità” nella sala convegni all’hotel San Domenico di Matera ha inaugurato questa mattina la seconda giornata della Festa Provinciale dell’Unità Democratica di Matera.
Dopo l’intervento di Vincenzo Menzella, che riportiamo di seguito, al dibattito coordinato dalla giornalista Antonella Ciervo, sono intervenuti Saverio Acito, Angelo Minieri, Salvatore Adduce, Lorenzo Rota, Enzo Acito, Michele Porcari, Paolo Stasi, Mario Maragno, Vincenzo Viti, Pino Sicolo, Gaspare Buonsanti, Raffaello De Ruggieri.
Presenti anche il segretario cittadino del PD Luigi Gravela e Lia Adorante.
Nel pomeriggio in piazza degli Olmi a Matera è in programma il Focus su Matera con tavoli tematici su Università, Welfare, Beni Culturali e Turismo, Innovazione, Mobile Imbottito, Giovani, Pari Opportunità, Commercio, Sport, Scuola.
Nel tardo pomeriggio presso Giardini d’Oriente a Nova Siri è in programma l’incontro dibattito sul tema del turismo, “Strategie, obbiettivi”. Il convegno, coordinato dalla giornalista Mary Padula, è partito con i saluti del sindaco di Nova Siri, Eugenio Lucio Stigliani ed è proseguito con gli interventi di Elvira Truncellito, segretaria del PD Nova Siri, Antonello De Santis, presidente Rete Turismo Italia Jonica e un dibattito con gli operatori turistici balneari. Sono intervenuti il segretario provinciale del PD Claudio Scarnato, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, Carlo Chiurazzi della direzione regionale PD e il Consigliere regionale del PD Roberto Cifarelli.
Michele Capolupo
Di seguito l’intervento di Vincenzo Menzella, Componente direzione regionale del Partito Democratico al convegno “1993-2023 Matera patrimonio mondiale dell’umanità”
A 30 anni dall’approvazione e inserimento della citta di Matera nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità, evitando il falò della vanità e con occhio rivolto ad una scommessa ancora tutt’oggi aperta, oggi rifletteremo con i protagonisti ed i valorosi attori di una stagione prodigiosa di trasformazione civile e di valoroso impegno, sul successo della città di Matera che da teatro di una umanità miserabile ma orgogliosa testimonianza del genio contadino, ha saputo abbattere il muro della sua condizione di soggezione, della sua vergogna, esaltando,in questo trentennale, la sua dignità e la sua capacità di emanciparsi, per giungere fino alla proclamazione nel 2019 di città Capitale della cultura europea.
Luci e ombre, vizi e virtu’, torti e ragioni devono essere oggi, oggetto di esame retrospettivo di questo percorso che viene da lontano; dall’approvazione delle Leggi speciali degli anni 50 ad oggi.
Da De Gasperi, Colombo, Togliatti, Olivetti fino alla Legge 771/86 per il recupero e la rivitalizzazione dei Sassi, madre, senza alcuna ombra di dubbio, di tutti i successi di questi ultimi anni. Legge che stanziò 100 miliardi delle vecchie lire a sostegno dei cinque piani biennali di recupero.
La legge 771/86 èstata una missione politica realizzata in piena collaborazione e cooperazione istituzionale, frutto di ricchezza di pluralità di voci e di esperienze, oserei dire di un successo collettivo che dovremmo tornare a concretizzare oggi, nella stagione della più grande crisi politica italiana.
Autorefu’ l’On. Vincenzo Viti che ne predispose il testo presentato e firmato in primis dal Presidente Emilio Colombo, dallo stesso Viti, Botta, Cupelli, Ruffolo e Cardinale.
Una partecipazione e uno studio fatto con la collaborazione tra la politica e la cultura; vanno ricordati gli architetti Giuralongo, Rota, Acito, Lamacchia, Restucci, Baldoni, Corazza e tanti altri, insieme ad associazioni culturali di indubbio e grande merito.
Una legge innovativa che ha attribuito al comune la centralità strategica nella gestione del recupero degli antichi rioni, consegnando alla comunità l’intera responsabilità della pianificazione processiva e delle scelte urbanistiche e sociali. Un salto nel futuro di enorme significato.
Fondamentale è oggi, ritornare indietro con la memoria e ripercorrere la strada che poi ha portato nel ‘92 alla proposta di iscrizione alla lista del patrimonio mondiale UNESCO.
Come primo Assessore ai Sassi della città di Matera, delega che il Sindaco Saverio Acito mi assegnò, dopo aver lavorato nei precedenti tre anni come assessore all’Urbanistica portando a compimento l’adozione del Piano Regolatore Generale, a settembre del 1992, portai in giunta, la delibera che attribuì a Pietro Laureano il compito di realizzare il percorso istruttorio per la domanda di iscrizione alle liste del Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Già il 9 ottobre del 1992, solo un mese dopo, invitammo la città in un incontro tenutosi presso il palazzo Lanfranchi per un confronto democratico.
Fondamentale per la nostra Giunta era la relazione, la motivazione, il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni al percorso democratico che avevamo intrapreso e che si concluse a dicembre del 1993 a Cartagena, con il riconoscimento e l’iscrizione di Matera, città dei sassi e del parco archeologico e naturale della civiltà rupestre delle gravine, al Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Altri meriti bisogna riconoscere alle successive amministrazioni comunali, fino a giungere al 2019, con la proclamazione della città di Matera come capitale europea della cultura.
Oggi bisognerà riflettere sulle condizioni attuali della città e del recupero dei sassi; del suo destino come città d’arte; della sua capacità di rendere compatibile il suo patrimonio storico-culturale con la fruibilità e valorizzazionesocioeconomicadellacittà.
Una città, creazione di un futuro del genere umano verso un “Nuovo umanesimo sociale” che metta al centro la “Persona”;
Una città laboratorio italiano di pianificazione urbanistica e ambientale. Una città dove la politica ritrovi e consolidi il suo rapporto e le sue relazionicon la società e le istituzioni, potendo riacquistare credibilità e fiducia.
Una città che trasformi i suoi investimenti in rendimento sociale e che sappia correggere,prevenire e programmare il suo futuro.
Mi chiedo, in che direzione andare?
Lacittà del cinema?
La città della musica?
La città della ricerca e dell’Innovazione?
La città della scuola di recupero e restauronel rispetto del patrimonio storico, culturale, paesaggistico e artistico?
Da città internazionale e capitale europea della cultura a Matera capitale del mediterraneo?
Queste, alcune mie suggestioni.
Sarà,a mio avviso, necessario dotarsi di un nuovo piano strategico che orienti la politica a realizzare una nuova identità della città, nel rispetto della sua antica e irreversibile identità, pianificando un percorso che la proietti verso un progresso sostenibile e di consolidato successo.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)