Il sequestro ad opera della Polizia locale di Potenza di “un consistente quantitativo di merce e capi di abbigliamento di provenienza sconosciuta, recanti marchi con ogni probabilità contraffatti” in occasione del tradizionale mercato mensile nel capoluogo dimostra che l’abusivismo e l’illegalità si possono contrastare. Così Confcommercio Potenza che plaude all’azione svolta dal personale dell’U.O. Polizia Commerciale e Amministrativa del Comune di Potenza. “In questo caso – commenta Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio – siamo di fronte ad una “doppia illegalità”: vendita di merce contraffatta con il sistema, purtroppo diffuso, della falsificazione di “griffe” o di riproduzione di noti capi di abbigliamento e calzature e occupazione di spazi non rientranti tra quelli regolarmente concessi per la vendita ambulante. L’abusivismo selvaggio messo in atto da venditori di ogni genere di merce danneggia sia gli esercenti con le attività a posto fisso che quelli ambulanti cui pesano tasse e balzelli vari per essere in regola. La repressione e la prevenzione, a questo tipo di attività di vendita che impegna decine e decine di persone in gran parte di provenienza da altre regioni limitrofe con ogni genere di materiale sulle bancarelle, sembrano le due armi a disposizione per combattere la concorrenza sleale. Venditori abusivi che generano fenomeni pesanti di concorrenza sleale e – afferma Sorrentino -, dopo le nostre segnalazioni, qualcosa si sta muovendo”.
Per il presidente di Confcommercio Potenza Angelo Lovallo “nessuna confusione con gli ambulanti che hanno regolare licenza commerciale che si svegliano all’alba per essere presenti nelle prime ore del giorno con la loro bancarella o il loro furgoncino”. In Basilicata sono circa 1400 (800 in provincia di Potenza e 600 in quella di Matera). Sino ad una ventina di anni fa erano il doppio. “In troppi piccoli comuni lucani soprattutto nei comparti abbigliamento, calzature, casalinghi – aggiunge – assolvono ad una funzione rilevante: sono gli unici punti di vendita per effetto della chiusura dei negozi fissi. I titolari di queste imprese guardano adesso ad una nuova stagione di ripresa. I provvedimenti recenti del Governo per il mercato e la concorrenza hanno introdotto alcuni elementi di tutela a cominciare dall’ assegnazione delle concessioni di posteggio – della durata di 10 anni – con procedure ad evidenza pubblica trasparenti salvaguardando gli interessi degli operatori che hanno una concessione tutelando così il lavoro di dipendenti e collaboratori.