Si è tenuta il 4 e 5 ottobre a Napoli l’assemblea nazionale UILM di tutti i territori italiani, presieduta, con nostro grande orgoglio, dal nostro Segretario Regionale UILM Basilicata Marco Lomio, che ha visto la partecipazione di 500 delegati tra cui una folta delegazione lucana che ha rappresentato le dinamiche della nostra regione con gli interventi del Segretario Organizzativo Giovanni Galgano e dell’RSU Vincenzo Canosa, che opera nel settore petrolifero.
Al centro del dibattito, aperto dalla relazione del Segretario Generale Rocco Palombella, la situazione drammatica che sta vivendo il paese dal punto di vista del caro vita ma soprattutto la continua mancanza di politiche industriali che stanno mettendo a serio rischio, specialmente al sud, la tenuta sociale dei territori.
Sicuramente il tema legato alla transizione in Basilicata ci tocca in modo drammatico, infatti partendo dal settore automotive ma passando per le aree del petrolio, non sono più rinviabili le discussioni vere su una giusta transizione che tenga conto del lavoro e dei lavoratori.
In queste settimane in Basilicata il tema automotive, al centro di ogni discussione, ha visto, dopo mesi di rivendicazioni sindacali, finalmente l’annuncio dei cinque modelli da produrre allo stabilimento di Melfi che sicuramente mettono al riparo il futuro industriale di quell’area ma, come ribadito più volte, non sono sufficienti se non accompagnati da politiche che mettono al centro in primis la salvaguardia dell’indotto Stellantis, attraverso quello che noi abbiamo chiamato il Patto per Melfi, ma anche attraverso scelte strategiche che possano permettere ai comuni cittadini di poter “possedere” una macchina elettrica.
Su questo tema pensiamo che si debbano fare scelte strutturali, a partire dalla deduzione o detrazione dal punto di vista fiscale dell’eventuale canone di locazione dell’auto.
Per quanto riguarda le estrazioni petrolifere bisogna accelerare i processi di investimenti non-oil per permettere di riconvertire i lavoratori del settore.
L’assemblea di tutti i territori italiani ha approvato all’unanimità un documento programmatico che impegna la Segreteria Nazionale della UILM affinché il prossimo rinnovo del contratto nazionale abbia come punto cardine la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario ed aumenti contrattuali per recuperare il potere di acquisto che ormai è tra i più bassi d’Europa.
Ridurre l’orario di lavoro non è uno slogan, è una rivoluzione che può consentire, senza demagogia, specialmente nei settori industriali legati alla transizione, di evitare la perdita di posti di lavoro in favore anche della conciliazione vita/lavoro.
Inoltre l’assemblea nazionale è sempre più impegnata nella campagna della UIL #zeromortisullavoro, perché non è più tollerabile non avere più controlli, più ispettori e più sanzioni per chi non rispetta la vita dei lavoratori.