In concomitanza con la Giornata nazionale per le vittime sul lavoro è partita da Bella, primo paese in Basilicata, la raccolta firme promossa da Usb e Rete Iside sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Il consigliere della Provincia di Potenza Carmine Ferrone (Pd) si è occupato dell’autentica delle firme al banchetto in piazza Plebiscito insieme alla promotrice di Bella Lucia Lioi.
Da inizio anno sono 5 i decessi registrati nella nostra regione. I dati dell’Inail, elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, inseriscono la Basilicata in zona rossa per l’alta rischiosità di incidenti sui posti di lavoro. In regione infatti gli infortuni mortali superano del 25 per cento la media nazionale, dove l’indice di incidenza è pari a 18,6 morti ogni milione di lavoratori. “E’ necessario – sottolinea Ferrone – individuare ogni azione per la prevenzione e per diffondere la cultura della sicurezza. Per questa ragione ritengo la proposta di legge popolare, con la raccolta firme che nella giornata delle vittime sul lavoro acquisisce maggiore significato perché non basta ricordare le vittime, uno strumento efficace prima di tutto per la sensibilizzazione e per incidere su istituzioni ed organismi responsabili di vigilare sulla sicurezza. Preoccupa l’incremento delle denunce di infortunio che ha riguardato le donne, mentre allarmano non poco la crescita di infortuni e decessi tra i lavoratori e le lavoratrici più giovani e l’incremento di quelli che si verificano a bordo di auto per raggiungere il posto di lavoro come accade in particolare sulla Potenza-Melfi”.
La legge di iniziativa popolare introduce il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro e continua a riscuotere adesioni in tutta Italia: sono già migliaia, infatti, le persone che hanno firmato ai banchetti o online.
USB e Rete Iside, insieme ad altri soggetti politici e sociali, sono convinte che in questo modo si possa, finalmente, dare un freno alla strage di lavoratori e lavoratrici in corso nel nostro Paese: tramite l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro vogliamo un effetto pratico immediato, uno strumento di deterrenza reale contro chi taglia sulle misure a tutela di lavoratrici e lavoratori.
La recente strage di Mestre, come gli operai uccisi a Brandizzo mentre lavoravano sulla linea ferroviaria Milano-Torino – secondo i promotori della legge – sono esplicative di un mondo del lavoro dove ormai si rischia la vita quotidianamente.