Con la partecipazione di una delegazione di olivicoltori della Basilicata debutta i prossimi 11 e 12 ottobre all’Azienda agricola Di Pietro di Andria (BAT, SP174 contrada Posta di Mezzo km 3) la prima edizione di “Olivo in Campo”, la nuova manifestazione organizzata da Edizioni L’Informatore Agrario con la collaborazione di Agromillora e l’unica in Italia dedicata interamente alla filiera olivo-olio che focalizza l’attenzione sulle innovazioni necessarie a rilanciare produttività e redditività dell’olivicoltura made in Italy.
Il nostro Paese, un tempo leader mondiale nella produzione di olio extravergine di oliva, attualmente detiene meno di 300.000 tonnellate all’anno, contro il milione e più di tonnellate prodotto dalla Spagna. Tuttavia, la qualità dell’olio italiano resta punto di riferimento a livello globale. La sfida da vincere per la filiera è aumentare la produttività, mantenendo i caratteri di distintività dell’olio Made in Italy. Biodiversità “agroalimentare”, legata alle varietà tipiche della Penisola (circa 600 come in nessun altro Paese del mondo), standard qualitativi e sostenibilità ambientale rendono l’olio italiano unico al mondo. Coniugare l’incremento delle produzioni e della qualità, anche ambientale, oggi è possibile attraverso le nuove tecnologie messe a disposizione dall’industria agromeccanica e delle biosolution (strumenti di bioprotezione e biostiolanti). L’11 e 12 ottobre prossimi saranno quindi visibili a Olivo in Campo tutte le più recenti e innovative soluzioni per l’olivicoltura, a partire da impianto e gestione dell’oliveto in tutte le sue fasi, dalla preparazione del suolo alla raccolta, fino alla lavorazione in frantoio. Trappole dotate di fotocamera e collegamento wireless per la cattura e il monitoraggio dei parassiti da remoto; software per irrigare gli oliveti solo nel momento di maggior stress idrico in base alla fase fenologica, ottimizzando così l’utilizzo dell’acqua; software che incrociando i dati rilevati dai satelliti con i dati microclimatici per attuare la lotta integrata alle malattie, applicando alla vegetazione i moderni prodotti di origine biologica e riducendo l’uso di agrofarmaci; nuove varietà di olivo resistenti alla Xylella o adatte alle coltivazione a siepe per la meccanizzazione della potatura e della raccolta delle drupe; raccoglitrici meccaniche scavallanti, ma anche gli scuotitori del fusto delle piante per favorire il distacco delle drupe dagli olivi coltivati in modo tradizionale, al fine di ridurre i costi di produzione e rendere competitive le forme di allevamento tipiche del paesaggio italiano; biostimolanti di origine naturale che agiscono sulle funzioni fisiologiche della pianto potenziandone la capacità di resistere alla siccità e alle avversità biotiche: sono solo alcune delle innovazioni tecnologiche presenti a Olivo in Campo che contribuiranno nell’immediato futuro a migliorare la competitività dell’olivicoltura italiana e a rafforzarne la distintività.
La due giorni prevede esibizioni in campo e tour guidati alle oltre 50 aziende presenti con più di 40 cantieri in movimento e quattro workshop di approfondimento sulle soluzioni economiche e agronomiche adottate assieme agli strumenti e alle tecnologie in mostra. L’iniziativa, che si inserisce in un più ampio progetto editoriale curato dalla casa editrice di settore e seguito da un Comitato scientifico altamente specializzato (4 Università italiane, Crea e agronomi specializzati in olivicoltura), punta infatti a contribuire alla sostenibilità economica di una coltura cruciale per l’economia rurale del Centro e del Sud del Paese.
Sul fronte del programma, si parte mercoledì 11 ottobre alle 14 con le dimostrazioni live e i tour accompagnati, che termineranno alle 18 per riprendere poi giovedì mattina dalle 10.30 e fino alle 17. A fare da guida, i tecnici individuati da L’Informatore Agrario che illustreranno le innovazioni presenti, dall’utilità funzionale al contributo in termini di sostenibilità economica. «Nuova pac ed eco-schemi: analisi economica» è il titolo del workshop di apertura, che mercoledì alle 18 darà il via alla Masseria Posta di Mezzo (SP174 contrada Posta di Mezzo km 3, Andria -BAT) alla rassegna degli approfondimenti con Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, Salvatore Camposeo dell’Università di Bari e Tiziano Caruso dell’Università di Palermo. Spazio invece a «L’impianto dell’oliveto: scelta varietale e sistemi colturali» nella mattinata di giovedì (ore 9.30), con l’agronomo Luigi Catalano, Donato Boscia e Maria Saponari del CNR di Bari, Cinzia Montemurro e Salvatore Camposeo dell’Università di Bari, a cui seguirà nel pomeriggio (16.45) l’appuntamento su «Le variazioni del clima cambiano la difesa e la nutrizione dell’olivo», curato dal direttore dell’Osservatorio fitosanitario Salvatore Infantino, Salvatore Germinara dell’Università di Foggia e dall’agronomo fitopatologo Antonio Guario. Chiudono il programma Lorenzo Marconi dell’Università di Bologna e Alessandro Leone dell’Università di Bari, che metteranno a fuoco il tema della «Meccanizzazione e robotica in olivicoltura» (ore 17.45).
L’azione divulgativa e formativa, già avviata con le prime uscite del podcast “Olivicultura dell’innovazione” (ediagroup.it/olivicultura), proseguirà anche dopo le giornate in campo attraverso la pubblicazione di nuove puntate e altri articoli, reportage, corsi di formazione, video e newsletter.