Rapporto Gimbe sulla sanità, Consigliere regionale Vizziello: “Il Presidente Bardi commenta solo quello che gli conviene, ma tace sui rischi per la sanità lucana derivanti dall’autonomia differenziata”. Di seguito la nota integrale.
“Nel commentare l’ultimo Rapporto Gimbe sulla sanità il Presidente Bardi ha accolto con entusiasmo alcuni dati, primo tra tutti quello che registra il ritorno della Basilicata tra le regioni adempienti in tutte le aree di monotoraggio dei LEA, ma si è guardato bene dal rilasciare dichiarazioni in merito ai rischi derivanti al sistema sanitario lucano dall’attuazione dell’autonomia differenziata”. Un modus agendi che conferma la difficoltà del Presidente Bardi nel parlare di un tema, l’autonomia differenziata, che pur rappresentando una iattura per la Basilicata, è stata sempre sostenuta dal Presidente Bardi, talvolta in maniera poco trasparente.
Il silenzio del Presidente Bardi stride con il vero e proprio grido d’allarme lanciato dalla Fondazione Gimbe sulle sorti della sanità lucana e delle altre regioni del Mezzogiorno per effetto della legge Calderoli sull’autonomia differenziata che aumenterà le diseguaglianze che si registrano oggi in termini di accesso alle cure e di qualità dei servizi sanitari, tra le regioni del Nord del Paese che fanno registrare performance sanitarie migliori e quelle del Sud Italia.
Il Centro Studi presieduto da Nino Cartabellotta definisce addirittura come eversive rispetto all’attuale impianto del Servizio Sanitario Nazionale alcune istanze delle regioni che richiedono maggiore autonomia, come quella del Veneto di contrattazione integrativa regionale per i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale o di autonomia in materia di gestione del personale sanitario.
Allarmi più che fondati se si pensa alle conseguenze che deriverebbero per la salute dei lucani dal fatto che alcune regioni, quelle del Nord, richiedendo forme e condizioni particolari di autonomia possono permettersi di pagare medici e infermieri meglio di quanto possano fare altre regioni, quelle del Sud, dotate di minore capacità impositiva e che già oggi fanno fatica ad assumere medici.
Rischi che il Presidente Bardi ritiene di non dover commentare benchè riguardino la salute, il bene più prezioso di ciascuno di noi”.