Sabato 14 ottobre 2023 alle ore 9 nella sala A al primo piano della palazzina Uffici dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo a Potenza si terrà il corso dal titolo “Infezioni da batteri Gram-positivi difficili. La sfida continua”, finalizzato alla formazione altamente specialistica di professionisti impegnati quotidianamente nella ricerca clinica e nel trattamento di infezioni difficili anche con le più avanzate metodiche in uso. Il corso vedrà la partecipazione dei medici dell’Azienda ospedaliera esperti nel settore e in servizio nel reparto di Malattie infettive e nella Microbiologia del Laboratorio analisi.
Lo annuncia il direttore generale dell’Aor San Carlo di Potenza Giuseppe Spera “soddisfatto per l’elevato numero di attività formative organizzate in Azienda anche con esperti del mondo medico e scientifico a livello nazionale, motivo di crescita e di confronto su tematiche al centro della vita di tutti noi. Sono orgoglioso di questa dedizione allo studio e alla ricerca, pilastri di una sanità di qualità, imprescindibili elementi per vincere le sfide poste sul terreno sanitario da continui e radicali cambiamenti climatici, da una mobilità sempre più impattante sulle abitudini e sugli stili di vita. Investire nella conoscenza e in una significativa implementazione tecnologica –conclude il direttore generale Spera- consente di offrire servizi sempre più qualificati all’utenza e dare risposte anche a numerose istanze provenienti da molte regioni del Mezzogiorno d’Italia”.
“L’evento formativo –precisa la dottoressa Maria Frontuto, responsabile del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Carlo di Potenza- si focalizza sulla collocazione delle terapie ‘long-acting’, cioè con farmaci a ‘lunga durata’ d’azione, in particolare per il trattamento delle infezioni da germi ‘gram-positivi’, (chiamati così per l’aspetto che assumono dopo colorazione in laboratorio) che sono sempre più spesso resistenti alle comuni terapie antibiotiche. La crescente complessità dei pazienti ricoverati oggi nelle corsie ospedaliere, i sempre più frequenti impianti protesici sia articolari che vascolari, rendono ragione della numerosità delle infezioni riscontrate, così come la forte pressione antibiotica a cui la società moderna è sottoposta giustifica il fatto che sempre più spesso questi germi siano aggressivi e resistenti ai più comuni antibiotici. La strategia di approccio a queste infezioni, non può prescindere dalla multidisciplinarietà che vede l’infettivologo al centro di una rete che consideri la presenza di tutte le figure professionali sanitarie coinvolte nella gestione del paziente dalla corsia, alla farmacia passando per il laboratorio di microbiologia. In questo scenario –conclude l’infettivologa- la disponibilità di farmaci a rilascio prolungato offre nuove opportunità di gestione terapeutica, potendo evitare la somministrazione quotidiana, con una significativa riduzione del tempo di ospedalizzazione e di ottimizzazione delle risorse pubbliche, preservando, al contempo, la qualità di vita del paziente”.