Pietro Simonetti (Cseres): Riaprire ai visitatori il Castello di Lagopesole dopo il collaudo dei lavori di ristrutturazione. Di seguito i particolari.
Buone notizie per il Castello di Lagopesole: finalmente dopo 5 anni dall’indizione della gara di appalto per i lavori di ristrutturazione e tre dall’inizio dei lavori è stato finalmente firmato il verbale di collaudo dei lavori.
Del castello dal 2022 si può utilizzare, secondo gli organismi del Ministero della Cultura, solo Il Cortile maggiore e la Cappella per eventi con il sistema della “richiesta a chiamata”.
La seconda notizia, molto importante, riguarda il lavoro scientifico di 15 Professori della Università Hunboldt di Berlino che recentemente sono stati a Lagopesole per continuare le attività sul castello e dintorni a partire dal Cortile minore.
Una attenzione internazionale, che coinvolge anche l’Unibas, per lo studio di uno dei più importanti monumenti medioevali dell’Europa. Le procedure di appalto, l’entità della riduzione del ribasso d’asta, le consulenze esterne, l’inerzia e le vicissitudini delle amministrazioni competenti, le velleità di organismi locali,hanno privato per lungo tempo la fruizione del Castello con danni notevoli al territorio, all’erario, al turismo anche internazionale.
Il Ministero della Cultura, nell’ambito delle misure di riorganizzazione dei Musei e dei Siti culturali, ha disposto recentemente nuove gestioni autonome speciali.
Sono sessanta i siti, compresi i Castelli di Melfi e Venosa, interessati ai provvedimenti adottati.
Si tratta adesso di dotare della stessa autonomia il Castello di Lagopesole e definire subito tempi e modi per la riapertura.
La chiusura non deve penalizzare anche nel 2024 i visitatori, che furono circa 20.000 nel 2019.
Il Castello deve essere fruibile anche con il Museo della emigrazione lucana Nino Calice e l’istallazione su Federico II.
In questo modo il 2024 potrà essere l’anno decisivo del rilancio dell’itinerario Federiciano e della fruizione dei siti Lucani.
La Basilicata,a partire da Lagopesole, ha bisogno dell’ utilizzo delle strutture culturali e ricettive in modo programmato e con necessaria strumentazione per la comunicazione e la fruizione.
Non basta fare la reclame della digitalizzazione e dell’uso della rete. Occorrono siti per le prenotazioni e azioni di promozione concreti da parte di Apt e del Ministero.