Ha fatto tappa in Basilicata “Conversazioni cooperative”, un percorso di confronto e dialogo che sta toccando tutte le regioni italiane, ideato dal gruppo di lavoro “Bene comune” in seno a Confcooperative, seguito da don Mario Diana, incaricato CEI presso Confcooperative. L’appuntamento lucano, il secondo su scala nazionale, è stato fortemente voluto da Confcooperative Basilicata e dalla sezione regionale di Confcooperative Giovani imprenditori.
“Abbiamo cura del Paese”: questo è il filo rosso che accomuna tutte le edizioni regionali e che ogni territorio è chiamato a declinare secondo le esigenze peculiari di ciascun contesto. Per la Basilicata è stato scelto di concentrare l’attenzione sulla cura del lavoro e dei giovani, provando a far emergere dal confronto con i partecipanti sfide e proposte su cui impegnare la Confederazione.
«Noi siamo i cooperatori nati all’ombra dei campanili, non dobbiamo dimenticarlo!» così don Diana ha accolto i tanti giovani cooperatori lucani presenti all’incontro di Grassano Scalo. Con loro anche gli animatori del Progetto Policoro delle sei diocesi lucane, il progetto della Chiesa Italiana che prova ad accompagnare i giovani disoccupati in percorsi di formazione che puntano alla creazione di nuove cooperative. Presenti anche il Vescovo mons. Giuseppe Caiazzo e il Presidente di Confcooperative Basilicata Giuseppe Bruno.
I lavori sono stati aperti da un momento laboratoriale animato da Lucia Surano, presidente della cooperativa Maecenatis. Nei Cantieri di dialogo – così sono stati chiamati i laboratori – i partecipanti hanno lavorato con la tecnica del Futuro Anteriore per rispondere alla domanda: “Quale la sfida e quali le proposte dei giovani della cooperazione lucana per prendersi cura del territorio e costruire il proprio futuro?”
Dai laboratori e le risposte dei giovani è emerso lo schema del Cluster, uno grafico contenente le proposte operative dei giovani cooperatori lucani.
In che modo rendere subito operative le proposte emerse dal confronto con i giovani? È stata questa la domanda affidata ai relatori intervenuti nella seconda parte della mattinata, per dare concretezza e strumenti abilitanti al protagonismo dei giovani lucani. Tra le esperienze di partecipazione attiva e vivo protagonismo giovanile che si sono confrontate con i partecipanti ci menzioniamo quella del Comitato Potenza capitale italiana dei giovani 2024, con Antonio Candela; la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali di Potenza, con Gennarino Macchia; Io Potentino, con Lucia Sabia; Anpal Servizi, con Angelo Silvestri.
Dal confronto con i relatori e dal racconto delle esperienze locali è emersa l’urgenza di una nuova narrazione della nostra regione. Il modello della cooperazione ha ancora tanto da dire in questa rinnovata sfida narrativa, uno strumento che oggi più di ieri può dare spazio al crescente desiderio di “restanza”, da parte dei giovani. «Il vero PNRR qui siamo noi giovani – ha detto un giovane partecipante – se avremo il coraggio di cambiare questa regione, ma per fare questo bisogna investire sull’orientamento, la conoscenza e la consapevolezza di sé».
«Conversazioni cooperative sottolinea quanto sia importante la libertà e l’autonomia di ogni singola cooperativa, quello cooperativistico è un mondo senza schieramenti e in dialogo con tutti – sottolineaGiuseppe Bruno, presidente Confcooperative Basilicata – Ecco perché siamo profondamente convinti che solo quando libertà e visioni diverse d’impresa riescono a conversare e confrontarsi, si genera innovazione vera sui territori».
Seguiranno altri appuntamenti previsti a novembre, che aiuteranno i cooperatori lucani – insieme all’appuntamento di venerdì – a preparare la prossima proposta cooperativa di Confcooperative, da condividere con le istituzioni.