Una giornata di approfondimenti che partono dalla storia vera, grazie al ritrovamento nella libreria della famiglia Glinni di un testo manoscritto del 1600 conservato dal professor Giuseppe Ottomano Glinni. Tanti i documenti storici sul conte Dracula – tra i quali l’antico manoscritto “Albero della famiglia Dragona” (1666)- e le documentazioni della leggenda.
Con la famiglia Glinni, il prof Reale, l’Associazione Mihai Viteazu , Palazzo Italia Bucarest, Asociatia Lucani nei Balcani, si prosegue nel progetto di riscoperta e valorizzazione delle orme di Dracula in Europa. Per Baldantoni, Acerenza ha tutte le carte in regola, attraverso il Progetto italo-romeno, pubblico-privato, per essere un luogo da visitare. Un Progetto che prevede insieme alla promozione turistica in Romania e nei Paesi Balcanici l’intensificazione di scambi culturali ed economici in attuazione del protocollo di gemellaggio, firmato ad Acerenza il 30 aprile scorso tra il sindaco Scattone e i colleghi della Romania (Associazione Comuni Prahva, 92 comuni). Intanto nella tappa napoletana la chef lucana Enza Barbaro, presidente Associazione Italiana Cuochi ha cucinato piatti dei tempi del conte Dracula. La tradizionale “minestra maritata” – ha spiegato – ha radici gastronomiche che risalgono al 500. Ci si prepara a Palazzo Italia per la settimana della cucina italiana appuntamento importante per la filiera alimentare del made in Italy.
Per Palazzo Italia turismo e cultura sono strettamente intrecciati alle attività di import-export di imprese lucane (italiane) e romene, in forte crescita.