La Polizia di Stato di Matera, a seguito di una articolata attività investigativa, ha arrestato un uomo di 35 anni residente a Matera. L’ipotesi di reato nei suoi confronti è di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori aggravati.
Dall’attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile è emerso che l’uomo, già condannato di recente per simili reati, commessi nei confronti dei suoi familiari, dopo essere stato scarcerato avrebbe ripreso a tenere le stesse condotte criminose.
Egli, infatti, avrebbe tenuto un comportamento prevaricatore e provocatore nei confronti delle sorelle e, soprattutto, del padre. Nei confronti di quest’ultimo, avrebbe avanzato quotidiane richieste di danaro e, se questo gli veniva rifiutato, reagiva con offese e minacce; inoltre, più volte si sarebbe scagliato con violenza contro le suppellettili, le porte e i mobili di casa, danneggiandoli.
Lo scorso mese di giugno, in disaccordo con il padre, titolare di un’impresa artigianale dove anch’egli lavorava, lo avrebbe aggredito colpendolo con una lastra di metallo alla testa, costringendolo al ricovero presso l’ospedale di Potenza.
Nel luglio scorso aveva lasciato la casa paterna ma, nonostante gli fosse stato intimato di non presentarsi più in quella abitazione, l’uomo avrebbe continuato a molestare e perseguitare i familiari con reiterate minacce di morte, al fine di ottenere denaro; talvolta avrebbe anche aggredito il padre spintonandolo e sottraendogli il telefono cellulare, per impedirgli di contattare il 113. In tal modo ingenerava nei suoi familiari il fondato timore per la propria incolumità, costringendoli a cambiare abitudini di vita.
La gravità dei reati che sarebbero stati commessi dall’indagato, unitamente alla necessità di evitare che lo stesso reiteri le azioni violente nei confronti dei suoi familiari, hanno indotto il G.I.P. del Tribunale di Matera ad emettere l’ordine di custodia cautelare in carcere a suo carico.
Gli accertamenti compiuti sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.