Venerdì 20 e domenica 22 ottobre alle 20:30 tra gli affreschi del cinquecentesco Palazzo Viceconte sono in programma i due nuovi concerti per il sesto e settimo appuntamento della 24^ edizione del Festival Duni, il festival dedicato alla musica antica che dal 1999 anima Matera. Ospiti in queste date il duo Tommaso Rossi ed Enrico Baiano, e l’ensemble Capella de Ministrers diretto da Carles Magraner col cantante Pino De Vittorio per un fine settimana dedicato alla musica colta.
Giunti a metà del cartellone il programma si arricchisce della presenza di uno dei cembalisti più importanti al mondo e delle atmosfere rinascimentali degli spagnoli Capella de Ministrers con Pino De Vittorio.
“Händel compì nel 1708 una sorta di pellegrinaggio da Roma al sud sperando di conoscere a Napoli il grande Alessandro Scarlatti. Le sue Sonate risentono, come tutta la sua musica, dell’esperienza del viaggio in Italia e dei suoi incontri anche con i virtuosi napoletani del tempo. Dopo oltre tre secoli nuovi virtuosi napoletani del nostro tempo ripropongo quei brani con lo sguardo “da sud” che il Festival Duni privilegia: Enrico Baiano è considerato tra i più grandi clavicembalisti del nostro tempo e si esibisce per la prima volta a Matera con Tommaso Rossi, interprete e musicologo-ricercatore del flauto antico nelle sue diverse forme” spiega il prof. Dinko Fabris, direttore artistico del festival “Giunge per la prima volta in Basilicata anche il gruppo Capella de Ministerers, fondato e diretto a Valencia dal violista da gamba Carles Magraner, che propone una visione del Mediterraneo antico come confluenza di esperienze musicali diverse tra Spagna e Napoli, al tempo di Carlo V e Filippo II. Il fervido scambio artistico-culturale è simboleggiato dalla presenza, con la valenciana Elìa Casanova, del grande cantante-attore di origine pugliese Pino De Vittorio, impegnati in una trascinante carrellata di villanelle e duetti rinascimentali.”
Venerdì 20 ottobre, Enrico Baiano , uno dei cembalisti più importanti del nostro tempo per la prima volta a Matera, e il flautista e ricercatore Tommaso Rossi, eseguiranno le Sonate per flauto e basso continuo del compositore tedesco Georg Friedrich Händel. Scritte intorno al 1724, quando l’autore era all’apice della sua fama come operista, le sonate per flauto dolce di Georg Friedrich Händel sono universalmente considerate tra le più belle composizioni barocche scritte per lo strumento . Le sonate per flauto si richiamano formalmente alla sonata da chiesa e alla sonata da camera di stile italiano e sembrano testimoniare l’influenza esercitata dalla musica del nostro paese sulla fantasia di Händel, il quale, come è noto, soggiornò per periodi di tempo più o meno lunghi a Venezia, Firenze, Roma e Napoli, città quest’ultima che lo accolse con particolare entusiasmo nel giugno del 1708 e lo ribattezzò affettuosamente con l’appellativo di “Sassone”.
Enrico Baiano è oggi considerato uno dei più completi e interessanti interpreti sulla scena della musica antica: nel suo approccio interpretativo si combinano sapientemente rigore storico-stilistico, libertà espressiva e grande virtuosismo. Tommaso Rossi, dopo la laurea in musicologia, ha collaborato e collabora con alcuni dei più importanti ensemble di musica antica, è docente di flauto dolce presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e dal giugno 2016 è direttore artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli.
Domenica 22 ottobre negli spazi di Palazzo Viceconte risuoneranno gli echi del Mediterraneo con l’esibizione di Capella de Ministrers: direttamente da Valencia arrivano a Matera le villanelle napoletane e le danze del Rinascimento di Mediterrània. Un mar de música, un lavoro (confluito anche in un premiato CD) con cui la Capella de Ministrers rivendica la personalità mediterranea che unisce da secoli Napoli e Spagna, sottolineata da sempre dall’ensemble spagnolo sia nelle registrazioni che nelle esibizioni dal vivo. Con gli esecutori valenciani dialoga l’italiano Pino De Vittorio, considerato il più grande attore-cantante della tradizione meridionale tra colto e popolare, nato nella tarantina Leporano. La Capella de Ministrers con il lavoro Mediterrània celebra l’interculturalità e recupera il patrimonio del Mediterraneo attraverso la musica tradizionale, rinascimentale e barocca. “L’appartenenza al Mediterraneo non è solo un fatto geografico, ma è una filosofia attraverso la quale far sopravvivere la cultura musicale, il mare in queste composizioni rappresenta un elemento di coesione tra paesi e culture” afferma il critico musicale Juan Angel Vela del Capo che ha autorevolmente presentato il progetto. Dalle gagliarde di Antonio Valente alle danze strumentali di Andrea Falconieri; dalle villanelle di Vincenzo Fontana o di Giovan Leonardo Primavera (nativo di Barletta), alla “Passacaglia della vita” del romano Stefano Landi e, sempre, nelle tradizionali tarantelle si respira la brezza mediterranea. Si uniscono in questo concerto la musica da lavoro con il canto dei carrettieri del Sud Italia e il cant de batre della tradizione agricola valenciana con le voci di Pino de Vittorio e della valenciana Elia Casanova che alternano le sfumature espressive delle radici della loro terra con la raffinatezza di Girolamo Frescobaldi e Claudio Monteverdi nel meraviglioso madrigale Si dolce è il tormento, un omaggio ai palpiti di un cuore infranto e un riconoscimento della nascita dell’opera lirica toscana. Un programma itinerante, quello di Mediterrània. Un mar de música ricco di suggestioni poetiche e umanistiche, con un epilogo riflessivo e festoso: per terra, per mare e per aria, la musica è vita. Lo è stata nel passato, lo sarà nel futuro, e oggi ci avvolge con un’infinità di stimoli tanto razionali quanto affettivi e coinvolgenti.
Capella de Ministrers
Dalla sua creazione nel 1987 il gruppo Capella de Ministrers sotto la direzione di Carles Magraner, ha svolto un’importante attività di ricerca musicologica a favore del patrimonio musicale spagnolo dal Medioevo al XIX secolo che combina perfettamente rigore storico, sensibilità musicale e, soprattutto, un’insopprimibile voglia di comunicare e condividere queste esperienze con il pubblico. L’attività concertistica dell’ensemble è stata molto intensa fin dall’inizio della sua attività con tournée nei più importanti teatri spagnoli e internazionali. La Capella de Ministers ha all’attivo tournée e festival in Francia, Belgio, Romania, Portogallo, Olanda, Egitto, Italia, Germania, Marocco, Inghilterra, Polonia, Tunisia, Cile, Portogallo, Grecia, Argentina, Brasile, USA, Messico, Finlandia, Austria, Cuba. Nel maggio 2008 l’ensemble si è esibito all’inaugurazione della Casa de la Lengua Española di Rodi, presieduta da S.M. la Regina Sofia in visita ufficiale, nello stesso anno il gruppo ha partecipato all’atto ufficiale di omaggio a Re Jaume I nel Monastero di Poblet, in occasione dell’800° anniversario della sua nascita. La Capella de Ministrers ha inciso oltre 63 dischi anche con il sostegno dell’Institut Valencià de Cultura de Generalitat Valenciana e dell’INAEM Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música che hanno contribuito alla diffusione dei loro concerti in tutto il mondo, inoltre l’Universitat de València sponsorizza le attività di ricerca, recupero e divulgazione del patrimonio musicale svolte dalla Capella de Ministrers.
Biografia Tommaso Rossi
Tommaso Rossi è diplomato in flauto traverso presso il Conservatorio di Napoli, ha conseguito il diploma di flauto dolce con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio di Latina, perfezionandosi con Pedro Memelsdorff in flauto dolce e con Jesper Christensen in Musica da Camera, presso la Schola Cantorum Basiliensis. È laureato con lode in Lettere moderne presso l’Università “Federico II” di Napoli, con una tesi in storia della musica su “Il flauto a Napoli durante il Viceregno austriaco”.Ha partecipato stabilmente all’attività concertistica e discografica de I Turchini di Antonio Florio (oggi Cappella Neapolitana) e ha suonato in qualità di solista in numerosi Festival Internazionali . Ha anche collaborato anche con Il Complesso Barocco di Alan Curtis, l’Ensemble Risonanze di Carlo Chiarappa, Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini, Les Talens Lirique di Cristophe Rousset, l’Orchestra di Padova e del Veneto, Accademia di Santa Sofia. Nel 2010 fonda l’Ensemble Barocco di Napoli, con cui ha pubblicato l’integrale delle cantate di Alessandro Scarlatti per soprano, flauti e basso continuo e, nel 2013, e la prima registrazione assoluta delle Sonate di Leonardo Leo per flauto dolce e basso continuo. Con questo gruppo si è esibito presso istituzioni come Echi Lontani di Cagliari, Opera Giocosa di Savona, Festival Leonardo Leo, Magie Barocche di Catania, Valletta Early Music Festival, Associazione Scarlatti di Napoli, Ravello Festival, IUC di Roma. Nel 2019 ha pubblicato per Sony – Duetsche Harmonia Mundi il CD Il Soffio di Partenope, dedicato al repertorio napoletano del XVIII secolo per strumenti a fiato. Si dedica come interprete e organizzatore dal 1997 anche al repertorio contemporaneo. È uno dei soci fondatori e presidente – dal 2000 – dell’Associazione Dissonanzen di Napoli. Dal giugno 2016 è direttore artistico dell’Associazione “Alessandro Scarlatti” di Napoli, l’ente concertistico in attività più antico del Mezzogiorno, fondato nel 1918.
ENRICO BAIANO, clavicembalista, clavicordista e fortepianista, è oggi considerato uno dei più completi ed interessanti interpreti sulla scena della musica antica. Nel suo approccio interpretativo si combinano sapientemente rigore storico-stilistico, libertà espressiva e grande virtuosismo. Ha registrato vari cd per l’etichetta ‘Symphonìa’ e Stradivarius, tutti accolti entusiasticamente dalla critica e più volte premiati. Per Da Vinci Classic ha registrato: J. S. Bach, Il Clavicembalo ben temperato (eseguito su clavicembalo, clavicordo e fortepiano); Toccate per clavicembalo. Ha preso parte a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche italiane ed estere e a due film-documentario del regista Francesco Leprino: “Sul nome B.A.C.H.” e “Un gioco ardito” (su Domenico Scarlatti). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Metodo per clavicembalo (Ut Orpheus), tradotto in cinque lingue; Le Sonate di Domenico Scarlatti (con Marco Moiraghi; LIM – Libreria Musicale Italiana); Il discorso musicale, in La narrazione al plurale (a cura di S. Messina – Gaia); Mille fughe, pause e riprese – Clavicembalisti napoletani, in Storia della Musica e del Teatro a Napoli-Il Seicento (Turchini Edizioni); Piccola introduzione al Clavicembalo ben Temperato, in I Quaderni del Cimarosa , V-2019; Bach and the Seconda Pratica, in Bach e l’Italia, Scambi, sguardi, convergenze. A cura di Chiara Bertoglio e Maria Borghesi (LIM – Libreria Musicale Italiana). È docente di clavicembalo e tastiere storiche presso il Conservatorio ‘Santa Cecilia’ di Roma. Tiene regolarmente corsi presso l’Accademia di Organo di Smarano ed è membro dell’Advisory Panel of the Historical Keyboard Society of North America.