Venduta all’asta area Padula-Barilla-Tandoi a Matera, Consigliere regionale Cifarelli (PD): “era solo fuffa la proposta del Presidente Bardi di allocare nell’area ex pastificio l’hub dell’audiovisivo”. Di seguito la nota integrale.
Ora possiamo dirlo ufficialmente: era solo fuffa la proposta della Regione di allocare a Matera presso l’ex pastificio Padula l’hub dell’audiovisivo.
Ricordo l’enfasi con la quale, era luglio 2021, il Presidente Bardi l’annunciava come “un’opportunità storica per il Mezzogiorno d’Italia”, e ricordo anche ben due interrogazioni da me sottoposte all’attenzione del Presidente con le quali, nel condividere i contenuti dell’eventuale ZES Cultura, chiedevo se alle roboanti dichiarazioni sarebbe seguito un impegno diretto per l’acquisizione dell’area dell’ex pastificio e se tale iniziativa fosse stata condivisa con il Comune di Matera.
Dalla mancata risposta alle due interrogazioni deducevo già quale fosse il reale livello di attenzione del Governo Bardi nei confronti della città di Matera, e l’epilogo di qualche giorno fa della vendita dell’area alla quinta asta a privati, senza che Regione o Comune si siano attivati per provare ad acquisire al patrimonio pubblico l’ex pastificio di Piccianello, ne è la conferma.
Ora tutto sarà più complicato e occorrerà con intelligenza contemperare le esigenze economiche legate all’investimento immobiliare con le funzioni pubbliche e la necessità di un adeguato intervento di riqualificazione che si richiedono ad un’area estremamente delicata tra il Parco della Murgia Materana, lo stadio XXI Settembre ed il quartiere Piccianello .
La città ha bisogno, dopo il 2019 e dopo la pandemia, di ripensarsi. Ed è la ragione per cui da tempo, anche come PD di Matera, riteniamo vitale riaccendere il represso dibattito pubblico sul futuro della città a trent’anni dall’inserimento nella lista dell’Unesco. Le scelte urbanistiche sono la conseguenza di una visione di città, che al momento stenta a vedersi. Strategia di sviluppo e struttura urbanistica sono collegate. Senza la prima, come purtroppo sta avvenendo, possono esserci solo episodi che possono inorgoglire gli autori progettuali delle opere, ma che rendono la città un mosaico fatto di tessere incompatibili.