Cavallo e Franchini (Cisl): “Se gestita in modo proattivo l’immigrazione può essere un’iniezione di energie attive e vitali”. Di seguito la nota integrale.
«In una regione che risente principalmente degli effetti depauperanti dell’emigrazione, quello dell’immigrazione è un fenomeno circoscritto, mentre nelle regioni del Nord ed economicamente sviluppate si consolida la tendenza all’inserimento lavorativo della forza lavoro straniera». È quanto affermano il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e la responsabile del centro studi Luana Franchini. «In Basilicata l’immigrazione non è un fenomeno di grande portata, meno del 5 per cento della popolazione residente è straniera, tuttavia è un fenomeno che, se gestito nell’ottica della proattività delle persone e delle politiche attive del lavoro potrebbe rappresentare un’iniezione di energie attive e vitali».
Secondo Cavallo e Franchini «l’immigrazione in contesti poveri e spopolati può avere una serie di effetti che variano a seconda di diversi fattori, tra cui l’entità dell’immigrazione, le politiche pubbliche nella gestione delle risorse disponibili e la capacità di integrazione delle comunità locali, tutti questi fattori e la loro messa a sistema richiedono una regia nell’ottica del governo regionale del fenomeno e non dell’improvvisazione o dell’estemporaneità. Se si contrasta il fenomeno delle sfruttamento e del lavoro nero – proseguono – l’immigrazione può portare nuova forza lavoro, contribuendo a soddisfare la domanda di manodopera in settori come l’agricoltura, l’edilizia e i servizi alla persona».
Inoltre, sempre secondo Cavallo e Franchini «l’immigrazione può essere un elemento fondamentale per ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, con la conseguenza che per alcuni lavori non si trovano lavoratori disponibili, fenomeno che esiste anche in Basilicata a fronte di una disoccupazione del 10 per cento», e per «contribuire a contrastare il declino demografico, aumentando la popolazione e rinvigorendo le comunità spopolate con un aumento della natalità che potrebbe aiutare anche la formazione delle classi negli istituti penalizzati dai criteri del dimensionamento scolastico. L’immigrazione è un fenomeno a cui guardare attentamente nell’ottica del contrasto alla spopolamento della regione, ma favorendo la proattività e la dinamicità delle persone immigrate e andando oltre la mera assistenza».