Summa (Spi Cgil): “Una Legge di Bilancio contro il Paese, tasse e stangate sulle pensioni”. Di seguito la nota integrale.
“La narrazione del governo Meloni è ormai smentita dai fatti. La bozza di legge di Bilancio dice cose diverse. Altro che riforma delle pensioni e superamento della Fornero. Sarà sempre più difficile andare in pensione prima dei 67 anni”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Di fatto – aggiunge – con un colpo di spugna viene cancellata la pensione anticipata, passando da quota 100 a quota 104 (63 anni e 41 anni di contributi con riduzione dell’importo della pensione). Opzione donna e Ape social solo effetto nominale. Nessuna rivalutazione delle pensioni, rimane solo la rivalutazione 4/5 volte il trattamento minimo”.
Per Summa in questo modo “si continua a fare cassa con le pensioni e si riduce il potere di acquisto dei pensionati sempre più poveri per effetto della mancata rivalutazione e dell’inflazione. Atro che Italia vincente. Una manovra contro gli italiani, contro i più deboli. Tagliano i fondi alla disabilità, mentre si utilizzano le risorse pubbliche, per la precisione un miliardo di euro, per condoni e sanatorie.
Gli unici a guadagnarci da questa manovra – prosegue il segretario – sono gli evasori e chi non paga le tasse. Potremmo definire il governo che premia i furbi e chi non ha mai contributo al funzionamento dell’intero sistema paese. Così facendo il governo Meloni ha tolto la maschera e si è autodefinito : il governo che premia i furbi e colpisce la parte sana del Paese, gli onesti che pagano le tasse.
Senza tralasciare – conclude Summa – che non c’è nessun piano industriale per affrontare le grandi sfide della trasformazione in atto, ecologica e digitale. Un contesto nel quale il Mezzogiorno è ormai sparito dall’agenda del Paese e le politiche nordiste rappresentate dalla Lega di Salvini continuano ad andare dritti verso l’autonomia differenziata che farà a pezzi il Sud e l’intero Paese”.