“La risorsa acqua in Basilicata non può prescindere dalle grandi opere infrastrutturali, dai lavori di messa in sicurezza e da quelli di potenziamento degli invasi nonché dal rilancio di progetti innovativi per garantire la raccolta e l’utilizzo efficiente di un bene primario che, essendo al contempo elemento decisivo di sviluppo e crescita economica, va tutelato con continuità, in risposta ad esigenze sia pubbliche che private. I grandi lavori realizzati o in via di realizzazione, gli investimenti e i progetti programmati, sono strategici per assicurare la funzionalità e la produttività di un settore vitale per la collettività, soprattutto alla luce delle emergenze idriche del passato e degli sprechi purtroppo ancora attuali. Senza porre la giusta attenzione a questi aspetti ogni discorso sull’acqua è destinato ad essere trascinato da un fiume di parole”.
Lo afferma l’Assessore alle infrastrutture Donatella Merra che evidenzia come, nelle more del riordino della Governance, si sia operato sul patrimonio idrico regionale per la riconversione di tutto un sistema, con l’obiettivo di aumentare il grado di resilienza e di efficientamento degli schemi idrici del territorio.
“Affermata con forza la valenza interregionale dei grandi invasi di Basilicata, l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, l’EIPLI e il Consorzio Unico di Bonifica della Basilicata – evidenzia Merra – hanno sostenuto gli sforzi maggiori e preponderanti per consentire il funzionamento ottimale degli assetti infrastrutturali esistenti, attivandosi per i completamenti, i consolidamenti e la riqualificazione delle opere pianificate. In virtù delle risorse intercettate e stanziate su FSC, programmazione PNNR, Delibere Cipe e fondi ZES, per quasi 120 mln di euro, sono stati garantiti gli interventi necessari ad aumentare i volumi di accumulo e per riqualificare, completare e potenziare il sistema di dighe e grandi adduttori come mai era stato fatto in precedenza. Tra questi segnaliamo, in capo all’Autorità di Bacino Distrettuale, l’intervento da 9 mln di euro per la Diga di Acerenza, interamente finanziata su fondi PNRR per cui è in corso l’aggiudicazione dell’appalto integrato e i lavori di ripristino della galleria Acerenza-Genzano per 11,5 mln di euro sempre a valere sulle risorse del PNNR per la quale è ugualmente in corso l’aggiudicazione dell’appalto integrato. Queste opere daranno finalmente un primo senso compiuto allo Schema Idrico Basento Bradano, la cui straordinaria potenzialità era di fatto a tutt’oggi sulla carta. In corso tutti gli studi e finanziati gli interventi per la rivalutazione e adeguamento sismico degli stessi invasi di Acerenza e Genzano, Pertusillo, Camastra e Saetta e ancora l’adduttore Alto Ofanto, dal quale dipende l’efficiente flusso della risorsa, tra gli altri anche alla Traversa Santa Venere ed a tutta la piana dell’Ofanto. Un sentito ringraziamento va dunque al Commissario Straordinario Vera Corbelli ed alle sue strutture – sottolinea Merra – che hanno operato fattivamente, anche in un contesto di forti cambiamenti sistemici che rendono ancora incerto il futuro, per consegnare alla Regione Basilicata un patrimonio su cui poter scommettere, anche e soprattutto sui tavoli della nuova Governance di Settore. Il Consorzio di Bonifica della Basilicata, con risorse FSC 2014-2020 destinate a interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinarie del patrimonio idrico, ha invece già affidato l’esecuzione di importanti opere da realizzarsi sul territorio lucano. Tra queste la Diga di Marsico nuovo, la Diga di San Giuliano, Diga la Toppo di Francia per complessivi 10 mln di euro. Inoltre, lo stesso Consorzio è soggetto attuatore del progetto di Ripristino della funzionalità della Diga di Abate Alonia (Rendina), finanziata per 43 mln di euro sul PNNR su cui sono in corso le procedure di Gara, ottenuto finalmente il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, un’opera assolutamente strategica per il funzionamento dell’intero schema idrico dell’Ofanto e su cui il Ministero aveva minacciato la definitiva dismissione. Questa – aggiunge Merra – è soltanto una parte dei lavori e dei progetti programmati, finanziati e avviati, dal 2019 a oggi, a testimonianza dei risultati concreti ottenuti in questo cruciale settore raggiunti da tutti gli attori coinvolti sul territorio e che abbraccia trasversalmente tutto il tessuto economico. Confido che certamente anche la tematica ambientale e di distribuzione della risorsa sia ampiamente presidiata: il tema della definizione delle tariffe e delle compensazioni ambientali risulta anch’esso quanto mai strategico, soprattutto all’indomani della sentenza che non riconoscerebbe alle Regioni, ed anche alla Basilicata, le maggiori compensazioni ambientali per i volumi idrici erogati all’ILVA di Taranto. Se davvero si vuole fare dell’acqua l’oro blu della Basilicata – conclude Merra – occorre dimostrare di saper difender gli interessi di questa terra su tutti i Tavoli e in ogni circostanza mettendo le esigenze dei lucani davanti a qualsiasi altra prerogativa che esula dai loro reali bisogni politici, economici e sociali”.