Sorsi di Paradiso da Terre Estreme. Sono le degustazioni di vini unici e non a caso definiti eroici proposti nei MasterClass che si sono svolti a Matera in occasione dell’undicesima edizione di “Vini da Terre Estreme” aperti agli operatori professionali e media. Paolo Ianna (Cultore del mondo del vino) e Renato Grando (docente, storico dell’alimentazione) hanno accompagnato una quarantina di appassionati, esperti, operatori, in un viaggio sensoriale ed emozionale dal titolo significativo ( “Il coraggio di essere unici: dalla montagna al mare”). Una ventina di assaggi (in due giornate diverse) di una selezione di piccole produzioni che sono sinonimo di qualità e di unicità. Le bottiglie scelte sono di piccola quantità. Ci sono Cantine che non raggiungono le 5 mila bottiglie e comunque la media è di poche decine di migliaia. “Lunga vita ai vignaioli eroici che -hanno detto Ianna e Grando – sono rimasti gli ultimi strenui difensori di vitigni, in molti casi autoctoni, che rischiano di scomparire”. Poi hanno spiegato che specie i ristoratori hanno grandi difficoltà a proporre ai propri clienti un nuovo vino al posto di quello da sempre richiesto. Alcuni ristoratori si difendono sostenendo che se quasi il 90% beve lo stesso vino è perché non conosce il mondo enologico specie del Sud. Ma – hanno insistito – bisogna osare di più, incuriosire i clienti e proporre le produzioni vinicole di nicchia, tante provenienti dalle Cantine meridionali. Forse – è stato sostenuto nei MsterClass – sarebbe più utile parlare con i clienti, raccontare il vino piuttosto che soffermarsi sugli abbinamenti con il cibo. Tra le novità delle Cantine lucane più apprezzate il Matinone delle Cantine Crocco di Montalbano, il vino di Antonio Nolè dei Palmenti di Pietragalla dove si coltiva un vitigno autoctono (il “Tamurro nero o di Colatamurro”). Questi come gli altri presentati sono vini che raccontano il territorio e che invogliano a visitarlo. Dai MasterClass la conferma che i piccoli-grandi vini esprimono l’anima dei vignaioli.
Ott 30