Dimissioni Pulvirenti dall’Asm, Fp Cgil Potenza: “Due su quattro aziende sanitarie senza guida. Sistema sanitario regionale in deflagrazione, rilanciare il Crob a partire da una guida stabile”. Di seguito la nota integrale.
La conferma delle dimissioni di Sabrina Pulvirenti sono l’ennesima dimostrazione di quanto traballante sia il sistema sanitario regionale. Due delle quattro aziende sanitarie restano senza guida, circostanza tutt’altro che improvvisa e imprevedibile alla luce delle voci che si rincorrevano già da fine estate. Non che si rimpianga la dg/commissaria Pulvirenti, ma riteniamo che certamente, almeno per quel che riguarda il Crob, ci fosse tutto il tempo e il modo di non lasciare senza una l’istituto oncologico lucano.
Dobbiamo infatti ricordare il susseguirsi di atti, in piena contraddizione, da parte di questo governo regionale che, se da un lato sbandierava la volontà di un vero rilancio del Crob, dall’altro assumeva atti tesi a dilazionare ulteriormente il commissariamento in essere. Risale a metà giugno la delibera con la quale la Giunta deliberò di riaprire i termini per la presentazione delle domande per direttore generale dell’istituto, nonostante solamente a marzo fosse stata formata una rosa di quattro candidati sulla base del precedente avviso risalente a ottobre e riaperto a dicembre. Il tutto, come denunciammo all’epoca, con una motivazione davvero singolare, ovvero dichiarando che, alla luce della indisponibilità di due candidati tra gli idonei, pur in presenza di una rosa già selezionata di altri due candidati, si riteneva che questo non avrebbe consentito “di effettuare una scelta sufficientemente ponderata per il conferimento dell’incarico di che trattasi, in quanto rivolta alla valutazione delle sole due candidature rimanenti”.
Da giugno a oggi, ancora una volta il nulla, nella paralisi più totale di un sistema ormai deflagrato nel quale, mentre i medici vanno via e non si completano le stabilizzazioni della tanto sbandierata graduatoria unica rimasta al palo, si continua a fare il gioco delle tre carte continuando di fatto ad imbrigliare l’attività dell’istituto di ricerca e cura a carattere scientifico della nostra regione, che da tempo vive una lenta agonia. Neppure quella che potremmo definire ordinaria amministrazione è riuscita a viaggiare senza intoppi nell’istituto nell’ultimo anno di commissariamento, con delibere, anche di importanti finanziamenti ottenuti, a quanto di nostra conoscenza, bloccate e carteggi che stentavano ad essere firmati, con i lavoratori che tirano oggi un respiro di sollievo per l’assenza di una figura che, nominata sull’onda della preoccupazione mediatica di dare una guida stabile all’istituto, ne ha completamente ingessato l’attività. Il Crob, come tutta la sanità lucana, a partire dal direttore del dipartimento regionale, ha bisogno di una guida stabile e in grado di rilanciare davvero la mission.