Fp Cgil e Uil Fpl: “Salvaguardare il patrimonio professionale Asp”. Di seguito la nota integrale.
L’annuncio in pompa magna del superamento del precariato per i professionisti che hanno dato il loro prezioso contributo nell’affrontare e superare il lungo periodo dell’emergenza pandemica, diramato nelle scorse ore dal Presidente Bardi, è in contrasto con lo sconforto degli operatori dell’Asp che, nonostante abbiano maturato i requisiti per la stabilizzazione Covid, non solo non vedono all’orizzonte la firma di un contratto a tempo indeterminato, ma in parte sono già stati rimandati a casa e in parte ci riandranno a breve a causa dei mancati rinnovi contrattuali.
Parliamo di professionisti che tra il DEU 118, le USCO e gli Hub Vaccinali sono stati in prima linea, a mani nude, nei periodi più bui dell’emergenza pandemica, quando in alcune realtà scarseggiavano persino i dispositivi individuali di sicurezza e che oggi riceveranno il benservito. Apprezziamo che l’Azienda Ospedaliera San Carlo ha terminato la sua graduatoria relativa alle stabilizzazioni degli infermieri, ma constatiamo anche che poco è stato fatto sugli infermieri Asp, nonché sugli OSS Asp e San Carlo. E’ innegabile che l’Asp, alla luce del netto sottofinanziamento che si è consolidato nel corso degli anni, influendo negativamente sui tetti di spesa del personale, non ha potuto dare seguito alle richieste di FP CGIL e UIL FPL, così come hanno fatto le altre Aziende Sanitarie, ma, è altrettanto ingiustificabile, il gioco al massacro che sta adottando con modalità del tutto discutibili, attraverso le quali il personale precario ASP rischia di cessare il rapporto di lavoro, con un modalità simile ad una “roulette russa” dopo che hanno prestato la loro professionalità per garantire la tenuta dei servizi.
Come FP CGIL e UIL FPL abbiamo chiesto più volte di non interrompere i contratti di lavoro di questi operatori, ma non siamo stati ascoltati con il conseguente risultato che, alcuni reparti, sono andati in sofferenza ed ora si rischia di dover assumere altre figure. Sono tutti Infermieri ed OSS assunti per tenere in piedi un sistema che rischiava di collassare, che non solo hanno maturato i requisiti di legge per la stabilizzazione, ma che, in alcuni casi, hanno superato il concorso unico regionale e sono in attesa di essere chiamati, avendo opzionato nelle priorità le altre aziende del servizio sanitario regionale. Le scriventi OO.SS. sono convinte che vi sono ancora margini sui tetti di spesa del personale ASP non completamente utilizzati, quindi, la scelta di non prorogare i contratti o, nella migliore delle situazioni, prorogarli di un solo mese a coloro che hanno avuto la fortuna di non aver avuto la sostituzione a tempo indeterminato, non è accettabile. Quanto accaduto in ASP nelle ultime ore rispetto al mancato rinnovo dei contratti degli infermieri è davvero singolare rispetto al dato Nazionale, trattandosi di professionisti difficile da reperire, al pari dei medici. Basti pensare che se l’ASP decidesse di sostituire le assenze temporanee di Infermieri ed OSS, come più volte rivendicato dalle scriventi per evitare di garantire i servizi senza ricorrere allo straordinario, non basterebbero tutti gli OSS e gli Infermieri presenti in Basilicata a colmare tale carenza. E invece si sceglie di mandare a casa questo personale, senza tenere in debita considerazione quanto questi professionisti hanno contribuito alla tenuta del sistema sanitario e, per di più, con inevitabili ricadute sui servizi: un esempio per tutti quanto sta accedendo nelle postazioni territoriali di soccorso del 118, con diverse PTS, tra cui Lavello oggi, chiuse a rotazione per carenza di personale, mentre i turni del mese di novembre in gran parte delle postazioni territoriali risultano nella programmazione scoperte sul singolo turno o per l’intera giornata lavorativa per tutto il mese di novembre.
Intanto, gli accordi tra le aziende sanitarie lucane per la socializzazione delle graduatorie del personale da stabilizzare stentano ad essere messi in atto e le richieste di accelerare le nuove ricognizioni, per quanti hanno maturato i requisiti con il milleproroghe, cadono nel vuoto. Gli eroi del covid dell’ASP, tanto osannati, si sentono figli di un Dio minore, completamente dimenticati e utilizzati come lavoratori usa e getta.
FP CGIL e UIL FPL sollecitano le SS.II. per la definizione degli accordi sottoscritti rispetto all’utilizzo condiviso delle graduatorie, per la pianificazione di una nuova ricognizione di personale precario e la predisposizione dei piani dei fabbisogni straordinari in linea con il nuovo Decreto Ministeriale, in modo da dare risposte importanti agli operatori e al territorio.