Dalla stampa apprendiamo, con piacere, che il Presidente Bardi ha convocato per il prossimo 16 novembre le organizzazioni sindacali sulla vertenza Stellantis. Verrebbe da dire….meglio tardi che mai. Così il Consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli.
Dopo mesi di inutili passerelle romane con tanto di strette di mano con i Ministri, siamo passati dalla autolesionistica esultanza per la dichiarazione delle stato di crisi dell’area di San Nicola di Melfi, alla convocazione, non proprio ad horas, ma…. con calma, dei sindacati, dopo che questi ultimi avevano minacciato giustamente di organizzare un presidio permanente sotto gli uffici della Presidenza in Via Verrastro.
L’incontro – puntualizza l’esponente Dem – dovrebbe servire a chiarire il piano di salvataggio a tutela dell’indotto e della logistica, oltre a capire quale idea di politica industriale abbia perseguito finora il Governo regionale, il quale, al contrario si è dimostrato poco attento allo stabilimento lucano tanto da “scaricare” la patata bollente al Governo nazionale.
Siamo consapevoli che la questione assume contorni ben più ampi dell’àmbito regionale e nazionale, ma, e lo abbiamo detto a più riprese, è altrettanto vero che il Governo regionale in questi anni avrebbe potuto e dovuto definire una politica industriale chiara in grado di traghettare la nostra regione, la nostra economia ed i nostri territori da una dimensione industrialista tradizionale a nuovi modelli di crescita più sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale.
Avrebbe potuto promuovere – aggiunge Cifarelli – una task force territoriale con la presenza degli enti locali interessati, delle organizzazioni sindacali e datoriali che passo passo seguisse la vicenda e condividesse le decisioni da prendere.
Avrebbe potuto costruire un fronte comune con le altre Regioni interessate dall’industria dell’auto. Il confronto con il Governo e con il management Stellantis doveva essere affrontato con tutta la forza politica ed istituzionale che si è capaci di trasmettere.
Avrebbe potuto programmare una serie di interventi mirati alle aree industriali lucane, tra queste, il potenziamento della rete infrastrutturale, la riduzione dei costi energetici e fiscali, la messa in rete degli insediamenti industriali con il territorio circostante in grado di valorizzare le aziende dell’indotto e, soprattutto, capace di rendere più attrattiva un’area che non può accontentarsi degli “spiccioli” conseguenti alla dichiarazione dello stato di crisi.
Ho usato il modo condizionale ed il tempo passato perché, – continua il capogruppo regionale PD – oramai, tutto questo non sarà possibile farlo negli ultimi mesi della legislatura e, pertanto, affidiamo al futuro governo regionale il compito arduo, ma non impossibile, di tenere alta l’attenzione sugli effetti che la transizione ecologica ed energetica possono produrre in termini di perdita di posti di lavoro per Stellantis ed il suo indotto.
Pertanto, sarà necessario concertare con le parti sociali adeguate politiche industriali tese alla innovazione dei processi e dei prodotti ed alla riconversione di quelle aziende che potrebbero trovarsi fuori mercato e per valorizzare e sostenere il reddito da lavoro anche attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali. Il tutto affinchè alle transizioni in corso si affianchi una transizione sociale che aiuti a superare una fase così delicata.
Questo è solo un “assaggio” del gran lavoro di ricostruzione economica, sociale e territoriale che, nel prossimo futuro, toccherà portare avanti. Dopo anni di autoreferenzialità, di futile retorica e di occasioni mancate.