Crob, Fp Cgil Potenza: “Dopo le dimissioni di Pulvirenti continua a pesare l’incognita direttore generale: si faccia presto”. Di seguito la nota integrale.
Che la commissaria Pulvirenti avesse completamente ingessato l’attività del Crob, che non fosse mai presente nell’istituto e che non prendesse decisioni, men che meno pensasse a una qualche programmazione, lo abbiamo denunciato a più riprese in questo lungo anno di commissariamento. Come abbiamo stigmatizzato che la stessa attività ordinaria dell’Irccs viaggiasse ormai a singhiozzo, accumulando ritardi e facendo crescere malumori tra i dipendenti.
È bastata la presa d’atto delle dimissioni di Pulvirenti e la nomina del direttore amministrativo come facente funzioni, con contestuale conferma del direttore sanitario, a ridare vitalità a un albo pretorio asfittico. Uno dei primi atti firmati è stato proprio quello sulla retribuzione di risultato 2022, immotivatamente bloccata per circa 3 mesi dalla commissaria malgrado gli uffici avessero proceduto, dopo la validazione dell’Organismo indipendente di valutazione nel mese di luglio, a predisporre con celerità tutti gli atti propedeutici necessari al pagamento. Motivo che aveva spinto unitariamente il sindacato confederale a inviare una diffida all’azienda. Il pagamento della produttività, probabilmente con un cedolino aggiuntivo nei prossimi giorni, rappresenta un importante riconoscimento per lavoratori che, con impegno e competenza hanno contribuito a migliorare la performance dell’ente e i servizi di salute per i pazienti. Di ciò non possiamo non dar atto all’attuale management, che ha rispettato gli impegni assunti e che sollecitiamo, adesso, a procedere, con la medesima celerità, sulla contrattazione decentrata, ancora al palo, per non rischiare di vanificare la portata innovativa di un contratto collettivo firmato ormai da un anno e perdere l’annualità 2023 per istituti importanti e attesi quali i differenziali economici di professionalità. Così come a convocare le lrganizzazioni sindacali su alcuni istituti riguardanti il personale della ricerca sanitaria, progressioni economiche e stabilizzazioni in primis.
Ovviamente continua a pesare l’incognita direttore generale. La nuova rosa, dopo la telenovela del bando pubblicato a ottobre, riaperto a gennaio e ripubblicato ex novo a metà giugno, è ancora nelle mani del presidente Bardi. Un ritardo incomprensibile e ingiustificabile: di faccia presto, con l’auspicio che questa volta la scelta di una guida per il Crob sia fatta con il vero e unico obiettivo di identificare un professionista che possa davvero rilanciare il centro di riferimento oncologico lucano e la sua mission di Istituto e cura a carattere scientifico.