“Stop alla cementificazione irresponsabile a Potenza”. È l’appello del segretario regionale dello Spi Cgil Basilicata. Per Angelo Summa il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, sulle performance ambientali dei comuni capoluoghi è chiaro: “I dati di Ecosistema urbano 2023 evidenziano uno scivolamento verso il basso della classifica. La città di Potenza perde 22 posizioni rispetto all’anno precedente”.
Per il segretario regionale “il dettaglio dell’indicatore relativo all’uso efficiente del suolo, che tiene conto del rapporto tra consumo di suolo, residenti e livello di urbanizzazione, lascia sbigottiti: rispetto al 2018, infatti, la città di Potenza ha perso 35 posizioni, passando dal 39esimo al 74esimo posto.
Un dato allarmante che evidenzia la tendenza ad un forte consumo del suolo seguendo le logiche dell’economia del cemento, che vanno fermate tenuto conto che il rapporto è inversamente proporzionale a quello della crescita demografica. In pratica nonostante i dati Istat parlano di un decremento della popolazione, si continuano a costruire case senza una pianificazione eco sostenibile».
E lo si fa – continua Summa – anche in barba a quanto previsto dal Green Deal. Basti pensare che la strategia europea prevede di piantare miliardi di nuovi alberi entro il 2030 con un giusto mix che tenga conto anche delle aree urbane. Ma ovviamente quando sorgono nuove costruzioni lo si fa quasi sempre rinunciando al patrimonio di aree verdi».
Potenza – evidenzia il segretario – è tra le peggiori città per la presenza di alberi in area urbana, cosa che incide anche sulla presenza delle polveri sottili PM 2.5. Ad aggravare la situazione in città quanto sta accadendo tra via Roma e via Maratea. La Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Basilicata, ha ordinato la sospensione dei lavori del cantiere vista la presenza in loco di una casa rurale del ‘700 di presunto interesse culturale. Ma c’è anche forte preoccupazione rispetto al parco, un’area verde con alberi di pregio, che aggraverebbe il rischio idrogeologico in una zona già fortemente provata dai danni delle acque. L’appello – conclude Summa – è che si fermi questa cementificazione irresponsabile, che rischia di deturpare uno dei quartieri storici che conserva una delle migliori urbanizzazioni della nostra città”.