Tornano nella settimana dal 20 al 25 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione tutta dedicata alle Scuole che dadodici anniil FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS organizza, su modello delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno. Protagonisti dell’evento saranno gli Apprendisti Ciceroni, Studenti appositamente formati dai Volontari del FAI in collaborazione con i loro Docenti, che accompagneranno altri Studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, sentendosi direttamente coinvolti nella valorizzazione del loro territorio, parte attiva della loro comunità e diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari.
Le Delegazioni di migliaia di Volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno infatti oltre duecento luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al FAI con la loro classe. Le classi “Amiche FAI” saranno accolte da migliaia di ragazzi che le condurranno alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro territorio, raccontandone la storia, mostrandone i capolavori e i particolari curiosi, proponendo ai loro pari un’esperienza che non dimenticheranno, che li renderà cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia.
Le Giornate FAI per le Scuole si confermano un’esperienza formativa di grande efficacia e soddisfazione per tutti: unprogetto che trasforma e che ispira per il futuro, che rende protagonisti e che diffonde conoscenza e passione per la conoscenza, da cui scaturisce il desiderio di proteggere quel patrimonio per sempre e per tutti, come è nella missione del FAI.
La dodicesima edizione delle Giornate FAI per le Scuole si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringraziano Regione Campania e Fondazione CARICAL per i contributi concessi. RAI è Main Media Partner dell’iniziativa.
Il progetto sarà sostenuto anche quest’anno da AGN ENERGIA, per l’ottavo anno consecutivo sponsor principale dell’evento, sempre sensibile al rispetto per l’ambiente e alle iniziative che coinvolgono la Scuola. In occasione dell’evento verrà infatti lanciata una nuova edizione del contest online #LATUAIDEAGREEN: gli Studenti potranno scegliere l’opera di street art che ritengono più significativa per riflettere sul tema del paesaggio e la sua salvaguardiae potranno vincere una bici pieghevole.
Un particolare ringraziamento a Angela Riccardi, Delegata Regionale Scuola – Direzione Regionale FAI Basilicata per l’attività di coordinamento.
Per informazioniwww.faiscuola.it; www.giornatefaiperlescuole.it
Mail scuola@fondoambiente.it
Informazioni per la stampa:
FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS
FAI Ufficio Comunicazione Stampa e New Media – Serena Maffioli tel. 349.7131693; s.maffioli@fondoambiente.it
FAI Ufficio Comunicazione Tv e Radio – Novella Mirri tel. 334.6516702; n.mirri@fondoambiente.it
DELEGAZIONE FAI DI MATERA – Capo Delegazione Beatrice Volpe
Si svolgeranno in Piazza San Rocco, luogo simbolo della storia antica e recente della città, due delle tre aperture che la Delegazione FAI di Matera propone per le Giornate FAI per le Scuole, il grande evento nazionale del FAI dedicato al mondo della Scuola.
Il 21, 22 e 23 novembre, dalle 9:00 alle 13:00, per tutte le Classi iscritte al FAI, sarà possibile visitare la Chiesa di San Giovanni Battista e la Casa delle Tecnologie Emergenti.
Le Classi in visita saranno guidate dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico “E. Duni” all’interno della chiesa romanica dedicata al Battista, alla scoperta di dettagli solitamente ignorati; mentre gli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. “G.B. Pentasuglia” illustreranno, nella vicina Casa delle Tecnologie Emergenti, alcuni monumenti della città realizzati in 3D e parleranno del futuro scenario tecnologico.
Una doppia offerta, in piazza San Rocco, che collega i due siti, integrando passato e futuro della nostra città.
Completa il quadro Casa Noha, unico Bene nazionale FAI in Basilicata, che presenterà I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera”, con l’aiuto degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Linguistico “T. Stigliani”.
E nel pomeriggio di sabato, 25 novembre, la settimana FAI si concluderà con la presentazione del romanzo “La correttrice”, il documentato libro che Emanuela Fontana ha dedicato a Emilia Luti, lettrice critica de “I Promessi Sposi”, che intervenne sull’opera con Alessandro Manzoni per curarne la revisione linguistica.
L’appuntamento è alle ore 17.00, nel Salone degli Specchi di Palazzo Malvinni-Malvezzi.
Ringraziamo la Curia di Matera, in particolare don Francesco Gallipoli, il Presidente della Provincia di Matera, Dott. Piero Marrese, l’Assessore Angelo Raffaele Cotugno, tutta l’Amministrazione Comunale di Matera, i tecnici e il personale della Casa delle Tecnologie Emergenti, i Dirigenti Scolastici e i Docenti coinvolti.
MATERA
CASA DELLE TECNOLOGIE EMERGENTI
STORIA E INNOVAZIONE TRA RELIGIOSITÀ, SCIENZA E TECNOLOGIA
La Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera ha accolto al suo interno l’evoluzione storica, culturale e scientifica della città di Matera. Situata nei pressi di piazza San Giovanni, parte del centro storico cittadino, è un luogo facilmente raggiungibile sia dai Sassi sia da Piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante della vita cittadina.
L’edificio, ben visibile da via San Biagio ma anche da molti affacci noti della città, è un luogo dal passato mutevole: nato come complesso monastico, all’inizio del ‘900 ha ospitato l’ospedale civile. In seguito è stato convertito in biblioteca provinciale, diventando poi sede del Liceo Artistico, dell’Università della Basilicata, con i Dipartimenti umanistici e la Scuola di Specializzazione in Archeologia. Dal 2021 il Comune di Matera ha deciso di trasformarlo in un luogo dedicato all’innovazione, all’incubazione di nuove idee e alla promozione della tecnologia. Il suo nome oggi è “Casa delle Tecnologie Emergenti” (CTE) o “San Rocco Digital Hub” dove esperti, imprenditori, inventori e appassionati di tecnologia si riuniscono per sviluppare, testare e implementare soluzioni tecnologiche.
Un luogo affascinante con un cortile interno, un piccolo giardino e un terrazzo e con molteplici viste panoramiche sui quartieri antichi, i Sassi. Attualmente sono presenti varie aule e laboratori con strumentazioni e software innovativi, utilizzati o sviluppati da tecnici e ricercatori di istituzioni pubbliche e aziende private, in un inedito connubio tra passato e proiezione verso il futuro. Il San Rocco Digital Hub è un luogo intriso di storia, cultura e significato. Situato nel cuore della nostra comunità, è la testimonianza tangibile del passato e un faro di ispirazione per il futuro.Gli Apprendisti Ciceroni proporranno ai visitatori di questi luoghi un viaggio che, partendo dal passato di un edificio intriso di storia, li condurrà alla scoperta di tecniche innovative utili per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. In particolare mostreranno come le nuove tecnologie, robotiche e digitali, possono creare delle repliche fedeli per la fruizione e condivisione globale dei beni architettonici, delle opere d’arte e dei reperti archeologici, facendo in modo che la loro unicità possa essere preservata per le generazioni future e possa essere condivisa con chi si trova in altre parti del mondo, dando concretezza al titolo di “Patrimonio dell’Umanità” di cui la città si è fregiata da 30 anni.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. “G.B. Pentasuglia” di Matera.
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
LA SCUOLA IN CHIESA: EPIGRAFI DA SCOPRIRE
Dalla centralissima Piazza Vittorio Veneto, percorrendo Via San Biagio e fiancheggiando una serie di edifici sei-settecenteschi, appare inaspettatamente il prospetto della Chiesa di San Giovanni Battista, anticamente denominata “Santa Maria la Nova”. La zona in cui sorge l’edifico è detta dei “foggiali”, perché caratterizzata per lungo tempo dalla presenza di strutture atte alla conservazione delle derrate agricole, in modo particolare del grano.
Il monastero di Santa Maria la Nova venne fondato nel 1231 quale sede di una comunità di monache penitenti provenienti da Accon, per volere dell’Arcivescovo Andrea. Con la costruzione dell’adiacente ospedale, nel 1610 venne murato il portale principale della chiesa, di recente riportato alla luce e oggi nuovamente visibile. Nel 1695 l’Arcivescovo Antonio Del Ryos decretò il trasferimento della parrocchia di San Giovanni Battista nel Sasso Barisano, presso Santa Maria la Nova, dedicandola al Precursore. Nel 1792, per le precarie condizioni statiche dell’edificio, furono abbattute le antiche cupole del transetto, determinando una radicale trasformazione del luogo di culto.
La chiesa, in stile romanico-pugliese, accoglie i visitatori con un solenne portale impreziosito da fasce ornate con motivi floreali e frutti. L’architrave mostra una sequenza di testine dai volti rotondeggianti. Al di sopra del portale è presente una statua seicentesca di S. Giovanni Battista. Nella parte alta sono visibili due leoni e due pellicani: quello di destra è evidentemente un pellicano col becco ricurvo sul petto, che per la teologia medievale rappresenta il Cristo sulla croce che dal suo petto fa sgorgare la vita eterna. Sulla parete absidale sono presenti diversi elementi artistici: gli elefanti, in funzione di custodi del luogo sacro, e all’estremità l’immagine dell’Arcangelo Michele. L’interno dell’edificio, scandito in tre navate, è diviso in cinque campate. Una serie di capitelli sulle colonne alterna elementi floreali e figure antropomorfe richiamanti il Paradiso perduto e riottenuto per mezzo di Cristo che chiama a conversione. Nella navata sinistra è collocato l’affresco della Madonna delle Nove, risalente al XVI secolo, con sculture raffiguranti l’Annunciazione a Maria, opera della bottega dei Persio. Sull’altare maggiore si colloca il suggestivo crocifisso del Christuspatiens, datato 1592, di ignoto intagliatore locale.
Nella chiesa di S. Giovanni Battista sarà possibile ascoltare la narrazione artistico-teologica del monumento grazie agli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico e dell’Artistico. I visitatori, inoltre, attraverso la presentazione di alcune iscrizioni, potranno rivivere l’omicidio del conte Tramontano, celebre evento della storia di Matera fortemente impresso nell’immaginario collettivo e potranno percepire come l’uomo medievale interpretava il proprio rapporto con il divino, tra l’esigenza della preghiera dinanzi a un altare e quella, altrettanto sentita, di lasciare un segno del proprio passaggio. L’evento sarà l’occasione anche per scoprire un’altra interessantissima epigrafe, sconosciuta a molti, attestante la peste a Matera del 1630, epidemia ampiamente descritta dal Manzoni nella sua celeberrima opera.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS E. Duni-C. Levi. – Liceo Classico e Liceo Artistico
CASA NOHA – I SASSI INVISIBILI – Property Manager Donatella Acito
A due passi dal Duomo, nella parte alta del Sasso Caveoso, una delle due depressioni naturali che caratterizzano Matera, Casa Noha si propone al visitatore come “cancello d’ingresso” alla città, ripercorrendone la storia grazie a un innovativo progetto di comunicazione. Con la sua struttura in tufo, i soffitti a volta, i delicati intagli e le cornici, l’edificio rappresenta un esempio di architettura privata dei Sassi. Una scala esterna conduce dall’ariosa corte ai cinque ambienti interni, proprietà, un tempo, della nobile famiglia Noha.Per volontà degli eredi, innamorati della loro terra e desiderosi di condividerne la storia e la bellezza con tutta la collettività, la Casa è stata donata al FAI nel 2004. In sintonia con questa giusta aspirazione, la Fondazione ha realizzato un accurato restauro conservativo e ha progettato un inedito e avvincente viaggio multimediale che narra il territorio da diverse prospettive: dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema. Ne è risultato un video – “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera” – ideato da Giovanni Carrada, con il coordinamento scientifico di Rosalba Demetrio, e proiettato su pareti, soffitti e pavimenti delle stanze, che offre al visitatore una ricostruzione completa della storia della città dalle origini a oggi.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Linguistico “Tommaso Stigliani” a Matera.
DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA – Capo Delegazione – Franca Digiorgio
In occasione delle Giornate FAI per le scuole intendiamo celebrare un grande scrittore italiano, Alessandro Manzoni, a 150 anni dalla sua morte, con la reinterpretazione della sua opera omnia “I promessi sposi”, coniugando studio letterario e “riscoperta/valorizzazione” dei paesaggi locali. Nella Provincia di Basilicata la peste del 1656 fu solo l’apice della profonda crisi economica e sociale del Seicento. L’epidemia toccò la maggior parte dei paesi lucani, anche quelli a noi limitrofi (appestati c’erano a Salandra, Stigliano, Grottole, Tricarico con oltre 200 vittime) alterando le istituzioni, i legami della vita associata, i culti religiosi e introducendo, in molti paesi della nostra regione, il culto di San Rocco come protettore dal flagello della peste. Nel celebrare il grande scrittore italiano, Alessandro Manzoni, attraverso la reinterpretazione de “I promessi sposi” e coniugando studio letterario e riscoperta/valorizzazione dei paesaggi locali, si è scelto di offrire brevi ed evocative rappresentazioni teatrali, all’interno anche di un itinerario culturale-antropologico.
BERNALDA
QUEL RAMO DEL LAGO… IN DIECI MINUTI
Gli Studentidella Classe 3C e 5B dell’IIS Bernalda Ferrandina sez. Liceo Scientifico ”M. Parisi” di Bernalda propongono “I promessi sposi in dieci minuti” degli Oblivion, una breve opera comico-teatrale della durata di dieci minuti che riassume e reinterpreta il celebre romanzo. La particolarità di quest’opera teatrale è che la storia viene narrata in musica, i personaggi cantano le canzoni di cantanti soprattutto italiani rielaborando i testi per adattarli alla storia di Manzoni. Tuttavia questo secolo fu anche un periodo di grandi mutamenti nella vita sociale, culturale ed economica ed in tale contesto a Bernalda iniziano, sotto la dinastia de Bernaudo, le tristi vicende di questo feudo che dapprima fu rifiutato poi posto all’asta. Pertanto, in un ideale parallelismo di fatti ed eventi storici sarà proposta una breve rappresentazione teatrale tutta locale sul feudatario di Bernalda Consalvo De Bernaudo raccontando alcune delle vicende del suo feudo e del travagliato matrimonio della giovane figlia Cornelia.
Apertura: 22 novembre 2023 h. 9,30 – 13,00 c/o IIS Bernalda-Ferrandina via Schwartz a Bernalda
PISTICCI – Gruppo FAI di Pisticci e della Valle dei Calanchi – Grazia Panetta
QUEL RAMO DEL LAGO DI… PAESAGGI MANZONIANI E NON SOLO
Dalla collaborazione tra l’IIS “G. Fortunato” di Pisticci, la Delegazione FAI della Costa Jonica e il Gruppo FAI di Pisticci e della Valle dei Calanchi, è nato l’evento proposto presso la Sede dell’Istituto Superiore, dove gli Apprendisti Ciceroni della classe 2A Liceo Classico dell’IIS “G. Fortunato” e delle classi 3A, 3B e 3C dell’1C “Padre Pio da Pietrelcina” di Pisticci guideranno i visitatori in un percorso immersivo di carattere letterario-iconografico tra le scene di peste del ‘600 di manzoniana memoria. Inoltre, si propone un itinerario culturale-antropologico che toccherà la vita di San Rocco, la diffusione locale del suo culto nel passato e nel presente, l’esposizione di foto storiche, disegni e poesie realizzate dai ragazzi.
Pisticci sorge sulla cresta argillosa del monte Finese, immersa in un paesaggio dai versanti irregolari con profonde scanalature, i calanchi. L’abitato urbano è dislocato sulle tre vette del monte Finese: Serra Cipolla, attuale centro storico con i rioni Terravecchia e Dirupo, Serra Monte Corno con l’antico nucleo abitativo del Casale e sede di un centro monastico prima bizantino poi basiliano infine certosino, Serra San Francesco con il Convento francescano di Santa Maria delle Grazie.
Si propone una “rilettura” inedita del capolavoro manzoniano, I promessi sposi, che trae spunto da una tesi, mai comprovata né smentita, avanzata dal gesuita padre Gabriele Ranzano della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. Egli ipotizzava che il manoscritto della “Storia milanese del XVII secolo”, che Manzoni cita nella “Introduzione” al romanzo, il “dilavato e graffiato autografo” non sarebbe stato un semplice espediente letterario ma realmente esistito e conservato nella Abbazia di San Michele Arcangelo di Monticchio; qui lo storico di Montalbano JonicoFrancesco Lomonaco lo avrebbe raccolto e poi consegnato al suo allievo Alessandro Manzoni, che ne avrebbe cambiato l’ambientazione.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giustino Fortunato” e dell’Istituto Comprensivo “San Pio da Pietrelcina” di Pisticci (MT).
Apertura: 22 e 23 novembre 2023 h. 9,30 – 13,00 c/o IIS “G. Fortunato” – Liceo, traversa Cristo Re a Pisticci
Comunicato a cura di Francesco de Sanctis – Delegato Regionale Comunicazione – Direzione Regionale FAI Basilicata