Con una lettera al Presidente Vito De Filippo, a firma del presidente Michele Cataldi, Sanità Futura ha sollecitato un incontro urgentissimo per approfondire alcune questioni riguardanti il comparto Sanità contenute nella “nuova” proposta di Piano Sanitario e sulla questione ticket. Lo spirito che ci anima – è scritto nella lettera – è genuinamente quello di un confronto, che però fin qui è avvenuto con l’assessorato alla Salute, purtroppo, in maniera discontinua e del tutto estemporanea. L’intero comparto è molto preoccupato ed ha allertato tutte le strutture private accreditate per evitare l’irrimediabile. Abbiamo la necessità di poter continuare a credere ed avere fiducia nel nostro Governo Regionale e di conseguenza non possiamo accettare di essere esclusi dal contribuire per evitare di perpetuare errori e debolezze del nostro SSR, perciò risollecitiamo di poter condividere il ripristino di un dialogo sincero e di rinviare una immatura approvazione in Consiglio Regionale del Piano che si rivelerebbe fatale per i prossimi anni.
Siamo consapevoli delle difficoltà economico-finanziarie che, purtroppo interessano non solo la Basilicata ma l’intero Paese allargandosi a una dimensione globale, ma siamo allo stesso modo convinti che proprio la delicatezza del momento impone la condivisione delle scelte e noi, operatori del settore, vogliamo contribuire a questo sforzo. Sappiamo anche che l’aggravarsi della crisi e il divenire incalzante di provvedimenti nazionali imporrebbero una cautela doverosa in luogo di una improbabile e frettolosa efficienza. Perciò chiediamo un “risarcimento di consultazione” per la evidente mancata attuazione di un tavolo di confronto con il Governo regionale. Chiediamo – è scritto nella lettera – che questo avvenga con il minore impatto possibile tanto sui cittadini destinatari dei servizi sanitari quanto sulle realtà del settore, con trasparenza e vero spirito di solidarietà .
A tal proposito, siamo certi che l’apprezzabile impegno che la stessa Regione Basilicata sta facendo per sostenere l’occupazione e la competitività del sistema regionale non trascurerà il comparto della Sanità. E per questo siamo certi che la sfida a cui chiediamo di contribuire sia quella di contemperare le esigenze di bilancio innanzitutto con quelle dei pazienti ma anche con quelle delle imprese e dei lavoratori del settore.
Di qui l’invito esteso ai consiglieri regionali a non “premere” il dito sul tasto del voto elettronico prima di un approfondimento che di “elettronico” non può avere nulla in quanto riguarda il diritto alla salute dei cittadini e al lavoro di operatori pubblici e privati della sanità.
Tra le questioni di fondo in emergenza di attenzione che il Piano dovrebbe assolutamente contenere e che invece non registrano alcun cenno:
1. indagine sugli sprechi e azioni conseguenti
2. censimento del contenzioso (tra dipendenti e SSN, tra Pazienti e SSN, tra fornitori e SNN, tra strutture e SSN) con conseguenti azioni per la sua riduzione
3. scommessa sull’azzeramento del saldo di mobilità passiva (accreditamenti di confine e contratti di missione)
4. introduzione delle più innovative modalità di assistenza ambulatoriale per le patologie sociali e croniche (Prestazioni Ambulatoriali Coordinate, Day Service, per i diabetici, gli ipertesi, etc…)
5. implementazione di nuove forme di cofinanziamento del SSR con le energie alternative, con la raccolta pubblicitaria, con la rigenerazione delle attrezzature medicali in luogo dello smaltimento speciale, etc…
6. esternalizzazione delle prestazioni sanitarie in ADI attraverso le strutture private accreditate
7. recepimento delle linee guida sulla riabilitazione rimarcando il diritto di libera scelta del luogo di cura da parte del cittadino
Lug 23