La Polizia di Stato di Matera ha partecipato all’operazione “Ghost Work”, finalizzata al contrasto del fenomeno dello sfruttamento dell’immigrazione, promossa in ambito nazionale ed eseguita ieri in 8 province. La Provincia di Matera, come le altre interessate dall’operazione, è stata scelta per le peculiarità del settore produttivo, che si presta all’abuso dell’utilizzo di manodopera straniera.
Gli operatori della Questura di Matera (in servizio presso Squadra Mobile, Commissariati di Policoro e Pisticci, Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica ed Ufficio Immigrazione), coadiuvati da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Basilicata”, oltre che da personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza – Matera, del Dipartimento Prevenzione Salute Umana, dell’Unità Operativa Medicina e Sicurezza sul Lavoro dell’A.S.M. di Matera e della Vigilanza Regionale I.N.P.S. – Regione Basilicata, hanno proceduto al controllo di 4 aziende, delle quali 3 intestate a cittadini cinesi e situate nella zona artigianale di Matera (salottifici), 1 intestata a cittadini italiani e situata a Policoro (azienda agricola).
All’interno delle aziende sono stati complessivamente controllati 90 lavoratori, di cui 67 extracomunitari, 10 rumeni e 13 italiani.
Ai titolari di tutte e 4 le aziende controllate sono state contestate diverse violazioni amministrative, inerenti sia la normativa sul lavoro sia la sicurezza sui luoghi di lavoro, di seguito meglio specificate: art. 22 del d. lgs. 151/2015 (manodopera irregolare), art. 39 del d. l. 112/2008 (infedeli registrazioni a libro unico di più di nr. 5 lavoratori), legge 4/1953 (mancata consegna prospetti paga), art. 18, co. 1, l. B (visite mediche scadute); per alcuni lavoratori, è stato riscontrato l’omesso versamento contributivo (INPS) ed assicurativo (INAIL) da parte delle aziende, ed azionata la procedura di recupero.
A seguito della constatazione di tali violazioni, nei confronti di 2 aziende è stata disposta la sospensione dell’attività, in quanto la manodopera irregolare era superiore al 10% di quella complessivamente impiegata (art. 14 d.lgs. 81/2008).
I titolari di due salottifici sono stati denunciati in stato di libertà per la mancanza di dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori (art. 18, co. 1, lett. F, d. lgs. 81/2008), inidoneità di macchine utensili (art. 63, co. 1, d. lgs. 81/2008), violazioni inerenti gli ambienti di lavoro (art. 64, d. lgs. 81/2008), mancanza di formazione da parte dei lavoratori (art. 37, d.lgs. 81/2008).
Inoltre, all’interno dell’azienda agricola di Policoro sono stati rinvenuti dei containers, all’interno dei quali abitavano i dipendenti rumeni senza il rispetto delle condizioni igienico sanitarie. Pertanto, i due titolari dell’azienda sono stati denunciati in stato di libertà ai sensi dell’art. 64, co. 1, lett. A ed E, d. lgs. 81/2008, con conseguente sequestro penale di parte dell’azienda.
Due extracomunitari sono stati accompagnati in Questura per accertamenti legati alla verifica della loro regolarità sul territorio nazionale.
Sempre nel corso della stessa operazione, un italiano ed una nigeriana residenti a Napoli sono stati denunciati in stato di libertà dalla Squadra Mobile della Questura di Matera, per una truffa on line ai danni di un residente di Matera.
Infine, sono state identificate 3 donne extracomunitarie, esercenti la prostituzione in abitazioni di Matera: è attualmente al vaglio la posizione dei locatari delle predette abitazioni.
Gli accertamenti compiuti sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.
OPERAZIONE GHOST WORK
Venerdì 10 novembre la Polizia di Stato ha condotto una vasta operazione, nelle province di Barletta-Andria-Trani, Cuneo, Foggia, Latina, Matera, Prato, Reggio Calabria e Trapani, finalizzata a contrastare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro connesso all’immigrazione illegale.
Sono state eseguite perquisizioni, controlli e verifiche nei confronti di soggetti, esercizi commerciali e basi logistiche riconducibili allo sfruttamento della manodopera di cittadini extracomunitari irregolari.
Le attività sono state condotte dal Servizio centrale operativo e dalle Squadre mobili provinciali, con il supporto delle SISCO, dei Reparti prevenzione crimine e di alcune unità di elicotteristi, in sinergia con personale specialistico delle ASL e dei competenti ispettorati del lavoro, impiegando sul territorio nazionale oltre 300 operatori della Polizia di Stato.
L’operazione è stata orientata, in particolare, ad effettuare controlli combinati presso diversi punti di raccolta di lavoratori stranieri irregolari, destinati a svolgere, al di fuori della prevista normativa, giornate lavorative in aziende agricole, opifici o esercizi commerciali, frequentemente riconducibili a cittadini stranieri.
Il dispositivo in campo, attuato in aree ad alta densità criminale per lo sfruttamento del lavoro irregolare, ha valorizzato il patrimonio informativo acquisito dalla Polizia di Stato nell’ambito della costante azione di contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed ai network criminali transnazionali dediti al traffico di migranti, nonché alle forme di sfruttamento della manodopera straniera.
In particolare:
in provincia di Prato, l’operazione si è concentrata in diverse aree, tra le quali il “Macrolotto” ed il “Macrolotto II”, ove già in passato la Polizia di Stato ha individuato aziende, gestite da imprenditori cinesi lì residenti, dediti allo sfruttamento del lavoro sia di cittadini cinesi che centro-africani;
in provincia di Latina, le attività hanno interessato diversi esercizi commerciali di quel capoluogo, gestiti da cittadini nordafricani, ove sono impiegate maestranze extracomunitarie, nonché l’area territoriale di Cisterna di Latina, ove hanno sede aziende agricole che ricorrono a diffuse forme di sfruttamento del lavoro;
in provincia di Cuneo, i controlli sono stati indirizzati nei luoghi utilizzati dai lavoratori illegali per raggiungere prevalentemente le aziende presenti nell’area dell’albese;
in provincia di Foggia, sono stati individuati diversi siti rurali ove il fenomeno dello sfruttamento del lavoro connesso all’immigrazione clandestina ha tradizionalmente visto il reclutamento di cittadini extracomunitari sottoposti a turni e condizioni di lavoro degradanti;
nella provincia di Barletta-Andria-Trani, sono state controllate aziende agricole nei territori di Canosa di Puglia, San Ferdinando di Puglia e dell’agro andriese, luoghi in cui insistono ampie aree rurali in cui viene sfruttato il lavoro irregolare di maestranze extracomunitarie;
in provincia di Reggio Calabria, le operazioni hanno interessato, tra le altre cose, attività commerciali ed aziende agricole della piana di Gioia Tauro, alcune delle quali gestite irregolarmente da cittadini stranieri. I controlli sono stati indirizzati anche nelle aree ove dimorano molti stranieri in attesa di permesso di soggiorno;
in provincia di Matera, le attività hanno interessato sia aziende manifatturiere, limitrofe ai centri urbani, che insediamenti ubicati nelle aree di campagna di Policoro;
in provincia di Trapani, sono stati effettuati controlli in tutta il territorio provinciale, con particolare riferimento alle aree comprese tra Marsala e Mazara del Vallo, ove il fenomeno dello sfruttamento del lavoro connesso all’immigrazione illegale è presente nei più diversificati settori commerciali ed imprenditoriali.
A conclusione delle attività svolte sul territorio nazionale, risultano:
13 Persone arrestate
1673 Persone identificate
264 Persone con precedenti di polizia
636 Veicoli controllati
27 Posti di controllo
34 Perquisizioni effettuate
13 Persone denunciate
Sequestro marijuana oltre 40 kg
Sequestro cocaina gr 116,91
Sequestro cannabinoi di gr 40.215,85
10 Contravvenzioni cds
5 Veicoli sequestrati
29 Esercizi controllati
4 Sanzioni amministrative
2 Avvio proc. art.100 tulps