“Troppo prezioso per perderlo: il suo futuro è nelle nostre mani”. “L’immaginazione subiva un fascino che era fatto per metà di paura, non avevo mai visto un bosco incantato…”: con queste espressioni il narratore e saggista inglese George Gissing volle descrivere la foresta jonica.
Il progetto “L’Ultima Foresta Incantata” punta, attraverso una serie di interventi, a tutelare e salvaguardare il particolare habitat rappresentato dal bosco igrofilo, inserito in un contesto vegetazionale eterogeneo e influenzato negativamente dagli effetti dell’antropizzazione dell’area. Le attività di studio, censimento e monitoraggio hanno consentito l’identificazione degli ultimi alberi di farnia presenti nel Bosco Pantano di Policoro.
Sabato 18 novembre le giovani piantine di farnia ritornano a casa.
“Il materiale vegetale proviene interamente dalla produzione in vivaio di piantine nate da seme raccolto direttamente all’interno del bosco Pantano – spiega il professor Francesco Ripullone, responsabile scientifico del progetto – e le attività di messa a dimora rientrano tra le misure di intervento previste dal progetto, finanziato da Fondazione con il Sud, il cui obiettivo è la ricostituzione e rinaturalizzazione dell’habitat principale del bosco planiziale”.
Infatti, le pessime condizioni vegetative in cui versano gran parte delle ultime 60 piante rimaste all’interno del Bosco Pantano di Policoro richiede urgenti interventi di ricostituzione.
“Il Bosco Pantano di Policoro è stato segnalato per lo straordinario interesse delle caratteristiche genetiche dei pochi individui di farnia che ancora ospita – aggiunge il professor Francesco Ripullone – e potrebbe essere l’ultima popolazione esistente di un gruppo genetico meridionale, con probabili adattamenti al clima non presenti in altre popolazioni”.
La raccolta delle ghiande di farnia si è concentrata sulle piante madri caratterizzate dalla maggiore variabilità genetica, al fine di limitare la perdita di diversità di specie.
Maurizio Rosito presidente di Legambiente Montalbano capofila del progetto e Tonino Colucci promotore e responsabile dell’Oasi WWF Bosco Pantano dicono:
“Questo importante progetto pilota di tutela e gestione naturalistica, si è realizzato in questi anni grazie al prezioso Donor, all’importante partenariato e alla partecipazione attiva di volontari provenienti dall’intero territorio italiano e da Nazioni della UE come le scolaresche “Erasmus” provenienti dalla città francese di Aire-sur-la- Lys o i numerosi volontari dell’Associazione “Wesser”, partner insostituibile a supporto delle nostre attività di conservazione alla loro terza stagione in Italia e provenienti dalla citta di Stoccarda – Germania.
A tutti loro, va il nostro riconoscimento e ringraziamento per aver contribuito in termini concreti alla realizzazione dei diversi momenti progettuali, quale valore assoluto, da consegnare alle future generazioni come esempio di buone pratiche di tutela e gestione forestale, finalizzate alla conservazione e alla fruizione sostenibile di un “bene” patrimonio dell’intera collettività”.
L’Ultima “Foresta incantata” è un luogo al di fuori del tempo, quasi fiabesco.
È questo che ancora si percepisce percorrendo alcune parti del bosco rimaste quasi intatte, ma che purtroppo se non orientate, rischiano di scomparire per sempre.
—