Giovedì 19 luglio si è concluso, con la finale tra Romania e Marocco, presso il Centro sportivo del Villaggio del Fanciullo, il terzo torneo di calcetto a 6 Antirazzista; la manifestazione è promossa dal Comitato UISP (Unione Italiana Sport Pertutti) di Matera e dall’Associazione Medici volontari per lavoratori stranieri Tolbà.
L’Amministrazione Comunale di Matera ha patrocinato e sostenuto economicamente l’iniziativa mostrando particolare attenzione e sensibilità ad eventi di questo genere, che puntano all’integrazione di eterogenee comunità del nostro territorio, a politiche di inclusione e di promozione della pace, attraverso un linguaggio universale come quello dello sport.
La scelta di uno sport come il calcio, frequentemente al centro di gravi episodi di intolleranza e di interessi economici non sempre limpidi e trasparenti, appare significativa e motivata dall’esigenza di affermare, prioritariamente, che il calcio è un gioco di tutti e, come tale, può rappresentare un ottimo antidoto alla paura della diversità, in qualunque forma essa si manifesti.
Sei squadre hanno preso parte all’edizione 2012 del Torneo: Italia, Marocco, Romania, due squadre composte da tanti ragazzi richiedenti asilo ospiti a Matera nelle strutture del Fast Motel (Connecting People Team) e Chiostro delle Cererie (African One), e una squadra costituita da utenti e operatori del Dipartimento di Salute Mentale (La Testa nel Pallone), alla sua seconda partecipazione consecutiva.
La kermesse, si è conclusa con una festa che ha voluto premiare tutti gli atleti e tutte le squadre partecipanti, senza distinzione tra vinti e vincitori, prima di conoscere l’esito della finale, che ha visto la Romania superare il Marocco ai rigori per 6 a 4 al termine di un’entusiasmante partita, conclusasi per 2-2 dopo i tempi regolamentari.
Con il Torneo antirazzista intendiamo fornire un ulteriore apporto a quella cultura dell’inclusione e del rispetto che, in un momento storico come quello attuale, comporta impegno e responsabilità da parte di ciascuno. In quest’ottica il calcio e, più in generale, lo sport possono realmente tradursi in un potente mezzo di aggregazione e integrazione sociale, favorendo il dialogo e la conoscenza reciproca.
Dopo la proficua esperienza degli anni passati, ci è sembrato opportuno tornare a coinvolgere l’eterogenea comunità di stranieri presenti nella nostra città, in quella che è non soltanto una festa dello sport, ma anche una preziosa occasione di confronto con mondi e culture altre, spesso confuse nell’anonimato di contesti urbani sempre più spersonalizzanti, che alimentano paure irrazionali e infondate. Ogni anno il torneo si arricchisce di presenze e la novità della presente edizione è stata la partecipazione al Torneo del gruppo di ragazzi provenienti dai tanti paesi dell’Africa sub sahariana (Ciad, Nigeria, Costa D’Avorio, Mali, Senegal, etc.), parte “invisibile” nella nostra città, composta da tanti giovani che vivono nella speranza di avere un riconoscimento della propria identità e di poter pensare ad un futuro proprio, quale diritto inalienabile di ogni cittadino del mondo.