Angela Bitonti, presidente nazionale ADU (Associazione per la promozione e tutela dei diritti fondamentali dell’uomo) in una nota annuncia la costituzione di un comitato scientifico sulla violazione dei diritti umani femminili. Di seguito la nota integrale.
La violenza contro le donne è una gravissima violazione dei diritti umani fondamentali.
In tutto il mondo, oggi è la violazione dei diritti umani femminili più frequente e conclamata.
In Italia con Giulia si contano 105 vittime per mano di un uomo dall’inizio dell’anno.
I dati ci inducono a prendere atto di una vera e propria emergenza sociale, contro la quale occorre mobilitarsi subito.
ADU Associazione Diritti Umani annuncia l’istituzione di un Comitato Scientifico sui Diritti Umani Femminili con il progetto ANNÌA, a ricordo del primo femminicidio della storia, quello di Annia Regilla, moglie di Erode Attico.
Il comitato avrà mandato infatti di:
Analizzare, previa raccolta, i dati dei provvedimenti giudiziari ( richieste di archiviazione, sentenze non luogo a procedere, assoluzioni) relativi a procedimenti cd. Codice rosso ed analoghi fatti di reato per evidenziarne criticità riguardo i diritti umani femminili, anche con riferimento al linguaggio utilizzato e ad eventuali stereotipi e bias cognitivi.
Narrare per promuovere i diritti umani femminili in ogni loro dimensione ed espressione, sostenendo le vittime ed i loro familiari, indicendo mobilitazioni pubbliche e giornate di sensibilizzazione e di studio, organizzando eventi scientifici e/o mediatici;
Negare la sub cultura sessista e misogena del patriarcato e del possesso maschile sulla donna, contrastando con ogni mezzo la sopraffazione e la violazione dei diritti umani femminili, attraverso campagne mediatiche di informazione, azioni di sensibilizzazione pubblica, corsi di formazione e giornate didattiche nelle scuole.
Implementare i diritti umani femminili, valorizzandoli mediante pubblicazioni ed attivismo sociale, proposte alle istituzioni, agli enti ed alle organizzazioni pubbliche e private.
Adottare un nuovo approccio culturale ai diritti umani femminili, anche attraverso azioni di Advocacy normativa, istanze ed interventi sui media, ricerche e progetti formativi anche sui sistemi sovra e internazionali e comparati.