Il Consigliere regionale Roberto Cifarelli (PD) interviene in merito alla possibile querela da parte della Giunta Regionale nei confronti del giornalista Nino Grasso e de “La Nuova del Sud”. “Il Presidente Bardi e la sua Giunta facciano quello che vogliono con soldi propri e non con i soldi pubblici”.
Se non fosse vero tutti parlerebbero di uno scherzo. Invece no, non è uno scherzo, ma una nuova puntata del reality politico in salsa lucana ad opera del Presidente Bardi, della sua Giunta e del centrodestra che continua a (s)governare pur se oramai da oltre un anno non ha più una maggioranza in Consiglio. Ed invece di impegnarsi a rispettare ed attuare le deliberazioni del Consiglio regionale si preoccupano – solo – delle critiche e di chi osa criticarli. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale del PD, Roberto Cifarelli.
Il Consiglio regionale, ad aprile scorso, ha ricordato la ricorrenza dei 100 anni dalla nascita della figura del poeta Sindaco di Tricarico Rocco Scotellaro ed approvava all’unanimità, su mia proposta, un ordine del giorno con il quale si impegnava il Presidente della Giunta e lo stesso Consiglio a favorire il coordinamento delle azioni ed attività tra il Comitato nazionale ed il Comitato scientifico regionale per portare a sintesi virtuosa le azioni e le attività dei due comitati. A tal proposito il mio auspicio era che la Regione Basilicata aderisse al Comitato nazionale con il fine di dare forma e sostanza alla grande caratura di Scotellaro. Era infatti un non senso che per celebrare i 100 anni dalla nascita di Scotellaro vi fossero due comitati, uno locale e l’altro nazionale, tra l’altro quello locale istituito dall’APT, e che non vi fosse un coordinamento ed un dialogo tra loro. Cose che accadono solo in Basilicata! La questione ha animato un dibattito anche giornalistico che oggi apprendiamo potrebbe essere motivo di querela da parte della Giunta regionale.
Con profondo sgomento infatti apprendo che con delibera di Giunta regionale del 13 novembre scorso è stato dato mandato ad un avvocato del foro di Treviso di valutare se esistono le condizioni per una querela ad un giornale locale per difendere la “reputazione” dell’organo di governo.
La vicenda ha il sapore dell’intimidazione alla libertà di stampa e di espressione della critica.
La vera parte offesa è l’autorevolezza del Consiglio regionale, massima assise elettiva lucana, le cui risoluzioni fanno puntualmente la fine della carta straccia quando ad attuarle dovrebbe essere la Giunta ed il Consiglio regionale.
Se il Presidente Bardi e la sua Giunta, compresa la inconsapevole Sileo, ritengono di essere stati lesi nella loro reputazione, non si nascondano dietro la “tutela” dell’ente che rappresentano (che non mi sembra proprio sia stata messa in discussione dall’articolo in questione), e qualora ritengono di essere stati lesi nella loro onorabilità, procedano a querelare gli autori a spese proprie e non con soldi pubblici. Da parte mia, qualora tale delibera non dovesse essere ritirata provvederò a segnalarla alla Corte dei Conti che mi auguro vigili tempestivamente.