Consigliere regionale Leggieri (M5s): Non sarà soltanto un “tavolo” a salvare i posti di lavoro. Di seguito la nota integrale.
Il prossimo 6 dicembre si insedierà, nell’ambito della vicenda Stellantis, il “Tavolo Sviluppo Automotive”. Si tratta di un consesso semi-permanente che consentirà un confronto continuativo tra Stellantis e i Presidenti delle Regioni in cui hanno sede gli stabilimenti, le organizzazioni sindacali e di ANFIA, che rappresenta le imprese della componentistica.
Tra gli obiettivi di questo tavolo, c’è quello di aumentare i livelli produttivi negli stabilimenti italiani. Seguono anche quelli di consolidare i centri di ingegneria e ricerca, di investire su modelli innovativi, di riqualificare le competenze dei lavoratori e, infine, di sostenere la riconversione della componentistica.
Sulla carta, si tratta di un deciso passo in avanti, compiuto dopo numerosi interventi e sollecitazioni, che continua a tenere accesi i riflettori su una questione di fondamentale importanza per l’industria automobilistica italiana.
Un tavolo, per quanto importante sia, però, non contribuirà a risolvere la questione Stellantis se le parti coinvolte, soprattutto quelle politiche e aziendali, non vi si approcceranno con il chiaro e deciso intento di considerare come prioritarie le istanze dei lavoratori.
Fino a questo momento hanno prevalso le parole, con tante promesse e piani strategici rimasti soltanto sulla carta. Ora servono i fatti.
Ci tengo a ricordare, inoltre, quanto sia importante e cruciale l’apporto della politica nella difesa del diritto al lavoro. Melfi rappresenta un polo industriale strategico per tutto il Meridione, con migliaia di posti di lavoro che vanno tutelati. Il caso lucano va trattato come una questione nazionale, non soltanto locale, vista l’importanza dello stabilimento.
Soltanto tenendo ben presenti quali siano le priorità della questione, sarà possibile arrivare ad una soluzione concreta e in grado di tutelare i lavoratori italiani e lucani, i quali, continuo a ripeterlo, non possono continuare a vivere nella più totale incertezza.