In occasione della giornata internazionale contro la Violenza sulle donne, la Presidente del CAI Centro Antiviolenza Italiano di Matera, Ivana Giudice, con una nota indirizzata a tutte le donne, propone una sintesi della nuova Legge sulla violenza contro le donne.
L’iniziativa è diretta a diffondere la conoscenza delle nuove norme, affinché tutte, nessuna esclusa, sia consapevole delle ulteriori tutele normative poste in favore delle vittime di violenza domestica e di genere.
<<Da pochissimi giorni, con un’ accelerazione dovuta al feroce femminicidio di Giulia Cecchettin – precisa Ivana Giudice – è legge il ddl cd. Roccella per il contrasto della violenza sulle donne, che rafforza le norme del Codice Rosso per la tutela delle vittime di violenza. In particolare, la nuova legge pone una stretta mirata soprattutto a rafforzare la cosiddetta prevenzione secondaria, ovvero la prevenzione della violenza che si scatena dopo che una donna ha denunciato l’uomo violento. Tra le innovazioni legislative, ritroviamo la previsione della misura di prevenzione dell’ ammonimento del Questore estesa ai casi di violenza privata, minaccia aggravata, atti persecutori (stalking), diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio e danneggiamento. L’ammonimento non potrà essere revocato, su istanza dell’ammonito, prima che siano decorsi tre anni dalla sua emissione, valutata anche la partecipazione del soggetto ad appositi corsi di recupero. È previsto l’utilizzo del braccialetto elettronico e l’applicazione della misura cautelare in carcere nel caso di manomissione dei mezzi elettronici. Altra previsione riguarda l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. In particolare, anche fuori dai casi di flagranza, il pubblico ministero dispone, con decreto motivato, l’allontanamento urgente dalla casa familiare, con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti della persona gravemente indiziata di una serie di delitti di violenza, di genere e domestica, ove sussistano fondati motivi per ritenere che le condotte criminose possano essere reiterate, ponendo in grave ed attuale pericolo la vita o l’integrità fisica della persona offesa e non sia possibile per la situazione di urgenza attendere il provvedimento del giudice. È innalzata, poi, la pena prevista relativa alla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, estendendo la disciplina penalistica anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile.
Il ddl prevede, altresì, obblighi di informazione alle persone offese. Arresto in flagranza differita entro un massimo di 48 ore: potrà essere utilizzata la documentazione videofotografica o altra documentazione ottenuta con dispositivi di comunicazione informatica o telematica (ad esempio le chat) dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto. Specializzazione per i magistrati che si occupano di violenza sulle donne e formazione per gli operatori di polizia. Allontanamento d’urgenza dalla casa familiare anche fuori dei casi di flagranza. Velocizzazione dei processi per violenza sulle donne. Infine, una provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime. Nel ddl Roccella rientra anche l’Iniziativa dell’Educazione alle Relazioni, che partirà in via sperimentale già quest’anno nelle scuole medie e superiori, pensata per contrastare la violenza di genere. Si tratta di un modulo extracurricolare – non obbligatorio – della durata di 30 ore e per il quale sono stati stanziati 15 milioni di euro, per diffondere i valori del rispetto reciproco e della parità di genere, aiutando i giovani a riconoscere la discriminazione e la violenza contro le donne>>.
La violenza contro le donne si manifesta in molti modi: violenza fisica e psicologica, violenza economica, violenza sessuale, ma anche con la prevaricazione nei rapporti personali, tra cui abuso della propria posizione di potere, molestie sessuali, disparità di trattamento nei vari ambiti della vita.
Silenzio e invisibilità sono le parole con cui è più spesso rappresentato il fenomeno della violenza contro le donne, in particolare della violenza domestica: il silenzio delle vittime, l’invisibilità degli abusi perpetrati tra le pareti delle case. Eppure le donne che l’hanno subita e hanno trovato la forza per uscirne hanno un volto e una voce, e apprendere dalla loro esperienza può essere indispensabile ad altre che hanno vissuto e vivono situazioni simili.
Proprio per questo, il CAI Centro Antiviolenza Italiano sta creando dei gruppi di cd. Mutuo Aiuto, che è una strategia di intervento che propone di affrontare una situazione problematica, comune a chi partecipa al gruppo, agendo prevalentemente sulle capacità dei membri stessi. Questi fanno esperienza di un contesto protetto, non giudicante e paritario, in cui ragionare su come affrontare la difficoltà, per poi attivare modalità risolutive nella propria vita. Nel gruppo si aiuta e ci si aiuta.
L’obiettivo è quello di esortare le donne vittime di violenze a non avere paura di denunciare e a non sentirsi sole nel loro percorso di uscita dalla violenza.
Nov 24