Nei giorni scorsi, su disposizione di questa Procura della Repubblica, la Squadra Mobile di Potenza ha eseguito un’ordinanza emessa dal GIP in sede con la quale è stata applicata la cautelare personale della custodia cautelare in carcere nei riguardi del diciottenne S. T. gravemente indiziato della commissione dei delitti di cui agli art. 609 bis, 609 ter, comma 2, 61 n. 5 del codice penale poiché, nello scorso mese di ottobre, in un piccolo centro in provincia di Potenza, profittando di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la privata difesa, avrebbe costretto la nipote tredicenne a subire un rapporto sessuale completo.
L’indagine ha preso avvio a seguito della ricezione, da parte di questo Ufficio, dl una nota inviata dal Servizi Sociali del comune di residenza della minore ln cui si dava conto delle segnalazioni inviate dalle insegnanti che avevano raccolto le confidenze della ragazza.
Ricevuta la notizia di reato, sono Immediatamente iniziate le necessarie attività Investigative, coordinate da questa Procura e affidate alla Squadra Mobile: in pochi giorni sono state escusse le professoresse con le quali la minore si era confidata, nonché la madre della stessa, un’amica della donna, e, ln audizione protetta, la compagna di banco della vittima mentre quest’ultima è stata ascoltata, sempre in modalità protetta, direttamente dal Sostituto Procuratore titolare del fascicolo.
Fermo restando il principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza nei confronti dell’indagato, si sottolinea come il grave quadro indiziario finora raccolto abbia determinato l’adozione del provvedimento cautelare in parola.