INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’API BASILICATA MATERA NUNZIO OLIVIERI SULLA POLEMICA SORTA IN QUESTI GIORNI PER L’AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI DA PARTE DELL’ATER A PROFESSIONISTI ESTERNI.
I cantieri dell’ATER possono contribuire alla ripresa del settore edile.
Il presidente dell’API Nunzio Olivieri intende esprimere alcune considerazioni sulla polemica sorta in questi giorni per l’affidamento di incarichi da parte dell’Ater a professionisti esterni.
Bene fa il consigliere regionale Di Lorenzo ad interrogare il Presidente della Regione sull’attività dell’Ater, in quanto il controllo sulla spesa di soldi pubblici di un ente sub-regionale è sacrosanto.
Altrettanto bene fa il Sindacato della Funzione Pubblica della Cgil a preoccuparsi del sottoutilizzo del personale interno a fronte di una richiesta di servizi all’esterno da parte dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale.
Tuttavia – commenta Nunzio Olivieri – anche le associazioni imprenditoriali devono esprimere una preoccupazione, che è quella che tutto ciò non si traduca in un blocco delle attività dell’ente, che negli ultimi mesi ha aperto numerosi cantieri ed altri si accinge ad aprirne, con una indubbia ricaduta sull’economia del territorio.
Non è compito nostro – prosegue Olivieri – sindacare sulla spesa o sull’impiego del personale interno, ma, anche se la pianta organica fosse a regime, più lavori si appaltano e meglio è per tutti, naturalmente senza dimenticare l’edilizia residenziale per i meno abbienti.
E’ fondamentale, inoltre, che ci siano appalti rapidi e procedure burocratiche veloci e senza intoppi, perché 16 milioni di euro appaltati nel 2009 e 58 previsti nel 2010 sono cifre potenzialmente in grado di contribuire alla ripresa di un settore, quello edile, che attraversa un periodo di dura crisi.
Tutti conosciamo le capacità anticicliche dell’edilizia. Ciò significa che bisogna incentivare questo settore per aiutare il nostro territorio a superare il momento negativo.
In sostanza – conclude il presidente dell’API – è prioritario per l’ente sbloccare tutte le opportunità di lavoro, concorrendo così ad un’azione di sostegno dell’economia. Se ciò avviene con impiego di personale interno, va bene; se il personale interno è insufficiente, ben vengano anche le consulenze esterne.
API Basilicata Matera
COMUNICATO STAMPA DI VITO MARAGNO, SEGRETARIO FP-CGIL.
Abbiamo assistito in questi giorni alle schermaglie tra il consigliere regionale del PDL Pasquale Di Lorenzo e l’ATER di Matera sull’affidamento di incarichi da parte dell’ATER a professionisti esterni.
Questo agitarsi ci sembra funzionale solo ed esclusivamente ad un fine: le elezioni regionali. In buona sostanza è scattata la corsa ad essere eletti o rieletti.
Ma occorre fare una riflessione più ampia sul ruolo della Pubblica Amministrazione nelle regioni meridionali partendo anche dall’assunto che l’assenza di occasioni di lavoro, sufficienti a soddisfare la domanda che viene dalla società, spesso porta a vedere la Pubblica Amministrazione come la panacea per tutti i mali.
L’economia pubblica, e quindi la Pubblica Amministrazione meridionale, soprattutto quella regionale e locale, è sempre stata vista non come la Pubblica Amministrazione a cui chiedere servizi efficienti e di qualità, ma come la Pubblica Amministrazione a cui chiedere posti od occasioni di lavoro.
Quindi, la Pubblica Amministrazione diventa lo strumento nelle mani della Politica per dare una risposta clientelare a questa “domanda impropria” che viene dalla società meridionale e da cui non sono esenti, ovviamente, né gli imprenditori né tantomeno i liberi professionisti.
L’ATER, in quanto ente sub regionale, è tutto dentro questa logica.
Quello che noi possiamo dire, come addetti ai lavori, sulla vicenda relativa all’affidamento di incarichi a professionisti esterni che coinvolge l’ATER, è che:
1. Nel solo anno 2009 è stata spesa una somma superiore a 351.000 euro per liquidare le parcelle degli onorari professionali di professionisti esterni all’Ente, nonostante l’ATER di Matera sia dotata di un Ufficio Tecnico composto da 8 tecnici (architetti, ingegneri, geometri, p.i.) e 4 unità amministrative, che hanno dato prova, fino ad un recente passato, di saper assolvere alle loro funzioni con professionalità ed efficienza.
2. Ancora più allarmante risulta il dato che indica, in oltre 664.000 euro, la somma complessiva dei soli incarichi e consulenze tecniche già assegnati nel 2009 e che saranno liquidati, nel corrente anno, per prestazioni che non richiedono alcuna competenza specialistica o professionale che non sia già in possesso dei dipendenti dell’ente che compongono l’Ufficio Tecnico. Infatti tra le prestazioni professionali attribuite a tecnici esterni vi sono: la normale e ordinaria attività di progettazione e direzione dei lavori, sia di nuove costruzioni che di manutenzione degli immobili; l’accatastamento di alloggi e redazione di tabelle millesimali; come anche gli incarichi (in parte già liquidati ed altri in fase di esecuzione) per la progettazione di opere di manutenzione straordinaria, che genereranno una spesa per onorari a professionisti superiore ai 100.000 euro nell’anno in corso.
3. Allo stesso modo suscita perplessità la spesa di oltre 27.000 euro per onorari professionali relativi a calcoli strutturali e collaudi statici, considerato che l’Ufficio Tecnico è dotato di ingegneri ed architetti abilitati.
4. Ma ancora più grave è la modalità con cui tali incarichi vengono assegnati: infatti, tranne pochissime eccezioni, gli incarichi vengono assegnati ai tecnici esterni in maniera fiduciaria e discrezionale, senza alcuna procedura concorsuale, ignorando, in questo modo, le ripetute deliberazioni dell’Autorità dei Lavori Pubblici che sconsiglia fortemente tale pratica. Tra l’altro la procedura di evidenza pubblica o concorsuale avrebbe permesso all’amministrazione sia di godere dei vantaggi derivanti dall’eventuale ribasso offerto dai professionisti che garantire un minimo di trasparenza. Cosa fa invece l’ATER per aggirare quanto prescritto dall’Autorità dei lavori Pubblici? Utilizza una interpretazione “ creativa” del combinato disposto dell’ art. 91 comma 2, e dell’art. 125 comma 11 del D.Lgs 163/2006 (codice dei contratti pubblici) e fraziona la progettazione degli interventi. Assegna ad uno o più professionisti porzioni diverse dello stesso progetto – in modo da non superare l’importo di parcella di 20.000 euro, per ogni incarico -, ritenendo così di essersi posta al riparo dagli obblighi di legge che impone la procedura di evidenza pubblica nell’assegnazione di incarichi di progettazione. Tutto ciò mortifica, per un verso, le professionalità esistenti all’interno dell’Ente e, per l’altro, va a pesare gravemente sulle finanze dell’Amministrazione distraendo così risorse per nuovi alloggi. Ci chiediamo se queste pratiche siano in uso anche in altri settori dell’Ente e se ciò non possa configurare un intervento della Corte dei Conti.
Infine per quanto riguarda la “mission” dell’ATER, e cioè la realizzazione e la gestione di alloggi per i ceti meno abbienti, riteniamo che l’Ente abbia ormai abdicato, e da tempo, a questa sua missione e sia diventato un carrozzone il cui fine sicuramente non è quello di risolvere l’annoso problema della casa.
Vito Maragno, segretario FP-CGIL.
L’ater di Matera è un ente dove i diritti vengono trasformati in piaceri.