La scritta “assassini” è apparsa questa mattina sul muro laterale, che dà su via Pretoria, la strada principale di Potenza, della chiesa della Santissima Trinità, nel cui sottotetto, il 17 marzo 2010, fu trovato il cadavere di Elisa Claps, la ragazza potentina scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993.
Oltre alla parola “assassini”, l’autore ha “allungato” per diversi metri la scritta, tracciata con un colore nero su fondo bianco.
E’ la prima scritta su un muro della chiesa dopo la sua riapertura al culto, il 24 agosto scorso, e dopo il ritorno della celebrazione domenicale della Messa, il 5 novembre scorso, svoltasi mentre fuori si svolgeva una rumorosa protesta promossa da “Libera”.
Scritta “assassini” sul muro della Chiesa Santissima Trinità a Potenza, intervento di Marianna Tamburrino, Referente del Presidio Libera Potenza “Elisa Claps e Francesco Tammone”
”Apprendiamo sulla parete della Chiesa della Santissima Trinità a Potenza è apparsa la scritta ”Assassini”. Confidando che si possa in qualche modo arrivare a scoprire l’autore o gli autori di un simile gesto, lo condanniamo fortemente.
All’indomani del sit in promosso da Libera e dalla famiglia Claps domenica 5 novembre durante la prima messa domenicale (dopo quella del 2 novembre della quale avevamo appreso solo a posteriori), sit in al quale hanno partecipato circa mille persone, Libera aveva già scritto una nota dissociandosi ufficialmente da toni accesi e da alcuni concetti espressi da singole persone; concetti e parole dalle quali abbiamo preso le distanze chiedendo anche scusa per non essere riusciti evidentemente (data anche la grande partecipazione all’iniziativa) a controllare logisticamente la piazza.
Così anche oggi ribadiamo quanto espresso allora e anzi evidenziamo come tali gesti non fanno bene a chi, a cominciare dalla famiglia di Elisa, da anni sta chiedendo una riconciliazione nel nome del rispetto e della verità.
Scritta “assassini” sul muro della Chiesa Santissima Trinità a Potenza, intervento don Marcello Cozzi
Che sia una bravata o meno, parole così non meriterebbero neanche di essere commentate, per la loro stupida volgarità, per il carico di odio che si portano dietro ma soprattutto per quella sterile semplificazione che di certo non serve a chi ama la verità. Non c’è nulla che può mai giustificare atteggiamenti, parole, espressioni o pensieri così carichi di violenza. Leggo i diari di Elisa e vedo con tristezza come siamo lontani dalla sua solarità.