Sabato 16 dicembre 2023 alle ore 20 al Cineteatro Don Bosco di Potenza per “Visioni Verticali” è in programma un evento dedicato al caso Claps con la presenza di autori e protagonisti della fiction Rai e della docuserie Sky: Pablo Trincia, Marco Pontecorvo, Maurizio Tini, Gianmarco Saurino, Rosa Diletta Rossi e Giacomo Giorgio.
La storia di un femminicidio, prima ancora che il termine entrasse nel lessico quotidiano, di uno stalker proveniente da una famiglia borghese della città, di un mistero in parte ancora irrisolto. Quello di Elisa Claps è uno dei casi di cronaca nera più intricati che la città di Potenza e l’intero Paese abbia mai conosciuto. Il dramma di Elisa Claps è diventato una serie tv, Per Elisa, diretta da Marco Pontecorvo, andata in onda su RaiUno, oltre che un podcast e una docuserie di Pablo Trincia prodotti da Sky Italia e Sky Tg24, realizzati da Chora Media, Dove nessuno guarda. Gli autori e i protagonisti delle tre opere saranno ospiti di Visioni Verticali, festival del cinema di Potenza, sabato 16 dicembre 2023 alle ore 20 presso il cineteatro Don Bosco, per un talk dal titolo Dai margini alla ribalta – intesa come la parte anteriore e illuminata del palcoscenico – La storia di Elisa Claps trent’anni dopo. True crime a confronto. Il giornalista Pablo Trincia, il regista Marco Pontecorvo, il produttore Maurizio Tini, gli attori Gianmarco Saurino, Rosa Diletta Rossi e Giacomo Giorgio, insieme a Gildo Claps, rifletteranno sul processo di trasposizione di una storia vera in prodotto audiovisivo. Diversi format, linguaggi e voci a confronto nell’evento clou della quinta edizione di Visioni Verticali, che intende contribuire a far luce su una storia a lungo rimasta ai margini del dibattito pubblico. A moderare il talk il giornalista della Tgr Basilicata, Angelo Oliveto, insieme a Gemma Cossidente, direttrice artistica di Visioni Verticali.
Il caso di Elisa Claps
Elisa Claps esce di casa per andare a messa in un’assolata domenica mattina nel settembre 1993 a Potenza. Da quel momento in poi nessuno avrà più sue notizie, fino al ritrovamento del suo corpo 17 anni dopo, nel sottotetto della chiesa dove era stata vista l’ultima volta in vita. Nel novembre 2002 a Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Heather Barnett, una madre single di due adolescenti, viene trovata in casa a terra, coperta di sangue, orribilmente mutilata. Il giorno della scomparsa, Elisa Claps aveva appuntamento con Danilo Restivo, poco più grande di lei, proprio nella chiesa dove poi fu ritrovato il suo corpo. Danilo Restivo era anche il vicino di casa di Heather Barnett, e su di lui la polizia inglese appuntò presto i suoi sospetti. Ma ci vollero anni per connettere i due delitti e far condannare il colpevole. Un ruolo fondamentale perché questo avvenisse è stato svolto dalla famiglia Claps e, soprattutto, da Gildo, fratello maggiore di Elisa, che aveva 24 anni all’epoca della scomparsa della sorella.
Il podcast e la docuserie realizzati da Chora Media per Sky
Dopo il successo del podcast di Pablo Trincia, scritto insieme a Riccardo Spagnoli e Alessia Rafanelli, pubblicato per i trent’anni dalla scomparsa della sedicenne, il caso Elisa Claps è diventato una docuserie Sky Original con Pablo Trincia ancora volto e voce del racconto, diretta da Riccardo Spagnoli che ne firma insieme a lui la scrittura. Dove nessuno guarda mette al centro dell’inchiesta, la ricostruzione di una nuova verità che passa soprattutto attraverso il racconto dei protagonisti che riportano informazioni dirette sui fatti, materiale video mai diffuso e documenti processuali accessibili, ma che nessuno fino a oggi, inspiegabilmente, aveva mai richiesto e ottenuto. Oltre a scandagliare la psicologia dell’assassino Danilo Restivo, Pablo Trincia ricostruisce l’intera vicenda cercando di restituire al pubblico anche chi fosse Elisa Claps nella vita di tutti i giorni e l’ammirevole dignità e tenacia con cui, in questi anni, la sua famiglia ha affrontato quanto accaduto, continuando a cercare la verità. La docuserie è pensata sin dall’origine come un continuum fra la forma di racconto del podcast e quella del documentario. La versione audio, disponibile dalla fine di agosto, ha raggiunto e mantenuto nel primo mese di lancio la vetta della classifica Top Podcast di Spotify, riportando al centro del dibattito pubblico uno dei casi di cronaca più oscuri del nostro Paese. Ancora oggi è ai primissimi posti tra i podcast più ascoltati e disponibile su tutte le piattaforme.
“Ho deciso di buttarmi sul caso di Elisa Claps perché era da tempo che volevo ricostruire un caso ‘true crime’. L’idea è nata per caso durante una riunione di redazione in cui una collega l’ha citato tra i possibili casi da trattare”, racconta Pablo Trincia, giornalista e autore di un altro podcast di successo, Veleno. L’autore parla di “un viaggio incredibile in due città, Potenza e Bournemouth, in una saga che sembra non finire mai, piena di dettagli, di colpi di scena, di sviste inaccettabili”.
La serie tv Rai
Per Elisa – Il caso Claps è la storia dell’ininterrotta battaglia di Gildo Claps e della sua famiglia per fare luce sulla scomparsa di Elisa, assicurare il suo assassino alla giustizia e capire come la verità sia potuta rimanere oscurata per così tanto tempo. Sulla base del libro Blood on the altar di Tobias Jones e con la consulenza della famiglia Claps, la serie tv, una coproduzione italo-inglese tra Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited, in collaborazione con Rai Fiction e ITV Studios, per la regia di Marco Pontecorvo, ripercorre, con stile lucido e realistico, una storia durata 17 anni. Quasi due decenni di false piste e vicoli ciechi, di richieste di riscatto e di falsi avvistamenti, di opache complicità e cospirazioni, dell’alternarsi della solidarietà della gente con tentativi di screditare e emarginare la famiglia Claps, di depistaggi e bugie deliberate, di silenzi e di voci, di dolorosi colpi di scena e rivelazioni, prima che fosse finalmente resa giustizia ad Elisa.
“È un grande privilegio per me aver potuto raccontare questa storia al pubblico televisivo italiano e internazionale, perché si tratta di una storia privata ma esemplare; una storia di ingiustizia, sofferenza e dolore, ma anche di forza, ribellione e riscatto”, afferma il regista Marco Pontecorvo. “La responsabilità di portare una storia realmente accaduta sullo schermo è sempre tanta e l’aver conosciuto e instaurato un rapporto di fiducia e amicizia con i veri protagonisti della vicenda mi ha spinto ad un rigore e un rispetto, se possibile, ancor più grande nell’approccio ai contenuti, allo stile e al senso intrinseco della storia. Senza il supporto sentito e sincero di Filomena, Gildo, Irene, senza la loro vicinanza anche agli attori che li hanno interpretati, non ce l’avremmo fatta. Speriamo di aver onorato le loro battaglie e di aver trovato l’equilibrio e la maniera migliore di raccontare questa vicenda di cui, se la si definisse solo di cronaca nera, si sminuirebbe il senso e la portata, la complessità ed il valore, nonché – speriamo – la capacità di raggiungere un pubblico più ampio possibile”.
Visioni Verticali è promosso dall’associazione culturale Polimeri, con il patrocinio della Regione Basilicata, del Comune di Potenza, della Provincia di Potenza, della Consigliera di Parità della Provincia di Potenza, della Lucana Film Commission, dell’Apt, con il sostegno del fondo etico Bcc Basilicata e di Potenza Futura. L’intero programma del festival sarà annunciato il 12 dicembre 2023, in occasione della conferenza stampa presso la Bcc Basilicata di Potenza alle ore 11.
Ulteriori informazioni su www.visioniverticali.it o contattare info@visioniverticali.it.
Da correggere due avvenimenti importanti: Elisa quella domenica non affatto entrata in Chiesa, ma, lasciata l’amica Eliana in piazza Prefettura, ha proseguito da sola verso la Canonica posteriore alla Chiesa.
Se fossero stati controllati i vestiti di Danilo, la sera stessa sarebbe stato risolto il caso.