La Comunità Energetica Rinnovabile Sociale e Solidale (CERSS) di Anzi sarà presto realtà, grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione con il Sud (che ha finanziato 9 progetti di cui solo quello di Anzi in Basilicata) e presentato da Legambiente Basilicata in collaborazione con il Comune di Anzi, l’impresa sociale Energaia srl, la cooperativa sociale Filef, l’associazione Local Energy e la Parrocchia di San Donato di Anzi che metterà a disposizione le superfici su cui sarà installato un impianto fotovoltaico da 35Kw.
Il progetto RESTA, questo il nome scelto per l’iniziativa, si propone prioritariamente la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile Sociale e Solidale in grado di costituire un modello socio-energetico capace di garantire e migliorare contemporaneamente, nel territorio di riferimento, sostenibilità ambientale e sociale. A tal fine il progetto includerà prioritariamente le famiglie in condizione di povertà energetica di Anzi e, attraverso iniziative di sensibilizzazione, educazione, formazione e attivazione di servizi socio-assistenziali ed educativi, punterà a coinvolgere i cittadini dell’intero comprensorio di Anzi e comuni limitrofi.
Si tratta di una delle prime iniziative concrete di Comunità Energetica Rinnovabile che verrà realizzata in Basilicata nei prossimi mesi. E crediamo possa essere la prima CER in assoluto nella nostra Regione con specifici e forti connotati di innovazione sociale, da mettere in pratica in un contesto di progressiva marginalità socio-economica come quello in cui verrà realizzata.
In tale contesto infatti – sostiene Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – uno strumento come la CERSS può generare dinamiche positive ed innescare un concreto e positivo cambiamento che unisce in modo trasversale istituzioni e comunità locali, coniugando la sfida del clima con quella del lavoro, dell’innovazione e della lotta ai divari di cittadinanza. I benefici attesi dal punto di vista ambientale risultanti dalla produzione di energia mediante fonti rinnovabili in sostituzione alle fonti fossili, risultano qui ancor più significativi in quanto impattano su un territorio inserito in un comprensorio petrolifero di importanza nazionale. A ciò si aggiungono le ricadute di natura socio-economica in relazione alla possibilità da un lato di ridurre il costo della bolletta energetica e mitigare i fenomeni di povertà energetica tra i più alti in Italia in questo territorio, dall’altro di creare un’alleanza dal basso tra cittadini, attività commerciali, associazioni in un contesto caratterizzato da progressivo impoverimento del capitale sociale, costruendo un modello di democrazia energetica che affida il ruolo centrale ai cittadini e alla comunità. L’applicazione operativa di tale modello potrà contribuire ad aumentare l’attrattività e a qualificare il territorio in ottica di sostenibilità, sviluppando l’economia locale anche attraverso il mantenimento dei profitti sul territorio e contribuendo ad evitare il progressivo calo demografico. In tal senso la CER potrà contribuire ad attivare processi di organizzazione dal basso per sperimentare collettivamente soluzioni innovative di sviluppo socio-economico”.
“Le Comunità Energetiche Rinnovabili – conclude Lanorte – anche per la Basilicata potranno e dovranno rappresentare una vera rivoluzione di sistema dal punto di vista economico e da quello sociale, modelli da sperimentare dappertutto ma soprattutto nelle aree più fragili. Modelli energetici che hanno al centro il territorio, innovativi, puliti e democratici proprio perché valorizzano le differenti risorse locali”.
Legambiente Basilicata con il progetto RESTA di Anzi ma anche con la campagna nazionale BeComE (con la quale supporterà la costituzione di una comunità energetica rinnovabile a Castelmezzano) e altre iniziative in cantiere, si propone di accompagnare i territori a compiere un salto in avanti nella sostenibilità ambientale, ma anche nelle azioni di coesione comunitaria e nelle pratiche innovative energetiche e sociali.