Oltre 100 ospiti hanno potuto degustare la selezione di una parte delle ricette con alla base il crusco che nell’ultimo anno hanno sperimentato e presentato gli chef dell’associazione provinciale cuochi materani con in prima linea il presidente Guastamacchia e lo chef ideatore del progetto Andrea Amendolara. Si è conclusa così con successo all’Oliver di Senise, laboratorio-permanente della cucina del crusco, la seconda fase del progetto “Crusc’oro mille e un morso di peperone di Senise”. Alla presenza di associazioni di produttori del peperone igp di Senise aderenti al Consorzio, chef, esperti gastronomici, si è colta l’occasione per stabilire e predisporre i prossimi step del progetto. I prossimi 26 e 27 gennaio – ha annunciato Giusy Chiaradia che sostiene lo chef Andrea nel progetto – sarà presentata la raccolta delle oltre 360 ricette frutto della sintesi di numerose occasioni in cui i nostri chef lucani e non solo hanno preparato e creato piatti per far degustare in maniera tradizionale e moderna il peperone lucano.
Nell’occasione si svolgeranno laboratori aperti ad addetti ai lavoro e non presso l’Oliver con la presenza di chef che formeranno e illustreranno alcune delle ricette selezionate. Si terrà dunque la prossima degustazione con cucina gourmet e la presentazione dei prossimi step, tutti rivolti a poter confezionare alcune di queste ricette e “marchiarle” con il “tipico” per poterle far diventare sempre più di uso comune sulle tavole di tutto il territorio nazionale e non. In questa fase – sottolinea Chiaradia – insieme alla realizzazione nella “capitale” del crusco a Senise di un laboratorio di cucina del crusco, l’attuazione di forme di sinergia fra chi produce e chi trasforma il peperone. Intendiamo indicare e mettere in moto buone pratiche per lo sviluppo del nostro territorio, ragione per la quale gran parte delle attività saranno svolte, principio per nulla scontato, proprio nel paese “genitore” di questa eccellenza. La produzione del Peperone di Senise IGP è cresciuta negli ultimi anni, raggiungendo nel 2022 quota 3mila quintali e circa 60 ettari certificati ma per la prima volta si punta a creare un rapporto di promozione e valorizzazione con i piatti cucinati.