La richiesta dei Presidenti delle Unioni dei Comuni del Potentino di rivedere l’avviso della Regione sulle Comunità energetiche ha bisogno di pieno sostegno e di forti azioni politiche ed istituzionali per non pregiudicare la costituzione degli organismi necessari al risparmio energetico e ad avviare la transizione energetica. Lo sostiene Carmine Ferrone (Pd), consigliere della Provincia di Potenza. Condivido la denuncia e la preoccupazione espresse da Filippo Sinisgalli (presidente Unione Comuni Medio Agri), Giovanni Pittella (presidente Unione lucana del Lagonegrese), Romano Triunfo (presidente Unione Comuni della Val Camastra) e Fernando Scattone (presidente dell’Unione dei comuni dell’Alto Bradano): la limitatezza delle risorse finanziarie messe a disposizione della Regione e l’ esclusione delle Unioni di Comuni montani sono due elementi che compromettono ogni progetto, tanto più nelle aree interne e svantaggiate che hanno maggiori necessità di fonti energetiche alternative e a costi ridotti. Tutto questo è in evidente controtendenza con gli indirizzi delle normative nazionale ed europea. E’ il caso di ricordare che il Rapporto Svimez 2023, tra i divari socio-economici ancora più accentuati tra Nord e Sud, in materia energetica evidenzia che si potrebbe dispiegare il potenziale del Mezzogiorno, che a partire dalle eccellenze sul territorio può ambire a diventare un polo produttivo strategico rispetto agli obiettivi di sicurezza energetica e autonomia strategica europea. Per farlo la Giunta Regionale deve cambiare registro mettendo mano a un bando che, come denunciano i presidenti delle Unioni dei Comuni, è fortemente penalizzante dell’intero territorio provinciale introducendo un’autentica penalizzazione con la limitazione dei soggetti ammissibili ai soli Comuni ed alle associazioni di Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. La contraddizione più evidente tra le scelte della Giunta Bardi e quelle del Governo Meloni e della Commissione Europa – conclude Ferrone – è il via libera della Commissione Europea al decreto italiano contenente gli incentivi per lo sviluppo di comunità energetiche, che contiene risorse per 5,7miliardi di euro. A Roma e Bruxelles dunque si incrementano i fondi e a Potenza si negano ai Comuni montani”.
Dic 08