Mega (Cgil Basilicata): “La Basilicata fanalino di coda per la crescita del Pil, ecco i brillanti risultati della giunta Bardi. Ancora una volta sono i dati a smentire il governo regionale di centrodestra rispetto alla propaganda dei bonus gas e acqua. Con questi numeri i giovani fuggiranno sempre di più dalla nostra regione, altro che bonus”. Di seguito la nota integrale.
“La Basilicata è fanalino di coda delle regioni per crescita del Pil. Tra il 2019 (anno pre Covid) e il 2023, secondo la Cgia di Mestre, ha segnato solo +0,3%, ultima insieme alle Marche. Questi sono i brillanti risultati della giunta Bardi”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega. “Ancora una volta – sostiene – sono i dati a smentire il governo regionale di centrodestra rispetto a una propaganda che secondo il presidente della Regione, Vito Bardi, vedrebbe la Basilicata quasi esonerata dalle conseguenze disastrose dell’inflazione e del caro vita grazie alle politiche del bonus gas e acqua. Come più volte sottolineato dalla Cgil non saranno certo gli sconti in bolletta a determinare lo sviluppo di questa regione che continua a primeggiare solo negli ultimi posti delle statistiche che riguardano la crescita economica, il welfare, la sanità, né tantomeno a fermare la fuga dei giovani che continuano a lasciare questa regione. Altro che bonus, quindi. I problemi non mancano come povertà, disoccupazione femminile, emigrazione giovanile, spopolamento, isolamento infrastrutturale, tra mobilità e digitale. È evidente che le misure fin qui intraprese non hanno sortito l’effetto sperato, come documentato anche di recente dal rapporto Svimez, che al 2080 prospetta una Basilicata dimezzata in termini di popolazione.
A ciò – aggiunge Mega – si aggiunge tutta la questione della mancata chiarezza e trasparenza negli accordi con Eni sull’uso dei fondi derivanti dal petrolio per il bonus acqua, che ha completamente escluso, ancora una volta, le parti sociali. Per consentire uno sconto in bolletta sull’acqua ai lucani, la compagnia petrolifera sarà infatti impegnata a fornire ad Acquedotto Lucano un’energia a basso costo per la realizzazione degli impianti fotovoltaici da 50 megawatt che a regime, secondo la Regione Basilicata, andranno a coprire i due terzi dei consumi energetici del servizio idrico lucano, consentendo un risparmio nell’esercizio 2024 di circa 6,5 milioni di euro. Ricordiamo che a oggi la Regione Basilicata non ha ancora approvato il bilancio di previsione 2024, quindi si parla di ingenti somme economiche che matureranno solo nei prossimi anni e che in teoria dovrebbero essere a disposizione del prossimo governo regionale, dal momento che tra qualche mese si andrà al voto. E invece queste risorse saranno utilizzate oggi dal presidente Bardi e dal centrodestra lucano per pura propaganda in vista delle prossime elezioni regionali alle quali Bardi punta alla ricandidatura come presidente.
La Basilicata – conclude Mega – potrebbe essere una regione virtuosa nella transizione ecologica. Ma superare il modello estrattivo e metterlo al servizio di una transizione ecologica per noi non ha nulla a che vedere con i bonus temporanei come quello del gas, fuori da un’idea strutturale di investimento. È il momento di dare gambe ai progetti no oil che Eni e Total si sono impegnati ad attuare in Basilicata. È il momento di attivare una strategia che ci consenta di effettuare questa transizione preservando l’occupazione, nel rispetto dei protocolli di sito sottoscritti con le compagnie petrolifere e fortemente voluti dal sindacato. È in questa logica che va letta la nostra proposta di un Fondo per la transizione energetica, che sostenga e accompagni le imprese in questa trasformazione epocale, che richiede nuove e specifiche competenze, salvaguardando la tenuta occupazionale a integrazione degli ammortizzatori sociali”.