La Provincia di Matera sta per essere soppressa dal Governo Monti. L’emendamento presentato dai parlamentari del PDL per escludere dai tagli le regioni in cui sono presenti due sole province (è il caso della Basilicata, dell’Umbria e del Molise) non ha sortito gli effetti sperati e lunedì 30 luglio al Senato il decreto sulla spending review potrebbe scrivere la parola fine anche sul ruolo assegnato alla Provincia di Matera. Riportiamo di seguito le note inviate dal Consigliere comunale Giovanni Angelino, dal senatore Cosimo Latronico del PDL, dalla segreteria provinciale dell’Italia dei Valori, dalla segreteria regionale della Dc-Libertas, dal segretario generale FP Cgil, Vito Maragno, da Adiconsum Basilicata, dal presidente della Camera di Commercio di Matera, Angelo Tortorelli e dal Consigliere regionale del PDL Mario Venezia.
Giovanni Angelino (Consigliere comunale UDC) su taglio Provincia di Matera
Dopo aver perso la Barilla e la Banca d’Italia, tanto per citare alcuni presidi importanti sotto il profilo economico e istituzionale adesso il Governo nazionale sta per cancellare la Provincia di Matera. Questo processo di spoliazione del nostro territorio continua inesorabilmente a penalizzare la nostra provincia e mi sembra doveroso fare un appello a tutta la classe politica lucana, che sia collocata a destra, al centro o a sinistra.
Il decreto sulla spending review approda lunedì in Senato e visto che c’è ancora qualche speranza per scongiurare il taglio della Provincia di Matera mi auguro che i nostri parlamentari possano mettere in campo tutte le azioni politiche per scongiurare la cancellazione della Provincia di Matera per una serie di motivazioni di carattere economico, storico e sociale. La città di Matera non può perdere l’istituzione della Provincia, un Ente che grazie all’oculata gestione amministrativa garantita dal Presidente Stella e dalla sua giunta aveva rispettato negli ultimi due anni il Patto di stabilità tenendo i conti sempre in ordine.
Probabilmente in questa fase non ci rendiamo nemmeno conto dei danni irreparabili che potrebbe causare la cancellazione della Provincia di Matera: basti pensare all’effetto domino che provocherà una decisione del genere, con lo smantellamento di altre strutture pubbliche, in primis la Prefettura.
Matera e provincia non può continuare a subire passivamente decisioni calate dall’alto, in questo caso da un Governo tecnico che nessuno ha votato ma che ha deciso improvvisamente di tagliare le spese sacrificando anche enti importanti come le Province.
Mi sembra doveroso ricordare le pericolose ricadute negative che potrebbe determinare la cancellazione della Provincia di Matera sul piano economico, occupazionale e sociale.
Ecco perché non possiamo perdere la nostra Provincia, chiamata a svolgere una serie di funzioni preziose per la vita della nostra comunità. Pertanto apprezzando l’impegno con cui i nostri politici hanno seguito le vicende nazionali legate al decreto sulla spending review, invito i parlamentari lucani a fare un ultimo sforzo per non avere rimpianti su quelle che saranno le scelte finali del Governo Monti.
Giovanni Angelino Consigliere comunale UDC
Il senatore Cosimo Latronico (PDL) contesta decisione Governo di non approvare emendamento al decreto sulla spending review presentato per salvare la Provincia di Matera.
“Sul riordino delle province è passata in Commissione Bilancio la linea del Governo che personalmente non condivido. Ho fatto una lunga battaglia in Commissione per scongiurare conseguenze gravi per l’impianto istituzionale del Paese. Ho presentato, insieme ad altri colleghi, più di un emendamento per affermare il principio che in ogni Regione ci fossero almeno due province per evitare la strana situazione che si realizzi una “provincia – regione”. Ho anche chiesto che nella procedura del riordino delle province si desse sostanza al dialogo tra governo e regioni, previsto dal Decreto Legge, per giungere a scelte il più possibile condivise che potessero tener conto della differenziazione che c’è tra le regioni italiane. La Basilicata, per esempio, finirà per avere una sola provincia pur avendo un’estensione di diecimila km quadrati. I nuovi parametri fissati dal governo, infatti, prevedono l’estensione territoriale di 2500 km quadrati e una popolazione di almeno 350 mila abitanti per provincia. Vista la possibilità per le regioni di fare proposte di riordino delle province, ho insistito che queste proposte potessero essere valutate anche in deroga ai requisiti fissati dal governo. Ho votato contro i provvedimenti del Governo e mi auguro che presto ci sia una riflessione perché credo che la costruzione del nuovo assetto istituzionale del Paese non si possa fare in maniera verticistica, ma coinvolgendo i territori e le regioni, pur nel rispetto delle esigenze di razionalizzazione e di ridimensionamento della spesa pubblica”. Lo dichiara il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, componente della Commissione Bilancio.
Italia dei Valori su abolizione Province
La soppressione della Provincia di Matera, non solo non comporterà nessun miglioramento economico, nessuna razionalizzazione delle spese politico-amministrative e nessun perfezionamento della gestione territoriale, ma oltre a determinare un impoverimento della volontà popolare, perno centrale per una democrazia, produrrà una involuzione storica, cominciata circa due secoli fa, e un accentramento tanto inutile quanto deleterio per un’area già seriamente compromessa da scelte politiche sbagliate oltre che scellerate, fatte dalla stessa classe dirigente che oggi impone questo inutile e inadeguato provvedimento.
Basti pensare a cosa sarebbe accaduto se il Tar non si fosse pronunciato a favore del dimensionamento scolastico proposto dall’ente provinciale, bocciando, invece, quanto proposto dalla Regione Basilicata.
In netto contrasto con la nostra Costituzione che all’art. 114 specifica che “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”, l’abolizione “solo” di “alcune” Province sembra essere il frutto di una politica poco attenta alle esigenze delle comunità, ma molto rispettosa dei privilegi di “palazzo” e degli interessi di chi oggi sostiene l’attuale Governo.
Una revisione della spesa pubblica, realizzata tenendo conto solo dei numeri e non delle caratteristiche specifiche dei territori che andrebbe a stravolgere, non si propone di fare politica, ma contribuisce solo ad una demagogia assimilabile più a un esercizio del potere oltre che ad una reale anti-politica invece che ad una concreta ottimizzazione delle risorse economiche e una riduzione degli sprechi.
Sarebbe stato sufficiente “razionalizzare” il numero dei parlamentari (il costo di tutto l’apparato politico per l’ente Provincia di Matera è pari circa al costo di tre dei quasi mille parlamentari) per ridurre realmente la spesa pubblica.
Quello che serve oggi non è l’abolizione delle Province ma un disegno organico di riorganizzazione dello Stato nel suo complesso, partendo dagli organi centrali, che in questi anni hanno creato inutili, costosi e improduttivi doppioni oltre a vari enti non elettivi e non previsti dalla Costituzione, per poi arrivare alle strutture periferiche, più vicini ai cittadini ed alle loro esigenze.
Le Province sono previste dalla Costituzione, sono una espressione della democrazia, ma hanno poteri, competenze, ruoli molto deboli: riformiamole, potenziamole, miglioriamole per assicurare prospettive di sviluppo e di crescita delle comunità locali.
Segreteria IdV Matera e Gruppo Consiliare IdV Provincia di Matera
Taglio Provincia di Matera, Dc-Libertas: “La battaglia non è persa”
“Salvare la Provincia di Matera da una scelta autoritaria e centralistica è oggi l’unico modo per dimostrare che la comunità regionale unita è in grado di rispondere al rischio di introdurre nuove divisioni tra territori e popolazioni che produrrebbero solo la disgregazione geo-politica della Basilicata”. E’ quanto sostiene il segretario regionale DC-Libertas Giuseppe Potenza sostenendo che “ha ragione il Presidente Stella a considerare la strada impervia ma non per questo un vicolo cieco. Ci sono ancora margini costituzionali, politici e civili che consentono di proseguire l’iniziativa in difesa della Provincia di Matera”.
“Intanto se la parola chiave del decreto del Governo è il riordino, dopo che non è passata la proposta di tenere conto della specificità lucana, come di Umbria e Molise, le uniche Regioni ad avere solo due province, l’iniziativa – aggiunge il segretario Dc – deve essere condotta a più livelli. Il primo è sicuramente di natura costituzionale perché il Governo non può certamente pensare di annullare storiche realtà istituzionali con un “colpo di spugna” ma deve seguire un percorso obbligato in Parlamento. Inoltre in Umbria si sta lavorando al riordino dei confini amministrativi per aggirare i fattori dell’estensione territoriale e del numero di abitanti, un esempio da seguire facendo valere le prerogative della Regione che per tenere in vita entrambe le Province potrebbe accorpare al Materano alcuni comuni di “frontiera” che sono in prossimità con i centri del Materano. Un’altra possibilità già presa in considerazione dal Presidente Stella è quella di allargare i confini amministrativi al comprensorio ionico cosentino raccogliendo una volontà ribadita da alcuni sindaci di comuni che sono a pochi chilometri da Nova Siri, l’ultimo centro del Metapontino prima di entrare in provincia di Cosenza”.
Per Potenza “il Governatore e la Giunta devono dimostrare di non limitarsi alle formali prese di posizione e quindi di difendere la Provincia di Matera solo a parole. Insediare il Consiglio delle autonomie locali che ha comunque compiti di decidere come eventualmente accorpare le Province (e non più lo Stato) sarebbe già un primo passo in avanti. Ci sono poi fattori civili, culturali, di tradizioni che – conclude il segretario – devono avere un’influenza nella scelta definitiva perché il governo locale non può essere limitato a norme burocratiche assunte tra l’altro con l’alibi di un risparmio che da noi è inesistente”.
Dc-Libertas (segreteria regionale)
Maragno (FP Cgil) su taglio della Provincia di Matera
A seguito dell’emendamento approvato in commissione bilancio di riordino delle province che non ha previsto alcuna deroga per le province di Terni, Isernia e Matera, e ha demandato alle regioni la decisione su come accorpare le province e non più allo Stato. la FP CGIL di Matera fa un appello al presidente della provincia Stella e al Presidente della Regione De Filippo affinchè si apra un confronto con le parti sociali alla luce del nuovo ruolo affidato alle regioni nel riordino di questi enti. Riteniamo che ciò sia necessario sia per tranquillizzare i dipendenti ma anche e soprattutto per tranquillizzare i cittadini circa l’erogazione dei servizi gestiti dalla provincia.
Chiediamo, inoltre, alla regione e alla provincia che in tempi brevi venga attivato un anche un tavolo di confronto per due funzioni specifiche che attualmente sono gestite dalla provincia di Matera: i Servizi per l’impiego e la Biblioteca provinciale che nell’ipotesi di riordino delle funzioni spariscono dalle competenze delle province.
Per la Biblioteca provinciale in modo particolare si chiede un piano straordinario di confronto con Regione e Provincia in virtù della peculiarità della Biblioteca Provinciale di Matera. Vogliamo qui ricordare che la Biblioteca provinciale di Matera , risulta essere per il suo patrimonio librario una delle più importanti di tutto il meridione dopo le Biblioteche di Bari, Napoli, Palermo e rappresenta sicuramente una istituzione di pregio per l’intera Basilicata e non solo per Matera. Ad esempio tra le tante donazioni di cui essa ha beneficiato nel corso degli anni vi è anche quella del prof. Paolo Eustachio Lamanna, illustre studioso di storia della filosofia e Magnifico Rettore dell’Università di Firenze.
Infatti, a differenza di altre biblioteche di ente locale, la biblioteca prov.le di Matera è diventata punto di riferimento di tutta la popolazione universitaria della Basilicata diventando nei fatti anche una struttura al servizio dell’università. Questa sarebbe una occasione per rilanciare una istituzione che ha sempre svolto un ruolo preminente nella vita culturale della Basilicata anche attraverso la pubblicazione del suo “ Bollettino della Biblioteca provinciale -Rivista di cultura lucana” e che adesso vive una situazione di grave difficoltà per la carenza di finanziamenti dovuta ad una situazione più generale di scarsi mezzi finanziari, per scarsa o nulla disponibilità di spazi per la crescita e dell’assenza di turnover del personale. Questa sarebbe una buona occasione per una sua riorganizzazione funzionale e di rilancio dei servizi da essa erogati. Per questo riteniamo urgente un tavolo di confronto. Anche perché “un paese senza biblioteche efficienti è un paese senza memoria e senza futuro”.
Vito Maragno, segretario generale FP Cgil
Adiconsum: no ai tagli indiscriminati
I continui tagli degli uffici pubblici nella Provincia di Matera, chiusura della filiale della Banca d’Italia, degli uffici postali, dell’ex Provveditorato agli studi, dell’accorpamento continuo delle scuole, degli Uffici dei giudici di pace, degli ospedali, l’elenco potrebbe continuare, ed ora l’abolizione dell’Amministrazione Provinciale, non fanno altro che impoverire un territorio, con la perdita di numerosi posti di lavoro, e creano disservizi alla collettività.
Per quanto riguarda la chiusura degli uffici postali nei piccoli comuni – ha commentato Marina Festa, Segretaria Provinciale dell’Adiconsum – non comprendiamo le scelte della Società perché la riorganizzazione degli uffici non può basarsi esclusivamente sul rapporto costi/ricavi ma deve tener presente anche dell’utilità sociale che l’ufficio postale svolge nei paesi, ove i cittadini sono già fortemente penalizzati per la mancanza di servizi. Su questi temi chiediamo un tavolo di confronto con le Poste, le parti sociali e gli Enti locali.
In merito all’abolizione dell’Amministrazione Provinciale di Matera riteniamo che occorre prima avere un quadro chiaro della riforma, rivedere i suoi confini e le sue funzioni e poi procedere con gli accorpamenti, se non si vuole far ricadere sui cittadini i costi della disorganizzazione della pubblica amministrazione.
Adiconsum Basilicata
Tortorelli (CCIAA): “Perdita Provincia Matera aggrava crisi e identità del territorio”.
La soppressione della Provincia di Matera, basata su una fredda logica dei numeri, aggraverebbe la situazione di crisi e l’identità di un territorio che negli anni sta perdendo funzioni, realtà e strutture necessarie per la vita delle comunità e del sistema produttivo locale. E’ quanto afferma il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, che esprime forti perplessità e preoccupazioni su un provvedimento governativo “penalizzante’’ per Matera, il comprensorio provinciale e -alla lunga- sull’intera Basilicata interessata da una continua emorragia di popolazione. “ Siamo –ha detto Tortorelli- di fronte a una situazione paradossale, in una regione che ha notevoli risorse da spendere e da valorizzare ma che sta perdendo, a causa della fredda logica dei numeri decisa in sede centrale, funzioni necessarie per il suo futuro. Siamo davanti a una politica di svuotamento e di desertificazione di importanti presidi dello Stato,dell’Amministrazione locale e di società di Servizi, che porterà a contraccolpi negativi per l’economia e le popolazioni locali. Forse non ci si rende conto abbastanza di quanto si sia perso in un decennio a Matera e in altre aree della nostra provincia in termini di competitività e di efficienza, con la soppressione,il trasferimento e l’accentramento di funzioni fuori del nostro territorio. Va scongiurata – ha concluso il presidente – la soppressione della Provincia di Matera, un ente necessario per il raccordo operativo con le realtà locali, evitando che la sua cancellazione apra il terreno alla scomparsa di altri Enti e presidi dello Stato. Occorre,pertanto, perseguire tutte le strade affinchè Matera e la sua Provincia mantengano e possano potenziare funzioni e attività, necessarie per il suo rilancio socio economico’’.
Mario Venezia (Consigliere regionale PDL): “Matera deve rimanere capoluogo”
Ho presentato, oggi, una mozione, l’occasione è quella del dibattito sull’assestamento del bilancio della Ragione Basilicata, per sollecitare il Presidente De Filippo ad attivare tutte le iniziative possibili per salvare la Provincia di Matera. Infatti, con la cosiddetta Spending Review, il governo Monti intende sopprimere molte Provincie Italiane tra le quali, appunto, Matera. Nell’ambito del provvedimento governativo, tuttavia, viene consentito alle Regioni di decidere il percorso da seguire e, di conseguenza, quali Province accorpare.
Nella mia iniziativa, sottoscritta anche dai colleghi Sarra e Castelluccio, non si cede ad alcuna posizione campanilistica, al contrario si tende a tutelare l’integrità regionale ed a riequilibrare, all’interno del territorio, la presenza delle Istituzioni. Infatti, Matera, prossima Capitale Europea della Cultura, si vedrebbe espugnata di una sua prerogativa storico-culturale che non può essere, come pensa Monti, vista solo in termini di estensione territoriale o di popolazione, al contrario, deve essere valutata come Città patrimonio internazionale dell’Unesco e, di conseguenza, sottoposta ad una deroga. Laddove, malauguratamente, la Spending Review dovesse prevedere l’accorpamento di una delle due Province lucane, appare evidente che la Provincia di Potenza deve essere accorpata a Matera per la costituzione della Provincia Unica di Basilicata.
Infatti Potenza è, come capoluogo regionale, sede della Regione, dell’Università, della Banca d’Italia e tante altre Istituzione. A Matera, tolta la Provincia, non resterebbe nulla. Allora, tutta la Basilicata deve dare una risposta di popolo, forte ed unitaria, a chi, subdolamente, vuole realizzare quanto previsto, anni addietro, dalla Fondazione Agnelli cioè lo smembramento della nostra regione. Ecco perché, auspico l’approvazione da parte di tutto il consiglio regionale della mia mozione per salvare la Basilicata e la sua integrità.
Mario Venezia, Consigliere Regionale del PDL
FACCIAMO UN REFERENDUM….. DOBBIAMO GUARDARE A QUESTO PUNTO ALL’AREA MURGIANA E ADRIATICA…. SOTTO POTENZA SAREMMO ANCORA PIU ISOLATI!!!!!!!!!!!! CON L ABOLIZIONE DELLA NOSTRA PROVINCIA LA BASILICATA NON ESISTE PIU…. ANNI E ANNI DI POLITICHE SBAGLIATE CHE NON HANNO INCENTIVATO LA CRESCITA ECONOMICA E DEMOGRAFICA DI QUESTO TERRITORIO…PAGHIAMO LE COLPE DI UNA POLITICA MIOPE E OTTUSA…..
quoto in toto quanto detto da Amenta…se cancellazione sarà, guardiamo alla puglia!! il popolo credo che sia ancora sovrano e tutti concordiamo sul fatto che MATERA non può andare sotto pz…mi vengono i brividi solo a pensarci..e non è solo una questione puramente campanilistica….saluti
Adesso si facesse in modo da non finire sotto potenza, arretreremo ulteriormente se fosse cosi’…basti pensare che tutto ciò di importante che questa città dovrà scegliere in futuro verrà scelto da potenza e questo è uno schifo, verremmo governati da una città che ha solo 6mila abitanti in più e niente altro è su tutti fronti una città inferiore. PROPONGO LA COSTITUZIONE DI UN COMITATO PER MATERA CAPOLUOGO DI REGIONE CHE SI IMPEGNI A PROMUOVERE UN REFERENDUM REGIONALE PER SCEGLIERE DEFINITIVAMENTE CHI DOVRà OSPITARE QUESTO ENTE, non ho minimamente intenzione di essere rappresentato da potenza…politici muovete il culo e datevi da fare che in questa regione non siamo secondi a nessuno tanto meno dai potentini….Matera (pz) CHE SCHIFO!!!
Visto che i capoluoghi di regione anche se non rispettano i requisiti stabiliti dal governo, si salverebbero, a questo punto visto che la regione ha il compito di organizzare le modifiche, perché non si cambia l’assetto delle 2 province in Basilicata facendo si che la provincia di Matera superi i 350.000 abitanti è possa così continuare ad esistere?
Visto che i capoluoghi di regione anche se non rispettano i requisiti stabiliti dal governo, si salverebbero, a questo punto visto che la regione ha il compito di organizzare le modifiche, perché non si cambia l’assetto delle 2 province in Basilicata facendo si che la provincia di Matera superi i 350.000 abitanti è possa così continuare ad esistere? proponete in regione proponete..
Ti ricordo che siamo 650.000 e quindi non si possono fare 2 province
informati prima di parlare..la provincia di pz potrebbe avere anche 100.000 abitanti, ma non verrebbe toccata perchè capoluogo di regione..
p.s. comunque non siamo neanche 600.000
Giusta l’idea di Punk Matera
Altamura pronta a diventare provincia di Matera. Non servirebbero nemmeno tanti comuni visto che altamura vuole entrare nella nostra provincia, come laterza e l’alto ionio..
Francè da quanto ho capito leggendo Repubblica, la riorganizzazione dei territori spetta solo alle Regioni, le quali hanno la facoltà di far passare dei Comuni da una Provincia all’altra aumentando quindi il numero degli abitanti. Paradossalmente il futuro della Provincia di Matera dipende dalla volontà di Potenza (intesa come sede del governo regionale) ed eventualmente da Bari, ammesso che Nichi Vendola sia disposto a mutilare la Puglia per regalarne un pezzo a Matera…. impossibile no, ma quasi 🙁
era ora tutii a sti fanulloni
Per noi Materani non credo cambierà nulla, tanto con o senza la pseudo prov. di MT, il popolo non ha quasi mai avuto voce in capitolo. Cambierà tanto per i politici…. chè tragedia per la sinistra lucana!!!….. finalmente si perderanno le “poltrone”… e soprattutto i tanti bei soldini e i privilegi. è ovvio, qualcuno si riciclerà in altri enti… mi piacerebbe sapere come ci si sente ad essere “politici precari”….
Spero solo che ci accorpino alla Puglia così potremo dimostrare che noi Materani siamo persone valide e in tutti questi anni il declino non è dipeso da noi ma bensì da una classe politica che non ci rappresenta ed ha sepre avuto altro a cui pensare.
MA DOVE SONO I VARI BUBBICO ED ANTEZZA,SONO IN PARLAMENTO SOLO PE R ACCAPARRARSI PRIVILEGI E STIPENDI!!!!!NON HO ANCORA ASCOLTATO UN LORO PARERE E CONSEGUENTE PRESA DI POSIZIONE CON IL LORO CAPO BERSANI,IN FONDO SIAMO O NO UNA REGIONE DEL PD????
PERSONALMENTE,SE LE COSYE STANNO COSÌ,PREFERISCO ESSERE ACCORORPATO ALLA PUGLIA,COSÌ,LA FACICIAMO SCOMPARIRE QUESTA REGIONE INUTILE.
Cari Politici,
A noi materani capita di andare a Bari almeno 50 volte l’anno ,mentre a Potenza,almeno per il sottoscritto,sono almeno 6 anni che non mette piede ,sara’ anche questo un motivo di meditazione?
giustissimo, tanto per molti italiani ci hanno sempre considerato provincia di bari.
Considerata la decisione (giusta o sbagliata che sia) che il Governo centrale si appresta ad ufficializzare riguardo al taglio delle Province (tra cui quella di Matera), penso che la posizione che la Regione debba prendere nel riordinare il proprio assetto istituzionale sia quella di creare un nuovo ente provinciale i cui confini coincidano con quelli regionali, istituendo, in questo modo, la “Provincia di Lucania”; le sedi dei due enti territoriali (Regione Basilicata e Provincia di Lucania) dovranno essere equamente ripartite tra le città di Potenza e Matera.
Credo che questo sia il modo migliore per fare la nostra parte nel contenere la spesa pubblica (diventata, ormai, insostenibile) e, soprattutto, per tutelare tutte quelle sfaccettature che concorrono a formare l’identità lucana, viva più che mai (come lo dimostra la recente marcia dei centomila contro il deposito unico di scorie radioattive).
Non dimentichiamo, inoltre, che il popolo lucano, mai numeroso, convive in un unico ente territoriale da centinaia di anni, rendendo, di fatto, la Basilicata una Regione che, seppur povera e dalle enormi potenzialità inespresse, rappresenta una piccola eccellenza in più di qualche settore se si considera il panorama del Mezzogiorno d’Italia; pertanto, l’unica cosa che (di sicuro) non avrebbe senso di esistere non è la Basilicata in sé, bensì tutti quei politici che ricorrono alla dialettica al fine di cercare di mantenere i propri privilegi.
giusto, ottima idea
Quando non si conta nulla capita di sparire…
Qui caro vacanziero quello che non conta nulla sei SOLO TU!!!!la tua una vergognosa frase in stile politico!!!!noi Materani c’eravamo,ci siamo e ci saremo…Cmq vada a finire mettitelo bene in testa!!!!
Interessante dire che qualcuno non conta nulla senza conoscerlo. Io, almeno, parlo alla luce di dati oggettivi! In ogni caso, mentre tu ti rodi il fegato (come si denota dal tenore del tuo commento), io me la passo alla grande. Saluti
L’unica soluzione possibile è accorpare i comuni limitrofi dell’alta murgia , oggi in puglia, e quelli dell’alto jonio cosentino. Errore gravissimo passare con la puglia, matera verrebbe ad essere l’ultima ruota del carro, ancora meno di quanto conta ora in basilicata
@pietro..ma se finora siamo stati capoluogo e pz ha fatto il bello e cattivo tempo. Immagina se saremo provincia di pz (nemmeno a pensarlo) cosa succederà. E poi ritorniamo al passato, quando facevamo parte della terra d’Otranto. La Puglia è + attiva e propositiva, saremo l’ultima ruota del carro?? beh questo è da vedere!! meglio di rimanere in questa regione vecchia, arretrata, sfruttata, dove il futuro della gente è stato man mano strappato via da politici collusi con i poteri forti, in grado di badare solo ai loro interessi. E’ tempo di cambiare.
Io lo dico da una ventina d’anni, meglio essere sesti in puglia che secondi in basilicata, avremmo più possibilità e sicuramente saremmo finalmente liberi di crescere.
e poi + notte di mezzanotte non può fare!! giusto??siamo in questa regione e ci siamo solamente “affossati”…xkè non darci una possibilità in puglia…anzi x forza!! noi con pz nn c’entriamo un emerito!!
Molto dipenderà dalla Regione . Basterà accorpare alla nostra Provincia alcuni comuni del Potentino per scongiurare il tutto. Questo è il momento che i nostri politici facciano veramente politica .
Io non vorrei mai Matera in provincia di Potenza, al contrario auspico l’ingresso in basilicata di quei comuni pugliesi e calabresi che hanno manifestato l’intenzione di aggregarsi alla nostra regione, ricostituendo così la provincia di Matera-Altamura(sino al 1927 capoluogo di circondario).
SCUSATE MI E’ VENUTO UN DUBBIO….MA NON E’ CHE UNA VOLTA CHE SPARIRA’ LA PROVINCIA DI MATERA CON IL SUO BEL CAPOLUOGO MATERA PATRIMONIO”””UNESCO”””(TRA LE 25 MERAVIGLIE DEL MONDO), LA CAPITALE DELLA CULTURA 2019 VIENE SPOSTATA A POTENZA??? OPPURE A MACERATA ALTRA BELLA CITTA’ DEI SASSI???
Com’e’ com’e’ …. Matera e’ tra le 25 meraviglie del mondo ?
CHE MERAVIGLIA QUESTA NOTIZIA …. dove l’hai letta ?
ehehehehe …. mi meraviglio sempre piu’ della meraviglia delle vostre news 😉
E’ DEPRIMENTE CHE ACCADA QUESTO…ORA I MATERANI HANNO UNA GRANDE OCCASIONE NELLE POLITICHE DEL 2013…SBATTERE FUORI I NS PARLAMENTARI CHE A ROMA IN QUESTI 5 ANNI NON HANNO TIMBRATO NEANCHE IL CARTELLINO…VERGOGNA!!!
cari politici regionali meditate nnservite a un c… mang mang atradimentoooooooooooo
Premesso che l’ Amministrazione provinciale debba essere solo una in Basilicata e fermo restando che in un principio che vede già la Provincia di Potenza essere fortemente centralizzata con uffici e servizi regionali di grande importanza (una volta, molti di questi erano presenti anche a Matera), ritengo non sia la fine del mondo qualora l’Ente provincia, abbia, come unica sede, Matera. Oltremodo le strutture fisiche, oltre che, quelle di carattere logistico, sono di gran lunga adeguate nella nostra provincia, piuttosto che in quella di Potenza. Per gli amici di Potenza, sarebbe, non solo un atto di riconoscimento alla nostra Comunità (che attenuerebbe), l’elemento fagocitante, attuato sinora
Ragazzi però cerchiamo di essere positivi poichè da oggi si è risolto un problema lungo decenni. FINALMENTE POTREMMO DIRE CHE MATERA NON è PIù L’UNICO CAPOLUOGO DI PROVINCIA SENZA FS 😀
Infatti non lo era anche prima, solo che a Matera il pastore dice una cosa e le pecore replicano come pappagalli.
UNO ZOO
L’AMICO MICHELE CORAZZA NON HA TENUTO CONTO CHE L’ESTINZIONE DELLA PROVINCIA DI MATERA AVREBBE UN EFFETTO CATASTROFICO PIU’ DI QUANTO SI PENSASSE…RICORDIAMOCI CHE GIA’ ABBIAMO PERSO LA BANCA D’ITALIA, LA TELECOM, L’ENEL….ORA CE’ DA CHIEDERSI ALTRI ENTI TIPO CONSORZIO ASI, CAMERA DI COMMERCIO, ALSIA E CHI PIU’ NE HA NE METTA VERREBBERO ACCORPATI A POTENZA PER CUI ACCADREBBE UN DISASTRO PER MATERA..MOLTI DIPENDENTI ANDREBBERO A LAVORARE FUORI SICURAMENTE…NON DIMENTICARE CHE LA LEGGE DI RIFORMA DEI CONSORZI PREVEDE L’UNIFICAZIONE DEI CONSORZI DI MATERA E POTENZA E PERCIO CON LA SPARIZIONE DELLA PROVINCIA DI MATERA IL CONSORZIO ASI DI MATERA SPARIREBBE….SECONDO ME QUESTO DIVENTERA IL PRETESTO PER ACCENTRARE PIU’ IL POTERE NELLE MANI DELLA REGIONE BASILICATA…HEM MI CORREGGO DELLA REGIONE DI POTENZA…
non credo di aver detto nulla di diverso da quanto hai descritto nella replica……………….
Be perdere enti “parcheggio” come l’ALSIA, l’ARPAB, l’AGEFORMA e via dicendo non è poi una perdita così grossa. Anzi, si risparmierebbero un sacco di soldi non pagando più gli stipendi di tutta questa accozzaglia di raccomandati!
E soprattutto si risparmierebbero gli stipendi di dipendenti provinciali, dirigenti, presidente della provincia, assessori e relativi portaborse-segretari, consiglieri (alcuni addirittura col doppio incarico come i vari TOTO, PATERINO, ecc…).
Ne sei proprio sicura??? E tu manderesti in mezzo alla strada centinaia di cittadini??? Il problema è che così facendo si elimina solo la politica, ma in realtà il risparmio è pari a zero! E le varie mafie si stanno sfregando le mani… niente più Prefettura né Questura… a questo punto sarebbe auspicabile un sommovimento popolare come quello che si verificò a Reggio quando fu assegnato il Capoluogo della Calabria a Catanzaro. Anzi, meglio ancora, sottomessi per sottomessi, torniamo alle origini: Puglia!! Tanto i nostri rapporti socio-economici sono in massima parte con la Regione attigua piuttosto che con il nostro cosiddetto entroterra!
Sai quanto me ne frega a me se questa centinaia di cittadini finisce in mezzo alla strada??!! Soprattutto se il loro posto di lavoro è il risultato di vagonate di voti familiari? E di quelli che sono finiti in mezzo alla strada per la chiusura di fabbriche, aziende agricole e varie attività artigiane e commerciali non ti interessa?
In quale modo, con la chiusura degli enti inutili, si risparmierebbero soldi sugli stipendi?
Questo passaggio non e’ chiaro ….. un dipendente di un ente pubblico se pur inutile non verrà di certo licenziato. … 🙂
In quale modo… be visto la banalità della tua domanda ti riponderò + o – banalmente: un modo l’hai suggerito te. Incominciando a licenziare sti fannulloni raccomandati. E non mi venite a raccontare la solita solfa delle famiglie che si troveranno in mezzo ad una strada. Sti famiglie di nullafacenti capaci solo di portare vagonate di voti di scambio. E poi sai quanto si risparmia non dovendo pagare gli stipendi di dirigenti, assessori, consilieri e annessi segretari-portaborse? Per non parlare dei costi di gestione: luce, acqua, gas, cancelleria, CONSULENZE ESTERNE, auto-blu, stipendi-blu, viaggi, cene e pranzi e chi ne ha più ne metta. AEVOGLIA A RIPARMIARE.
NON SI POSSONO LICENZIARE !
LO CAPISCI ? …. se non lo capisci non tacciare me di banalità, purtroppo ne hai raccontate molte (vedi cancelleria etc etc)
Caro il mio Sunday se per te argomenti cime auto-blu,stipendi-blu e soprattutto CONSULENZE ESTERNE sono banalità, allora due sono le cose o sei un povero ignorante (senza offesa, nel senso che ignori completamente alcuni meccanismi), o questi meccanismi li conosci perfettamente e quindi fai finta di ignorarli perchè ci sei dentro fino al collo. In questo caso peggio per te, noi onesti lavoratori siamo stufi di pagare gli stipendi della Casta e dei suoi annessi galoppini!
Come vorrei darti ragione! Credi tu che questi elementi da te nominati, senza un giorno di lavoro vero sulle spalle, non saranno capaci di imboscarsi (o farsi imboscare) altrove?
Cara Maria Cristina, purtroppo chi è fannullone resta tale. Certa gente andrebbe solo ad occupare altri posti in altri enti para statali.
Saluti.
Mi dispiace Maria Cristina ma stai toppando alla grande: non è giusto licenziare in quel modo, e poi prova a fare un calcolo degli stipendi dei politici, ti renderai conto che il risparmio è ridicolo, specie se paragonato ai disagi cui andrà incontro la collettività, considerato anche l’indotto, cioè tutte le attività che sopravvivono anche per la presenza di tale Ente. E poi ripeto se va via la Provincia a maggior ragione andranno via Prefettura e Questura, quindi il territorio verrà lasciato alla mercé della malavita! Smettiamola per favore con il qualunquismo!!!!!
Caro Uelo se per te gli stipendi dei politci non sono un problema vuol dire che qui stiamo a parlare del sesso degli angeli ed è inutile andare avanti. Teneteveli allora… però SENZA LAMENTARVI!!!
….sarà molto interessante vedere gente che non ha mai lavorato (non tutti9 stampare per la prima volta un proprio C.V. e portarlo in aziende per cercare lavoro…
Esperienze precedenti: in Provincia
Riposta: no grazie, qui si lavora….
Iniziamo la pulizia anche se questa volta non dipende da Noi….ma alle prossime elezioni via tutti (maggioranza e opposizione)
grande risposta Ale… via l’ageforma, che soddisfazione. Uno degli emblemi degli enti inutili, per non parlare dell’Apea. Matera sopravviverà lo stesso senza questi parassiti e non perderà nessun ufficio se le province spariscono tutte, specialmente monte putenza
MATERA (PZ) prima o poi doveva accadere
Premesso che Pd e Pdl sono a mio avviso solo due facce di una stessa medaglia, vorrei domandare una cosa a coloro i quali oggi si lamentano: ma un certo Bersani, non è per caso capo di quel partito che proprio oggi ha dichiarato fedeltà al governo Monti? E santa Maria Antezza e Bubbico, nostri illustri rappresentanti in senato, a quale partito appartengono? Si ricorderanno di questo piccolo particolare i miei concittadini il giorno in cui si andrà a votare o si faranno nuovamente comprare per un posto di lavoro promesso e mai ottenuto?
I senatori cui sopra, suppongo se ne freghino delle vostre lamentele: hanno già sistemato chi dovevano sistemare, amici e/o parenti (vogliamo ricordare i vincoli che legano qualcuno a consiglieri regionali e comunali per caso?), provincia o non provincia, qualcuno percepirà comunque vitalizi e roba varia. Credete cambierà qualcosa nella loro esistenza?
Ah, stesso discorso per il Pdl! Non sono anche loro a mantenere in vita questo governo di “professoroni” dalle soluzioni e tagli facili? I nostri senatori cosa dicono in merito? Ed i nostri rappresentanti in consiglio regionale? Hanno salvato le loro tasche qualche giorno fa, ora cosa dicono?
Stesso discorso per tutti gli altri (Fli, Udc e robaccia varia)!
Se davvero siete (poichè nella mia vita cambia pochissimo) adirati per tale soppressione, ricordatevene nelle urne! E non facciamo tante polemiche! Siamo già da sempre di fatto una provincia di Potenza, che vi piaccia o meno! Vogliamo ricordare i nomi dei nostri assessori e dove fanno finire la maggior parte dei finanziamenti?
Mi fermo qui, poichè tanto si parla sempre troppo e si fanno pochi fatti. Mi raccomando, continuate a votare la “Antezza crew” e company, che staremo sempre meglio!
Io continuerò a votare Antezza perchè mi sono sempre piaciuti gli occhi azzurri…
Sinceramente ti invidio: io vado pazzo per le labbra carnose, purtroppo però data la mia residenza, non posso votare Minetti! 🙂
gira l’intenzione di fare capoluogo regionale a potenza mentre capoluogo provinciale matera, però ci sono dei parametri che andrebbero valutati, secondo la legge il capoluogo provinciale deve essere il comune che ha più popolazione eccetto se c’è una proroga per un altro comune e su questo devono essere tutti d’accordo…
allargare i confini regionali a tutti quei comuni (pugliesi, campani e calabresi) che più volte hanno manifestato l’intenzione di essere aggregati alla basilicata, solo così potrebbe salvarsi la regione. C’è bisogno di una grande regione al centro del mezzogiorno che racchiuda tutte quelle culture che hanno poco di campano, pugliese e calabrese, e che sono più vicine al lucano , in poche parole una regione al plurale per non disperdere il patrimonio delle aree interne meridionali. Sarebbe una vera sciagura se la regione fosse soppressa, per i motivi appena esposti, che non sono i soli, auspico un suo rafforzamento.Trovare con il governo una soluzione per rendere molto più celere l’iter legislativo previsto dall’art.132 della Costituzione per il cambio di regione. Tutto ciò senza cambiare la costituzione e senza un aggravio economico per le casse dello Stato, cosa non secondaria per i tempi che stiamo vivendo