Vincenzo Maida, presidente Centro Studi Jonico Drus: le rate per un mutuo nell’anno in corso sono state saltate da circa 200mila famiglie. Di seguito la nota integrale.
Uno studio ha rivelato che la causa principale è l’aumento dei “variabile” dei tassi e un timido segnale positivo arriva dalla BCE.
Migliaia di famiglie di famiglie italiane seguirebbero con maggiore attenzione e interesse la politica se si occupasse di problemi reali. Tra questi l’aumento dei tassi di interesse che, soprattutto per i mutui a tasso variabile, le ha messo in ginocchio.
Il dibattito ai limiti di un litigio di vicinato, come si usava una volta, alla camera sul MES, l’insistere dei media su cavolate come l’urlo demente alla prima della Scala o sulle uscite dei ministri della cultura e dell’agricoltura Sangiuliano e Lollobrigida, etc., danno la cifra dell’inconsistenza ell’opposizione al governo Meloni sia in parlamento che tra i media.
Se è vero che l’aumento dei tassi interesse non dipende dal governo, è pur vero che non si è registrato un solo intervento per portare la BCE a più miti consigli.
Un timido segnale positivo arriva intanto dalla riunione di Dicembre di quest’ultima: “Dopo un anno di continui aumenti dei tassi che hanno provocato una vera e propria impennata delle rate, il mercato dei mutui inizia a sperare in un’inversione di tendenza. La Bce ha infatti confermato la fine dei rialzi e le offerte per nuovi finanziamenti stanno già iniziando a calare leggermente.” Lo riporta “Il gazzettino” che aggiunge: “La riunione di dicembre della Banca centrale europea si è conclusa con la decisione di lasciare i tassi invariati; una misura che sul mercato dei mutui ha l’effetto di far sperare in un 2024 positivo e di ripresa. Per alcune categorie , giovani e famiglie numerose , intenzionate a chiedere un finanziamento, verranno in sostegno alcune misure apposite per le quali è stato già deciso il rifinanziamento.”
E intanto quasi 200mila famiglie italiane, come anticipato nel titolo, con un mutuo a tasso variabile non sono riuscite a rimborsare una o più rate nell’ultimo anno.
Il dato va letto alla luce degli aumenti che hanno colpito i mutui variabili; considerando un finanziamento medio, da gennaio 2022 a oggi le rate sono cresciute fino al 65%, con un aggravio complessivo di oltre 3.100 euro. E sempre secondo un’indagine, tra chi ha un mutuo a tasso variabile, quasi 1 su 2 ha dichiarato che potrebbe avere seri problemi con i pagamenti se le rate rimarranno a lungo su questi livelli.
Addirittura più di 90mila famiglie di sicuro non riuscirebbero a rimborsare le rate. Il 21% di chi ha un mutuo a tasso variabile ha dichiarato di aver rinegoziato le condizioni con la propria banca, mentre poco meno del 7% ha optato per una surroga. Non manca chi, per alleggerire il peso delle rate, ha deciso di estinguere parzialmente il mutuo (6,4%) e chi, invece, ha allungato la durata del finanziamento (4%). Non tutti però, sono riusciti a trovare una soluzione: il 27,9% dei mutuatari con un finanziamento variabile ha dichiarato di aver provato a rinegoziare le condizioni con la propria banca, ma di non esserci riuscito, mentre quasi 1 su 4 (24,3%) ha provato a surrogare il mutuo senza successo.