Da discarica comunale sottoposta a procedura di Infrazione comunitaria, a polo tecnologico green. È questo il futuro che l’Amministrazione comunale immagina, per l’ormai ex piattaforma di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani di La Martella. Nei giorni scorsi, il sindaco Domenico Bennardi ha effettuato un sopralluogo con l’assessore all’Ambiente Massimiliano Amenta, per approfondire sul campo lo stato dell’impianto e le attuali attività di bonifica del percolato (liquido di dilavamento dei rifiuti ad alto potere inquinante), effettuate da una ditta specializzata. A giugno scorso, dopo mesi di lavoro e l’investimento di cospicui fondi regionali, la discarica è stata completamente messa in sicurezza, tant’è che percorrendo le strade interne e avvicinandosi alle vasche dei quattro settori coperti, non si avverte al alcun odore e le vasche sono allestite “a prato verde”. Un risultato evidente anche nella quinta vasca, in cui restano da colmare 43mila metri cubi. Anche questa è stata parzialmente coperta e messa in sicurezza. Ora resta da bonificare tutto il percolato residuo dei 5 settori, un’operazione condotta da una ditta specializzata con l’ausilio di un sistema tecnologico di ultima generazione con membrane a osmosi inversa. Nell’impianto ancora in fase di collaudo, dopo un breve stoccaggio nei silos, entra il percolato generatosi nei decenni di utilizzo, ed esce acqua pulita quasi completamente priva di minerali, con un ph alcalino molto simile alla pioggia e completamente inodore. Con queste caratteristiche, accertate mediante monitoraggio continuo, l’acqua derivata dal percolato può essere regolarmente rimessa in ambiente. La restante parte costituita da fanghi, viene smaltita secondo la normativa. Quindi, oggi la piattaforma di La Martella non è già più una discarica, perché si sono concluse le fasi di chiusura dei settori tre e quattro, e si stanno completando quelle del primo e secondo, mentre il quinto resta chiuso per la parte colma, fatte salve le volumetrie residue. «Adesso dobbiamo immaginare un futuro sostenibile per questo luogo, coinvolgendo tutta la città, il consiglio comunale e le commissioni. -ha detto il sindaco- C’è anche un discorso finanziario da fare, per gli alti costi di gestione passiva che peserebbero sul bilancio, quindi sulle tasche dei cittadini. È possibile immaginare l’inserimento di questo luogo in un percorso di economia circolare, compatibilmente con l’Agenda 2030 e nel rispetto della normativa. Per fare questo, vogliamo aprire un confronto con cittadini e consiglieri comunali». Amenta ha descritto le operazioni di bonifica, costate ben 10 milioni: «Nei primi mesi del 2024 -ha detto l’assessore- questo impianto tornerà nella disponibilità dell’Amministrazione comunale. Si aprirà una fase nuova, per la quale il vecchio concetto di discarica lascia posto alla tecnologia, finalizzata a considerare il rifiuto un valore, in un’ottica di economia circolare e pulita. Quindi, nel pieno spirito dell’Agenda 2030 e delle ultime direttive della Cop28, che prevedono l’abbandono del fossile per le energie alternative entro il 2050, qui si immagina un luogo dove innovazione tecnologica stia insieme alla sostenibilità ambientale. Il quinto settore va colmato, e poi deve partire una fase trentennale di post-gestione con un monitoraggio costante, che se si decidesse di chiudere passivamente questo impianto, genererebbe dei costi stimati in circa 500mila euro l’anno, oltre ai 5-7 milioni per la chiusura. La Martella un tempo è stata laboratorio di rigenerazione urbana, noi oggi immaginiamo possa diventare un polo tecnologico fonte di sviluppo per Matera, mettendo a valore il rifiuto in una cittadella green. Tutto questo -rimarca Amenta- ovviamente si tradurrebbe in vantaggi per i cittadini, percepibili nella Tariffa rifiuti (Tari) oltre che in servizi alla città, rispondendo alle linee guida sul ciclo dei rifiuti recentemente emanate dalla Regione Basilicata». «Da luogo di paura -conclude Bennardi- a luogo di speranza. A Matera stiamo già facendo un grande investimento nell’efficientamento energetico per la pubblica illuminazione e le comunità energetiche, quindi perché non realizzare qui un polo tecnologico per l’economia circolare, con il coinvolgimento dell’università e degli Ordini professionali. Dobbiamo lavorare per una sostenibilità ambientale che sia anche finanziaria, avviando un confronto, per capire insieme cosa possa diventare questo luogo. A tal fine, abbiamo attivato l’indirizzo mail piattaformalamartella@comune.mt.it, dove accoglieremo proposte, per poi avviare il confronto pubblico, nelle commissioni e in consiglio comunale».
Dic 15