Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle: “La Corte dei Conti stronca ancora e Bardi appare ormai rassegnato”. Di seguito la nota integrale.
L’ennesima mazzata sulla sciagurata avventura del centrodestra lucano è arrivata col giudizio di parifica del bilancio 2022 da parte della sezione lucana della Corte di Conti. Il commento di Bardi a margine della relazione del Procuratore regionale è quello di un uomo rassegnato a prendere atto del suo totale fallimento.
I problemi sono quelli di sempre e non è affatto sufficiente aggrapparsi alla scusa del covid per salvare la faccia. La Corte dei Conti ha severamente bacchettato la gestione della sanità regionale ormai diventata vero e proprio tallone d’achille dell’intero territorio. Significative le parole del nuovo DG della sanità, Massimo Mancini, chiamato nelle scorse settimane per rattoppare l’ennesimo fallimento dovuto alla infruttuosa esperienza del Dott. Bortolan.
Ancora più preoccupanti sono le considerazioni del Procuratore Raeli sullo stato di attuazione del PNRR che, seppur nel suo stato iniziale, potrebbero scontare l’inefficienza che la regione continua a mostrare nella sua gestione ordinaria.
Occorre rivoluzionare gli schemi della sanità lucana chiudendo una volta per tutte con le rendite di posizione, i consociativismi, le logiche spartitorie e i campanilismi, tratti ormai profondamente radicati nella tradizione politica di questa regione.
In questi anni abbiamo provato più volte a spingere verso soluzioni che declinassero in maniera più concreta l’articolo 32 della Costituzione, ma sia Pittella che Bardi hanno preferito procedere verso altre strade. Pensiamo agli accordi di confine che darebbero un impulso diverso alla bilancia dei conti sui flussi di pazienti che sono costretti a curarsi fuori regione, ma soprattutto ad una gestione più razionale delle risorse per ridare dignità e professionalità alla sanità pubblica.
Ci auguriamo che in questi ultimi mesi della legislatura, inevitabilmente accompagnati dai deliri da campagna elettorale, si riesca ad intravedere uno straccio concreto di ricetta per mettere fine ai mali di questa regione dilaniata da decenni di politiche senza prospettive a lungo termine.