Nei giorni scorsi si è tenuta la riunione della Lear in Confindustria con le organizzazioni sindacali per fronteggiare la situazione di crisi industriale. Durante l’incontro in Confindustria l’azienda ha illustrato la situazione industriale e produttiva critica per effetto della complessità della situazione della componentistica sul mercato, in continua diminuzione a seguito della riduzione dei volumi produttivi del committente Stellantis ormai già da due anni.
“Si rende necessario per garantire la tenuta occupazionale – ha detto la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita – l’utilizzo del contratto di solidarietà utilizzando la stessa struttura di Stellantis a Melfi per seguire lo stesso andamento produttivo e di chiusure, partendo dal mese di agosto 2023 al mese di agosto del 2024. La Fiom Cgil ha sostenuto la necessità di aprire un confronto con la direzione Stellantis per conoscere i piani industriali e il cronoprogramma delle produzioni elettriche a fronte di un calo produttivo e l’uscita anche di modelli nafta a cui non corrispondono nuove produzioni che possano garantire i volumi e saturare l’impianto.
La Fiom Cgil unitamente ai delegati rivendica il superamento delle precarietà. Oggi nella Lear in modo strutturale sono presenti circa 160 lavoratori in somministrazione.I lavoratori hanno bisogno di un futuro occupazionale certo, la stabilizzazione dei troppi lavoratori con contratti di somministrazione è un un fatto di giustizia e dignità. Sono troppi anni che sono in maniera strutturale parte integrante dello stabilimento, per cui è arrivata l’ora di assumere con i contratti a tempo indeterminato perché vanno superate le competizioni messe in atto dall’azienda per ridurre i costi.
La riduzione dei costi che rivendica il committente Stellantis Melfi – continua Calamita – è un modo di agire fallimentare per il superamento delle competizione; negli anni tali politiche industriali hanno prodotto disastri in termini di produttività e di crescita industriale nel nostro Paese. Ci vogliono investimenti nell’industria e sulla transizione energetica ed ecologica con una politica industriale che governi la fase perché ci sia la centralità del lavoro, aumentando i volumi e i modelli delle auto per saturare tutti gli impianti. Un milione di auto è la richiesta della Fiom Cgil nazionale, che anche lo scorso 6 dicembre ha rivendicato al governo e a Stellantis per garantire l’occupazione nel nostro Paese di tutto il settore automotive”.