Questa mattina nel Centro Recupero Animali Selvatici dell’Oasi San Giuliano si è svolto un incontro con Europa Verde Matera sul tema “Fotovoltaico e biodiversità”. Sono intervenuti il consigliere comunale di Europa Verde Matera, Mario Montemurro, co-portavoce di Europa Verde Matera, Lucia Summa, il consigliere regionale Roberto Cifarelli, il segretario del PD Matera, Luigi Gravela e alcuni cittadini di Matera e del borgo Timmari.
Il consigliere regionale Roberto Cifarelli ha annunciato che lunedì 18 dicembre presenterà una richiesta di accesso agli atti per fare luce sulla vicenda.
Lo scorso 6 dicembre il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata ha pubblicato un avviso pubblico per la concessione di quasi 40 ettari di superficie dell’invaso di San Giuliano da destinare alla installazione di un impianto fotovoltaico flottante (galleggiante). In linea generale gli impianti fotovoltaici flottanti, grazie alla vicinanza tra le celle e lo specchio d’acqua, sono particolarmente performanti per le minori perdite di efficienza dovute al surriscaldamento delle celle silicee.
Ma la scelta dello specchio d’acqua e del contesto ecologico e ambientale in cui si colloca è dirimente sulla opportunità di optare per questa tipologia di installazione. San Giuliano è un lago artificiale creato con lo sbarramento dell’asse fluviale del fiume Bradano e, contrariamente ad altri invasi idonei come bacini di cava, canali, laghi di acque reflue, e’ divenuto nel tempo importante meta di numerose specie dell’avifauna migratoria. Intorno e all’interno di questo speciale ecosistema, alla presenza della lontra e del gatto selvatico, si aggiungono quelle di una variegatissima avifauna a rischio estinzione come il capovaccaio (Neophron percnopterus), e di altre specie protette tra cui ricordiamo il cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus, il tarabusino (Ixobrychus minutus), la nitticora (Ixobrychus minutus), la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), la garzetta (Egretta garzetta), l’airone bianco (Casmerodius albus), airone rosso (Ardea purpurea) e airone cinerino (Ardea cinerea), la cicogna bianca (Ciconia ciconia), la spatola (Platalea leucorodia), la gru (Gru grus), e tanti rapaci.
Ci sembra opportuno ricordare alla Regione – cui pare sfuggire – che il lago di San Giuliano, unitamente a Timmari, rientra pienamente all’interno della Zona di Speciale Conservazione (ZSC) , denominata “Lago di S. Giuliano e Timmari” cod. IT 9220144 Tipo: C – della Rete Natura 2000 istituite ai sensi delle Direttive CEE n. 92/43 “Habitat” e n. 79/409 “Uccelli” per sottoporre a particolari regimi di tutela alcune specie di habitat ed uccelli.
E che il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre1997, n. 357 e ss.mm.ii, ha recepito la suddetta Direttiva comunitaria e la regolamenta per gli aspetti nazionali.
San Giuliano e Timmari IT 9220144 fu riconosciuta con il decreto del MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) del 16 Settembre 2013 e fa parte della regione biogeografica mediterranea nel territorio della Regione Basilicata .
La Zona di Speciale Conservazione, ZSC era già stata proposta alla Commissione europea quali Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi dell’art. 4, paragrafo 1, della direttiva 92/43/CEE.
Ciò detto l’area presenta una ricca biodiversità ed è sottoposta a rigide norme dei tutela e conservazione prescritte dalla DGR 30 del 15-1-2013.
I Verdi auspicano che la struttura regionale chiamata alla tutela ambientale del territorio possa immediatamente rivedere tale avviso nell’ottica della tutela della biodiversità. Rispetto alla quale sembra invece che per la Regione non sia già abbastanza abbandonare al loro destino i Centri Recupero Animali Selvatici (i CRAS sono di competenza regionale) ma occorra anche recare disturbo – o per lo meno provarci – ad importanti ecosistemi come il lago di San Giuliano.