Si è svolto questa mattina il convegno nell’incubatore industriale di Candela, “La sfida del rilancio industriale nel sud Italia: sostenibilità ambientale, occupazione e inclusione sociale” promosso dalla Fismic Confsal.
I lavori si sono aperti con la relazione del segretario nazionale nonche generale della Fismic Basilicata Pasquale Capocasale, sono proseguiti con gli interventi del segretario nazionale Antonio Longobardi e, dopo un animato dibattito con gli interventi di tutti i segretari territoriali del meridione, si sono conclusi con l’illustrazione delle attività, dei movimenti e e dei progetti da parte del segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo e dall’europarlamentare Denis Nesci.
Nei loro interventi tutti i relatori hanno sottolineato la necessità , in questo periodo di crisi economica, per le regioni del sud Italia di recuperare il ritardo accumulato rispetto al resto dell’Europa. Un gap che sarà possibile eliminare se la stessa Europa metterà a disposizioni del Sud del Paese le giuste risorse e se queste ultime saranno in grado di utilizzarle al meglio.
“Chiediamo al Governo – ha affermato il segretario generale della Fismc Confsal Roberto Di Maulo- una maggiore progettualità ai fondi del Pnrr, che sono indispensabili all’economia del Mezzogiorno, per dare occupazione ai giovani ed evitare la fuga di cervelli al nord. Il sud non puoi vivere solo di commercio e turismo, serve un industria di base che affronti le transizioni in maniera positiva”.
“Le riflessioni del convegno che abbiamo promosso – ha dichiarato il segretario generale della Fismic Basilicata Pasquale Capocasale- sono state molto interessanti e quanto mai opportune perché giungono all’indomani della decisione assunta a livello europeo relativa al definitivo abbandono della norma Euro 7 e della sua riscrizione con regole meno rigide . In questo modo si salveranno le motorizzazioni attualmente montate anche sulle vetture prodotte presso lo stabilimento Stellantis di Melfi che, quindi, avranno nuova vita. Da oggi, inoltre, sono partiti i tavoli al Ministero del Made in Italy che proseguiranno fino al 21 dicembre giorno nel quale si spera possa giungere l’accordo definitivo per arrivare, gradualmente, alla produzione in Italia di un milione di autoveicoli”.