Uil: con nuova Irpef pochi spiccioli per lavoratori e pensionati lucani. Di seguito la nota integrale.
Per un lavoratore/trice o pensionato/a lucani con redditi annui lordi intorno ai 15.000 euro l’aumento netto mensile dovuto alla riduzione dell’IRPEF, sarà di soli 4 euro; l’aumento sarà di 5 euro per chi ne guadagna 20.000, di 16 euro per chi ne guadagna 28.000 e di 20 euro per chi ne guadagna 35.000. Sono i dati diffusi dalla Uil sulla riduzione dell’IRPEF a tre aliquote, così come contenuta nel decreto attuativo della riforma fiscale approvato dal Governo.
“E’ una soluzione totalmente insufficiente – è il commento del segretario regionale Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli – a recuperare il potere d’acquisto perso dalle lavoratrici e dai lavoratori dipendenti, dalle pensionate e dai pensionati, i cui redditi sono stati erosi, per un lungo periodo, da un’inflazione a due cifre. Certo, la legge di bilancio conferma anche il taglio del cuneo fiscale, fortemente rivendicato dalla Uil con la proclamazione di due scioperi.
Con l’avvio della procedura di presentazione della domanda per ottenere l’ Assegno di inclusione (Adi), il nuovo strumento che partirà il primo gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza come misura di contrasto della povertà, la presenza di numerose persone agli sportelli del nostro Patronato Ital – aggiunge Tortorelli – conferma l’esistenza di un’area di disagio. Dopo la revoca del reddito di cittadinanza che specie da noi e al Sud ha visto migliaia di persone senza alcun sussidio, la Legge di Bilancio dello Stato, voluta da questo Governo, accentua il restringimento dei criteri per accedere al pensionamento anticipato ed accresce le penalizzazioni previste nei confronti dei lavoratori e lavoratrici che compiono questa scelta. Le penalizzazioni agiscono sia dal punto di vista del calcolo di pensione, che nei limiti imposti all’importo per il periodo di anticipo pensionistico. La Uil aveva chiesto la detassazione degli aumenti contrattuali di primo e di secondo livello e una riforma fiscale veramente progressiva che redistribuisse le risorse a lavoratori dipendenti e pensionati, i contribuenti più fedeli al fisco. Queste misure sono assenti, così come manca totalmente una vera lotta all’evasione fiscale, priorità assoluta del nostro Paese”.
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