I consiglieri comunali Antonio Bochicchio, Gerardo Chianese, Vitina Claps, Antonietta Lucia e Angelo Summa in una nota spiegano perchè non parteciperanno al prossimo consiglio comunale di giovedì 21 dicembre 2023 ad Avigliano. Di seguito la nota integrale.
Autocrazia di una maggioranza.
La minoranza non risulta tenuta in considerazione e rispettata nel suo ruolo istituzionale né da parte del presidente del consiglio né da parte di una parte della maggioranza che manifesta continuamente un atteggiamento insolente e irrispettoso.
La conferenza dei capigruppo (che rappresenta tutte le sensibilità politiche, sia di opposizione sia di maggioranza) aveva concordato di convocare il consiglio comunale sul bilancio in data 20 dicembre c.a. Eppure, con un colpo di mano il consiglio comunale e’ stato, invece, convocato in data 21 dicembre, nonostante fosse stata dichiarata e resa nota l’indisponibilità di diversi consiglieri comunali; ciononostante si è proceduto ugualmente a convocare il consiglio comunale.
Il presidente del consiglio, in rappresentanza di questa impudente amministrazione, ha dichiarato nella riunione di conferenza dei capigruppo di aver bisogno della sola presenza della maggioranza per svolgere il consiglio, derogando al ruolo e alla funzione cui doveva assolvere: quella di rappresentanza dell’intero consiglio comunale.
E’ stata, dunque, esautorata la funzione istituzionale dei consiglieri e della conferenza dei capigruppo a cui viene assegnato il compito di organizzare i lavori consiliari e di stabilire data, orario e ordine del giorno. Tanto più che l’o.d.g di questa assise prevede ’approvazione del bilancio. Ciò dimostra la scelta di garantirsi una discussione unilaterale, sicuramente più snella e ”divertente”.
La politica, invece, ha necessità di consumare i passaggi democratici e di partecipazione, soprattutto in presenza di divergenze e distinguo su posizioni. Il confronto è l’unico strumento di rappresentanza di un territorio e, benché ritenuto scivoloso e poco valorizzato da questa maggioranza, noi della minoranza la riteniamo l’unica strada fertile per poter riaprire in modo costruttivo un dialogo tra le forze politiche rappresentate da questo consiglio comunale. Volersi sentir dire sempre sì e non accettare suggerimenti e critiche, non aiuta la maggioranza ad affrontare i temi veri del nostro paese, serve solo a sviare la discussione e distoglierla da questioni e priorità che necessitano di un dibattito aperto e polare.
L’amministrazione Mecca verrà ricordata come l’amministrazione che ha rifiutato il dialogo e che non ha deciso nulla di concreto per la nostra comunità, come una amministrazione senza una visione prospettica di come migliorare le condizioni di vivibilità della nostra comunità. Come può “rinascere” una comunità se manca la volontà – per non dire la capacità – di coinvolgere le rappresentanze consiliari nello sforzo comune utile al bene della città.
La nostra unica consolazione è stata la vittoria dell’opposizione nell’ottenere la “non discussione” del DUP e del Bilancio dalla stessa seduta. Come del resto ci si aspetta da una amministrazione che fa della “non discussione” il leitmotiv della sua azione politica. Evidentemente, ancora una volta bisognava evitare le discussioni, temendo di confrontarsi nel merito dei problemi e ragionare insieme di rilancio e sviluppo del nostro paese.
Analoga situazione si evidenzia nella commissione consiliare, non convocata dal presidente, ma dalla maggioranza in autonomia, salvo poi convocarla per le vie brevi chiedendo ai consiglieri di connettersi in modalità telematica per esprimere il proprio voto.
Siamo alla deriva.
Capiamo che chi governa crede di poter far tutto, senza il rispetto delle regole che attendono a tutti, soprattutto a chi riveste alti ruoli di responsabilità. Queste non sono solo regole di rispetto istituzionale, ma rappresentano l’alfabeto della politica, che forse non hanno ancora imparato.
Si continua a “giocare” alla politica e alla cosa pubblica, in un Natale buio come questo e poco animato alla ricerca di qualche evento festoso, che pur ci vuole, ma di certo non darà risposta alle vere necessità di una comunità che cerca attenzioni e rilanci mai garantiti.
Questa maggioranza ha forse dimenticato di essere in una democrazia; d’altronde ripercorrendo il nastro della memoria ricordiamo che con un colpo di mano è stato modificato lo statuto comunale, per istituire esclusivamente la figura del presidente del consiglio. Raggiunto l’obiettivo, risolti i problemi interni alla maggioranza, corrisposto l’emolumento al presidente, lo statuto è stato archiviato, benché da loro stessi ritenuto vetusto e da adeguare.
Assistiamo all’arte suprema dell’improvvisazione.
Non bastano due selfie a salvare questa amministrazione da una deriva democratica.
Chissà cosa accadrà dopo le elezioni regionali: al massimo, vedremo ulteriori posizionamenti della maggioranza, forse qualche postazione politica che verrà garantita per un “tirare a campare”, sopravvivere, tentando di arrivare a fine consiliatura.
Per queste ragioni, le opposizioni non parteciperanno al consiglio comunale del 21/12/2023 e riferiranno l’accaduto al prefetto, denunciando l’impossibilità alla partecipazione democratica indotta da una maggioranza sorda e da un sindaco arroccato solo sul suo scranno di potere … che prima o poi dovrà abbandonare.